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LA POSTA DEI LETTORI / Ravenna e… gli stradelli poltronisti. Evviva, se ne sentiva la mancanza

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Il Comune di Ravenna ha provveduto all’aggiudicazione definitiva del concorso sulla “riqualificazione delle fasce retrodunali, degli stabilimenti balneari e dei relativi stradelli di accesso”… non senza polemiche. Quel che va detto, senza entrare nel merito specifico del progetto, del bando, perché in quanto architetto, dal punto di vista deontologico non voglio farlo, è che la politica generale di questa amministrazione, a mio parere, si caratterizza essenzialmente, per non sapere dove andare. 

In una città che ha come principale problema far arrivare materialmente prima turisti e merci, cioè la matrice infrastrutturale, si marca il territorio di iniziative, proprio come farebbe un maschio nel mondo naturale, per attirare le femmine… solo che in questo caso sono elettrici, elettori: sottopassi dannosi, palazzetti rimandabili, stradelli nel deserto pianificatorio generale.

Vedete, per rimanere in argomento di stradelli retrodunali, bisogna ripensare prima al nostro turismo, con una valenza strategica perlomeno al 2030, se non al 2050. Bisogna ripensare il turismo di massa, di consumo e uso pressoché totale delle spiagge, rivolto all’uomo, o se sia il caso, da un lato, di arretrare, per lasciar spazio a fauna e flora autoctona, dall’altro, di dare certezze di tempo e spazio, agli imprenditori per avere un ritorno, su interventi, investimenti, di qualità… condicio sine qua non. Dal punto di vista naturalistico, creare oasi scollegate è un assurdo e gli stradelli le isolano… stradelli retti poi, a partire da est è sbagliato, perché favoriscono la penetrazione pinetale di venti freddi catabaltici, di provenienza est/nord-est.

Come noto il pino non è autoctono, ma di climi più temperati, soffre il freddo… e muore. Pensate di sezionare l’ammasso dei pinguini imperatore, con prese d’aria e vedrete cosa succede. Ripeto, c’è molto da fare prima… a partire dalla stazione ferroviaria, dallo smettere di farvi passare le merci pericolose, di farle transitare per via Trieste, dal creare collegamenti decenti, ferro gomma, con Venezia, dal valorizzare quel che già c’è, a partire dal Terminal Crociere, dall’avere un obiettivo infrastrutturale, di olimpiade culturale, per Dante Alighieri 2021 (e non una minuzia). Peccato, magari sono interventi che vanno oltre il mandato elettorale, che mettono in primo piano i cittadini, la loro sicurezza, il loro futuro, ma non capitabilizzabili per le urne?

 

Daniele Vistoli architetto

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