Treni e nuovi orari. A Godo di Russi va in scena la protesta dei pendolari: “rivogliamo il treno”

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Fra le 100 e le 200 persone questa mattina – sabato 15 diocembre – hanno preso parte alla protesta pacifica tenutasi presso la stazione di Godo di Russi, per contestare la soppressione di molte fermate dei treni sulla tratta Ravenna – Castelbolognese – Bologna. Ad una settimana dall’ingresso in vigore del nuovo orario ferroviario, la piccola stazione di Godo si è vista sopprimere 26 treni su 45, oltre la metà, e con cambi di orario dei rimanenti in vigore, mettendo in questo modo in grossa difficoltà pendolari, studenti e tutti i cittadini che per ogni ragione si spostano quotidianamente con il treno. 

 

Per Susanna Cellarosi, una delle organizzatrici della protesta, si tratta “di un grave problema che mette in crisi moltissimi cittadini della frazione di Godo. Questa mattina abbiamo già raccolto 200 firme presso la stazione e ne stiamo raccogliendo altre attraverso pubblici esercizi della zona. Hanno firmato anche cittadini che non risiedono a Godo ma che ultilizzano la linea ferroviaria giornalmente. Una volta terminata la raccolta le firme andranno alla regione Emilia-Romagna quando ci sarà l’incontro con il nostro sindaco. Noi siamo molti uniti e determinati, rivogliamo un servizio che abbiamo sempre avuto, e stiamo riscontrando anche molta solidarietà. La stazione per un paese come il nostro è di estrema importanza, riguarda tutti, ed è un bene che valorizza la nostra frazione, non vogliamo che muoia poco a poco”.

 

Presente anche il sindaco di Russi Sergio Retini che con tutta la giunta comunale ha portato il suo sostegno ai cittadini di Godo. “Oltre la metà dei treni non ferma più in questa stazione, capisco il grosso disagio che si è venuto a creare. Siamo in contatto quotidianamente con la regione, da lunedì prossimo sarà ripristinata la fermata del mattino per gli studenti che vanno in direzione Lugo. Il 21 dicembre avremo l’incontro in regione, ma stiamo lavorando a stretto contatto per cercare di ripristinare anche i treni nelle fascie dalle 13 alle 15, per permettere il rientro degli studenti che provengono dagli istituti ravennati e lughesi. Il treno deve essere considerato come una metropolitana di superficie, quindi deve essere ben presente in tutte le piccole stazioni locali, tenendo conto particolarmente che i principali presidi sanitari si trovano a Ravenna e Lugo, e quindi le località devono essere raggiungibili in ogni fascia della giornata da tutta l’utenza. Mi auguro – ha concluso il sindaco – che si possa ritornare alla situazione precedente, anche se sarà difficile e servirà molto tempo”.

Le persone presenti alla protesta chiedono ai sindaci delle località dove sono state soppresse le fermate, di fare sinergia fra di loro e di farsi sentire in regione. Altre persone chiedono di poter ottenere un rimborso da parte delle ferrovie dello stato, altri chiedono al sindaco di farsi portavoce per poter ottenere di sfruttare l’abbonamento ferroviario anche per gli autobus di linea. La protesta è terminata dopo circa un’ora, ma i cittadini garantiscono che si batteranno duramente per riottenere un servizio vitale per la piccola frazione di Godo.

Gianni Zampaglione

 

 

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