Processo per la morte di Alma Matulli. Un detenuto scagiona Yaakoubi e accusa un connazionale

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Si è aperto ieri – martedì 11 settembre – nell’Aula di Corte d’Assise di Ravenna il processo a carico di Hatem Yaakoubi, 25 anni, tunisino, accusato di avere scippato (una collana d’oro) e fatto violentemente cadere a terra a Lugo la 78 enne Alma Matulli, mentre stava passeggiando assieme alla badante. Il fatto risale al 26 settembre dell’anno scorso. La donna morì dopo quattro mesi di agonia all’ospedale.

L’accusato è stato portato a processo in base alla testimonianza decisiva della badante che l’avrebbe riconosciuto come autore dell’aggressione. Ma durante l’udienza ci sono stati alcuni colpi di scena, come riportano i quotidiani locali oggi in edicola. Un compagno di carcere di Yaakoubi ha riferito che lo scippatore sarebbe non il tunisino ma un altro, un marocchino di 24 anni, poi finito in carcere per altri reati. Lo avrebbe saputo da una confidenza in carcere appunto. Yaakoubi e il marocchino sarebbero molto somiglianti e su questa somiglianza punta la strategia della difesa dell’imputato, per smontare la testimonianza della badante.

La fidanzata dell’imputato chiamata a deporre ha poi contraddetto una precedente deposizione volta a scagionare il ragazzo, cambiando l’ora in cui si sarebbero visti il pomeriggio dello scippo: dalle 17 alle 15.30 (lo scippo avvenne alle 16.48 circa). In questo modo ha però inguaiato Yaakoubi e se stessa, perchè il PM ha chiesto la trasmissione degli atti per favoreggiamento. 

La sentenza è attesa entro settembre.

 

 

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