Mobilità urbana. Presentato progetto per rinnovare l’area della stazione: si punta su bici e bus

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Incentivare l’utilizzo di biciclette e autobus, rendendo meno indispensabile l’auto. Su questo puntano i progetti del Comune di Faenza in tema di mobilità urbana, il primo dei quali è stato concretamente presentato ieri, lunedì 24 settembre, con una conferenza stampa in municipio. Mettendo in cantiere una spesa di 2milioni 355mila euro circa, mira a ripensare completamente l’area della stazione ferroviaria, per renderla una zona intermodale, in cui connettere biciclette, auto, treno e autobus.

 

Come spiega l’assessore alla mobilità pubblica, Antonio Bandini, “si tratta di una strategia che comprende numerose azioni. La prima riguarda la sistemazione del piazzale Cesare Battisti antistante la stazione, rivedendo tutta la parte carrabile, oltre alla zona a sinistra della stazione: qui un’impresa lascia libera l’area, che diventa utilizzabile per ospitare la stazione delle corriere“.

 

Attualmente la stazione bus di Faenza si trova in viale delle Ceramiche, in un’area dove la città le è cresciuta attorno, e non è più sicura per la circolazione e per i cittadini. “Spostare la stazione delle corriere – continua Bandini – significa creare un unico hub per la mobilità faentina mettendo insieme ferro e gomma. Si recuperano posti auto e si andrà a costruire anche una piccola velostazione, con un deposito custodito per lasciare la propria bicicletta in sicurezza”.

 

L’operazione porterebbe al raddoppio dei posti auto attualmente disponibili.

 

I finanziamenti per questo primo stralcio del progetto dovrebbero provenire per il 50% dal Comune e per la restante metà da fondi regionali ai quali l’amministrazione manfreda si è candidata. Ma in ogni caso, la progettualità continua, anche cercando collaborazione con partner privati che potrebbero essere interessati.

 

“Nell’elaborazione del piano urbano di Faenza – aggiunge l’assessore -, questo progetto è parte di una strategia intelligente che centra i temi della legge urbanistica. La città non si modifica in due giorni, noi stiamo lavorando con l’obiettivo di pensare Faenza nei prossimi vent’anni”.

 

“Cercheremo di centrare il finanziamento regionale – continua Bandini – ma anche se non ci fosse questa possibilità non si smetterebbe certo di progettare: ci sono partner privati con i quali siamo già in contatto, come ad esempio Ferrovie Italiane a cui abbiamo già sottoposto il progetto. Per loro ci sarebbero benefici dalla sistemazione della stazione: migliorarne l’accessibilità significa potenzialmente aumentare il numero di passeggeri, ad esempio”.

 

Gli ulteriori stralci mirano invece a riconnettere la parte nord della città con quella storica, eliminando la cesura che in molte città è costituita dalla stazione, attraverso percorsi ciclabili e pedonali sicuri, che oggi mancano. Anche in questo caso, una città ben integrata e collegata in tutte le sue parti significa un aumento di valore per le aree residenziali. Insomma, i possibili partner sono vari e in Comune hanno deciso di lasciarsi aperte più porte possibili per realizzare i tanti progetti sulla carta.

 

“Abbiamo cominciato un anno e mezzo fa a ragionare sul futuro di Faenza circa la mobilità e la dignità dei suoi spazi urbani – conclude l’assessore -. Questo è uno dei primi pezzi progettuali che rendono concreto il piano urbano. Quello che ci sta a cuore è continuare ad elaborare una progettualità che ascolta i bisogni dei cittadini. Questo primo step va di pari passo con i temi che ci sono cari: quello della salute pubblica, della mobilità sostenibile: puntiamo alla riscoperta e ad incentivare modi d’uso della città non abituali, che aumentano la qualità della vita”. 

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