Camping Bisanzio, l’assessora Del Conte: “Non c’è sviluppo senza legalità”

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 “Lo sviluppo del turismo è ai primissimi posti per quanto riguarda le priorità dell’amministrazione comunale e siamo assolutamente solidali con gli operatori economici di Lido di Classe per le conseguenze della revoca della concessione demaniale al camping Bisanzio e con i turisti che inconsapevolmente sono stati coinvolti nella vicenda. Ma lo sviluppo dell’economia e del territorio deve avvenire nel rispetto del principio di legalità, che ne è condizione imprescindibile”, ha dichiarato l’assessora.

 

“Non può esserci sviluppo senza rispetto delle leggi. Come amministrazione comunale, pur non avendo competenze dirette nella gestione della questione, stiamo partecipando a un tavolo di lavoro promosso dalla Prefettura affinché si possa arrivare a una soluzione positiva, naturalmente nel rispetto della legalità. Auspichiamo che al più presto possa uscire il bando per il rilascio di una nuova concessione per la gestione del campeggio da parte della Forestale; per la redazione di tale bando il Comune sta fornendo ogni richiesta collaborazione all’ente proprietario. La molteplicità di opere abusivamente eseguite nel campeggio assume un carattere di ancora maggiore gravità perché riguarda un’area soggetta a vincoli ambientali. A questo proposito ci tengo a sottolineare che a mio parere la tutela del territorio dovrebbe essere un valore condiviso da tutti, da perseguire sempre e comunque e non solo a seconda della popolarità o meno che può derivarne”.

 

Così l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte chiarisce alcuni aspetti relativi alla revoca della concessione demaniale al camping Bisanzio “che è stata effettuata non dal Comune ma dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità della Regione – Carabinieri Forestale Emilia Romagna, competente in materia in quanto l’area ricade interamente in zona di Pubblico Demanio dello Stato in gestione alla Forestale, cioè il medesimo soggetto che a suo tempo ha rilasciato la concessione demaniale per la gestione del campeggio alla società CI.LA. Ciò che il Comune ha fatto è stato emettere la successiva e dovuta ordinanza di ingiunzione a demolire le strutture abusive e ripristinare le condizioni precedenti dell’area, in ottemperanza a un preciso obbligo di legge, che non lascia alternative percorribili”.

 

Come noto, la richiesta di sospensiva correlata al ricorso avverso gli ultimi atti della Forestale è stata respinta dal Tribunale Amministrativo Regionale mentre l’ordinanza di ripristino emessa dal Comune ai sensi della Legge Urbanistica non è stata oggetto di impugnativa e pertanto ad oggi anche il termine dei 90 giorni, termine peraltro sancito dalla legge, non ha avuto incidenti di sospensione.

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