Legge sulle Ferrovie Storiche: la Ravenna – Faenza – Firenze e il Treno di Dante… non pervenuti

Nell'elenco delle tratte annunciato dal ministro Franceschini non c'è la nostra, di cui si parla da anni

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Esulta il ministro Dario Franceschini: “Con la legge sulle Ferrovie storiche si valorizzeranno centinaia di km di linee ferroviarie straordinarie.” E aggiunge: “Turismo lento e sostenibile, è il futuro dell’Italia”. Nascono i ferrocicli, si potrà pedalare su tratti ferroviari appositamente dedicati: “L’approvazione all’unanimità della legge sulle ferrovie turistiche è un’ottima notizia. È importante che su un tema come questo tutte le forze politiche si siano unite. Un ringraziamento dunque per il prezioso lavoro che è stato fatto in Parlamento con il pieno sostegno del governo”. 

 

Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini saluta l’approvazione della legge che istituisce le Ferrovie turistiche. “Nel nostro Paese – sottolinea Franceschini – esistono centinaia di chilometri di linee ferroviarie straordinarie, che percorrono paesaggi incredibili e non sono adeguatamente utilizzate. Con questa legge possiamo intervenire con successo e rafforzare quel turismo sostenibile e di qualità di cui l’Italia ha bisogno e che è centrale nel Piano strategico del Turismo”.

 

La nuova legge mira a salvaguardare e valorizzare le tratte ferroviarie, dismesse o sospese, caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, nonché le relative stazioni, opere d’arte e pertinenze. L’individuazione delle tratte ferroviarie interessate avverrà con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, in coerenza con il Piano Strategico del Turismo.

In sede di prima applicazione la legge individua già alcune tratte ferroviarie ad uso turistico e, in particolare:

  • Sulmona-Castel di Sangro;
  • Cosenza-San Giovanni in Fiore;
  • Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio;
  • Sacile-Gemona;
  • Palazzolo-Paratico;
  • Castel di Sangro-Carpinone;
  • Ceva-Ormea;
  • Mandas-Arbatax;
  • Isili-Sorgono;
  • Sassari-Palau Marina;
  • Macomer-Bosa;
  • Alcantara-Randazzo;
  • Castelvetrano-Porto Palo di Menfi;
  • Agrigento Bassa-Porto Empedocle;
  • Noto-Pachino;
  • Asciano-Monte Antico;
  • Civitavecchia-Capranica-Orte;
  • Fano-Urbino.

Nell’ambito delle attività di valorizzazione dei tratti di ferrovia interessati potranno essere coinvolte associazioni e organizzazioni di volontariato operanti nei settori ferroviario, turistico, culturale e ambientale. Si segnala, infine, che la legge prevede la possibilità, evitando ovviamente ogni forma di promiscuità con la circolazione dei treni, che sulle linee ferroviarie dismesse o sospese possano circolare i cosiddetti ferrocicli, vale a dire veicoli a pedalata naturale o assistita su rotaia. 

Come si vede nell’elenco – si spera non definitivo – manca la tratta fra Ravenna e Firenze, quella che dovrebbe collegare le due città dantesche con il Treno di Dante. Come viatico per le celebrazioni di Dante 2021 non c’è male. Se ne parla da anni, ormai, e proprio ora che si fa una legge per le Ferrovie di valore storico e paessagistico a pochi anni dal Settimo centenario del Poeta, si dimenticano di questa tratta? Un altro schiaffo dopo quello dei finanziamenti piuttosto risicati e sostanzialmente bloccatti per le celebrazioni del 2021?

Naturalmente l’auspicio è che tanto a Ravenna quanto a Roma si intervenga subito sull’iter della legge per far rientrare a pieno titolo il Treno di Dante fra le Ferrovie Storiche annunciate. Insomma, non si perda questo treno.

P. G. C. 

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