Operatore cimiteriale ruba protesi dentarie in oro e gioielli dai corpi cremati: arrestato a Faenza

I furti sono andati avanti per anni. Dal 2014 ad oggi sono stati documentati decine di episodi

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Da anni, almeno dal 2014, si appropriava di denti in oro, impianti odontotecnici in materiali preziosi, ma anche anelli e altri monili superstiti dopo la cremazione dei corpi al forno crematorio del cimitero di Faenza. Con quest’accusa è finito in manette un 50enne faentino, operatore cimiteriale, che oltre al furto di questo macabro genere di reperti, si era impossessato anche di parti metalliche delle bare cremate, come maniglie e decorazioni, oltre ad altri oggetti funerari, ritrovati nella sua casa alla periferia di Faenza, dove abitava con moglie e figli.

L’indagine, che si è conclusa ieri mattina, con l’arresto in flagranza dell’uomo, è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Faenza, agli ordini del comandante Cristiano Marella, in collaborazione con l’aliquota della polizia giudiziaria della Procura di Ravenna, sotto il coordinamento del sostituo procuratore dott.ssa Angela Scorza.

I sospetti degli inquirenti sono partiti dai controlli periodicamente operati presso le attività di compro oro del territorio faentino: nei registri compariva con frequenza e periodicità il nome dell’operatore cimiteriale, attualmente agli arresti, che vendeva oggetti in oro non accuratamente descritti e spesso accompagnati dalla dicitura “parzialmente carbonizzato”. Sono stati registrati decine e decine di episodi, con consegne spesso attorno ai 10-15 grammi di oro, che potevano fruttare diverse centinaia di euro ogni volta.

La tecnica utilizzata dall’uomo comportava di controllare se tra i resti carbonizzati dalla cremazione, accanto alla cenere destinata alle urne funerarie, ci fossero anche preziosi da poter prelevare e rivendere. Normalmente, tutto ciò che resiste alla cremazione di un corpo viene conferito tra i rifiuti speciali. In questo caso, lui provvedeva a selezionare in modo che non restassero oggetti di valore. Le “bruciacchiature” subite dall’oro dipendono dal fatto che mentre la temperatura del forno crematorio raggiunge i 1.200 gradi, quella di fusione dell’oro è attorno ai 1.040, dunque parte del materiale risultava combusto.

Il blitz che ha portato all’arresto si è consumato ieri mattina, alla presenza sia dei Carabinieri che del sostituto procuratore dott.ssa Scorza, proprio al cimitero di Faenza: qui gli inquirenti hanno provveduto all’ispezione dell’armadietto dove l’uomo custodiva i suoi effetti personali durante il servizio, trovandovi oltre 10 denti in oro e altri oggetti sui quali sono in corso indagini per giungere all’identificazione.

In seguito, è stata perquisita anche la sua abitazione, un’immobile al secondo piano di un palazzo alla periferia di Faenza, dove è stata rinvenuta una serie sproporzionata di mobili e oggettistica di varia natura, anche funeraria e cimiteriale, su cui si sta indagando e della quale l’uomo non ha saputo fornire la provenienza: l’intera abitazione è stata sequestrata a scopo probatorio, come anche due attività di compro oro al quale l’uomo aveva venduto gli oggetti. Ora il 50enne rischia una pena che va da 2 a 7 anni di reclusione.

“Faremo tutti gli accertamenti in modo capillare – ha precisato il procuratore Mancini, in conferenza stampa -, per capire se i dirigenti della struttura che gestisce la cremazione dei cadaveri nel cimitero di Faenza abbia portato a termine tutti i controlli che andavano eseguiti. Ovviamente senza criminalizzare nessuno, ma porteremo le indagini fino in fondo”.

“Nell’abitazione dell’arrestato – ha commentato il capitano Marella – è stata trovata una “Santa Barbara” di materiale di ogni genere. Oggetti di ogni tipo accumulati nel tempo: di antiquariato, ornamenti tipici cimiteriali, o di feretri (decorazioni sulle bare, maniglie). Anche fioriere di ceramica faentina, chiaramente provenienti da un cimitero della zona, che sicuramente costituiscono frammenti di opere importanti e che l’uomo custodiva in casa propria”.

Nel pomeriggio di oggi o al massimo per domani è attesa la convalida dell’arresto.

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