Maestri (Possibile): “Se il Comune aveva già i migliori dirigenti perché indire selezione pubblica?”

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Andrea Maestri, deputato di Possibile, per la terza volta in pochi giorni torna a battere sul chiodo delle nomine a Palazzo Merlato e stavolta mette nel mirino le dichiarazioni del Sindaco Michele de Pascale, il quale ha affermato ieri che le procedure sono state regolari e lui ha scelto le persone migliori. “Afferma, il nostro Sindaco: “I ricorsi, eventualmente, non sarebbero rivolti alle mie scelte, ma a quelle della commissione, che è autonoma: se la condizionassi, commetterei un reato.” – scrive in una nota Maestri – È vero, se la condizionasse (o l’avesse condizionata) commetterebbe (o avrebbe commesso) un reato. Ma qui non c’è neanche bisogno di paventare reati: qui c’è un pesantissimo condizionamento ambientale, in forza del quale il ricorso ad una procedura selettiva pubblica (che genera l’obbligo per la PA di condurre il procedimento con imparzialità e trasparenza ex art. 97 Costituzione ed ex art. 1 Legge 241/90) offre copertura tecnico-giuridica legittimante ad una scelta politica già operata.”

 

“Non è normale che per giudicare un tecnico ingegnere nella commissione vi siano 4 giuristi e nessun tecnico: come hanno fatto i 4 ottimi giuristi a fare le giuste domande per misurare competenze ed esperienze di un ingegnere? – insiste Maestri – O anche solo a valutare – secondo criteri di discrezionalità tecnica – il curriculum dei candidati ingegneri? Continua il nostro Sindaco: “Se qualcuno ritiene che le procedure non siano state seguite correttamente, ha il diritto di presentare ricorso.” E ci mancherebbe altro! I ricorsi fioccheranno perché la procedura selettiva appare viziata e il procedimento valutativo appare parziale, irragionevole, non trasparente. Quando la PA indice una procedura selettiva, autolimita la propria libertà di azione, generando in capo ai concorrenti l’interesse legittimo alla correttezza della procedura stessa. Il tema non è la libertà del Sindaco di scegliere intuitu personae i dirigenti apicali dell’ente: si tratta di nomine fiduciarie e la scelta del Sindaco (nella terna apparecchiata dalla commissione) è praticamente insindacabile. Qui il tema è come si sia arrivati alla formazione della terna.”

 

“Che poi il Sindaco si eriga al quivis de populo che passava di lì per caso e tenti di scaricare le responsabilità sul livello tecnico-burocratico dell’ente lascia davvero interdetti. Finisce il nostro Sindaco dicendo: “Ma l’amministrazione ha ricevuto anche lettere di candidati non selezionati, che ci fanno i complimenti per la qualità della procedura selettiva.” Excusatio non petita! Sempre nell’ottica della trasparenza ci piacerebbe che questo amoroso carteggio fosse pubblicato perché pare quantomeno inusuale. Se davvero è tutto bellissimo e perfetto ed esente da critiche non vedo ostacoli alla immediata pubblicazione di tutti gli atti della procedura. Saremmo felicissimi di prendere atto che una procedura corretta ha portato a confermare che il Comune di Ravenna aveva già i migliori dirigenti possibili. Ma allora perché indire una selezione pubblica?!” conclude sarcastico l’On. Andrea Maestri.

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