Erosione. Marina Romea come le Bianche scogliere di Dover, mancano all’appello 10 metri di spiaggia

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Guardando le foto non si sa se pensare alle spiagge dei nostri lidi o alle Dover’s Cliff a strapiombo sul mare. E invece si tratta proprio di Marina Romea, nella zona a ridosso della foce del fiume Lamone. Una “battuta” amara, detta senza l’intento di strappare risate, perchè da ridere, soprattutto per i gestori degli stabilimenti balneari interessati c’è proprio poco o nulla. Dopo le mareggiate portate dal maltempo nello scorso week end se ne sono andati circa 10 metri di spiaggia, tutta quella riportata con i camion a maggio, lasciando un dirupo alto circa 70 cm – 1 metro.

“Dei 60 metri di concessione fronte mare che paghiamo – dice Catia dal bagno Mercurio – ne utilizzeremo 10-15 in tutto. Dal 2002-2004 il mare si è mangiato dai 35 ai 40 metri di spiaggia. L’episodio più eclatante è stato quello delle mareggiate del 2015, che hanno creato gravi danni su tutta la costa romagnola, ma ogni anno ne perdiamo un pezzo”.

“Qui non bastano le soluzioni tampone, i riporti di sabbia fatti a inizio stagione. Servono strategie più lungimiranti, con effetti più stabili: sono anni che non vengono fatti ripascimento con i tubi o con la draga e non c’è nessuna scogliera artificiale davanti alle nostre coste a protezione della spiaggia e delle attività balneari, come è stato fatto in altre località”.

Numerosi i danni economici dovuti al fenomeno dell’erosione per i “bagnini” di Marina Romea, che, nel caso del Bagno Mercurio per esempio, non riescono più a piazzare tutti gli ombrelloni che dovrebbero: “Rispetto all’anno scorso – conclude Catia -, ne abbiamo persi altri 15. In tutto ne riusciamo a stendere non più di 35-40 al massimo”.

 

Anche al Bagno Losco (ex bagno Diana), primo anno della nuova gestione, stessa zona, stessa musica: “Abbiamo un buco che va da 70 cm al metro di altezza. Già da sabato è cominciato il fenomeno, con il maltempo del week end. Abbiamo dovuto togliere la passerella e la prima fila di ombrelloni, ma paghiamo la concessione per più di 40 metri, per sfruttarne una ventina. Noi usufruiamo anche della concessione laterale, proprio perchè il nostro stabilimento sta in una zona particolarmente soggetta all’erosione, ma paghiamo anche quella, non ci sono sconti”.

“Ci vorrebbe un lavoro più definitivo contro l’erosione: stiamo parlando degli effetti di una mareggiata di agosto, non voglio pensare a quel che potrà succedere quest’inverno, se va avanti così non ci resta più niente. Da inizio stagione si sono persi 10 metri abbondanti. Chi di dovere si da anche da fare, lavorano 3 mesi, portano la sabbia con i camion, ma poi con una mareggiata estiva va via tutto. Il danno economico per noi è grosso”.

Danni legati a concessioni pagate e non sfruttabili, perchè in parte (in buona parte, per quanto riguarda questi due bagni si parla di una ventina di metri) sommerse dal mare, a ombrelloni venduti ad inizio stagione che magari è stato necessario eliminare, a lettini che non si sa più dove stendere e dunque non si vendono, ma anche a clienti che possono decidere di cambiare zona per una percezione di insicurezza, soprattutto quando si parla di famiglie con bambini, principale clientela di Marina Romea, che magari non si sentono sicure a far giocare i propri pargoli di pochi anni di fianco ad uno strapiombo di sabbia di un metro di altezza.

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