Un concerto con l’Orchestra da Camera del Maggio Musicale Fiorentino al Teatro Alighieri di Ravenna

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È l’Orchestra da Camera del Maggio Musicale Fiorentino, nata in seno a una delle più prestigiose compagine italiane, la protagonista del prossimo appuntamento della stagione “Ravenna Musica” curata dall’Associazione Angelo Mariani. Lunedì 20 marzo (ore 20.30) si allineeranno sul palcoscenico del Teatro Alighieri i suoi quaranta componenti, tutti musicisti all’apice della loro maturità strumentale grazie all’esperienza effettuata nell’orchestra del famoso teatro fiorentino, sotto la guida dei più grandi direttori del mondo.

 

Sul podio salirà Nicola Valentini, direttore ravennate giovane ma già affermato a livello internazionale,  riconosciuto dalla critica come esperto conoscitore del linguaggio musicale barocco, classico e belcantistico.
Valentini ha esordito nel 2010 come direttore sinfonico e alla Staatsoper di Norimberga in Germania nel 2012 come operista. L’incontro con Ottavio Dantone e con l’esperienza dell’ensemble di musica antica “Accademia Bizantina ha segnato fortemente il suo percorso formativo intrapreso fin dalla giovanissima età. In qualità di assistente di Dantone ha partecipato a importanti produzioni in teatri italiani come la Scala di Milano o La Fenice di Venezia, ed esteri quali Metropole di Lausanne e Opéra National du Rhin di Strasburgo. Alla guida de ‘La Grande Orchestra’ di Faenza, di cui è direttore musicale, ha tenuto concerti in diverse città italiane.

Il programma del concerto prevede, dopo l’Ouverture Coriolano di Beethoven, la Sinfonia n. 3 di Schubert, terza fatica sinfonica del compositore austriaco, di tutte la più breve e concentrata, composta nel  1815 ma eseguita la prima volta solo nel 1881 a Londra. La composizione rivela come sia ancora assente il problema della grande forma sinfonica e come il suo modello vada ricercato in Mozart e Haydn, delle cui ultime sinfonie impiega lo stesso organico e lo stesso  impianto formale.

 

La seconda parte è dedicata alla splendida Sinfonia n. 41 “Jupiter” di Mozart, appartenete al nucleo delle tre ultime sinfonie scritte nel 1788, tre anni prima della morte. Rappresenta una sorta di apoteosi della forma sonata, estesa eccezionalmente a ciascuno dei quattro movimenti, e tuttavia rivitalizzata da un così organico uso del contrappunto da conquistare nuovi spazi espressivi e tessiture sinfoniche fino ad allora mai sperimentate.

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