Sfratto. Inquilino molesto e moroso di casa popolare nella Gulli verrà cacciato. Soddisfatto Ancisi

Il consigliere comunale di Lista per Ravenna si era occupato già in precedenza della vicenda, sollecitato dai residenti

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Seminava il panico nel quartiere con i suoi scatti d’ira durante i quali distribuiva calci e pugni a quel che trovava a portata di lancio e terrorizzava vicini e passanti con minacce e angherie. Del caso si era interessato il consigliere di Lista per Ravenna Alvato Ancisi, con due interpellanze al sindaco de Pascale, alla seconda delle quali ha ricevuto risposta proprio ieri, mercoledì 17 aprile. E paiono essere notizie rassicuranti per gli abitanti del quartiere.

Il ragazzo, un trentenne, oltre che molesto è risultato anche moroso: secondo quanto risposto ad Ancisi dal sindaco, deve ad Acer qualcosa come quasi 2.300 euro e per questa ragione verrà presto allontanato dall’appartamento per il quale pagava un “quasi insignificante canone d’affitto”, è il commento di Ancisi, oltre a “trascurare le più comuni norme del regolamento per l’uso delle case popolari, come aver ospitato stabilmente estranei, ma anche animali domestici (cani) che sono risultati anche maltrattati”.

Questa la risposta del sindaco, riportata nella nota da Alvaro Ancisi: “In data 24 gennaio è stata dichiarata la decadenza per morosità nei confronti dell’utente 12319 (definito da Ancisi come ‘il ragazzo’ nella sua interrogazione). Morosità complessiva ad oggi € 2.296,73. Provvedimento notificato il 6 febbraio. Il 14 marzo è stato predisposto e depositato l’atto di precetto, ad oggi già notificato. In data 9 aprile è stato predisposto e depositato in Tribunale l’ultimo atto di Preavviso del rilascio, ad oggi in corso di notifica. La prossima settimana al ritiro dell’atto notificato, sarà nota la data fissata dall’Ufficiale Giudiziario per l’esecuzione dello sfratto”.

“Con la speranza – aggiunge Ancisi – che i vicini del ragazzo possano, dopo anni, ritrovare pace, e per quanto consapevole che il caso, incentrato su una persona disturbata, non potrà risolversi se non sarà adeguatamente affrontato e seguito da una serie di servizi pubblici a vario titolo coinvolti (servizio Casa e Servizio sociale del Comune, dipartimento di igiene mentale dell’AUSL…), prendo atto che una risposta finalmente si è avuta”.

“Una su mille però, rispetto a quanto ordinariamente succede in molte case popolari del Comune – conclude il leader di Lista per Ravenna -, su cui, più o meno gravemente, ma sempre dolorosamente, chi rispetta le regole e le persone è vittima designata di chi non rispetta né le une né le altre, senza mai ottenere ascolto. Il campionario da terra di nessuno sarebbe lunghissimo. Senza uno stretto e generale giro di vite, in queste case, veramente popolari, di nome e di fatto, il senso di giustizia non potrà mai essere ripristinato.

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