Delorenzi (Pd) e Mazzolani (CerviatiAmo) vanno avanti dopo uscita di Grandu: “non è cambiato nulla”

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Che succede a Cervia nel campo del centro sinistra dopo l’uscita di fine anno dell’Assessore Gianni Grandu che ha proposto la sua candidatura a Sindaco in alternativa a quella di Enrico Mazzolani? In apparenza poco o nulla si muove, ma sotto traccia è in corso un gran lavorio per cercare di sbrogliare la matassa che improvvisamente s’è molto aggrovigliata. 

Da una parte c’è il Pd, che già diverse settimane fa ha fatto la sua scelta: dopo la rinuncia alla ricandidatura di Luca Coffari, l’assemblea comunale a maggioranza ha dato il suo via libera alla candidatura a sindaco del civico Enrico Mazzolani che sta già lavorando ad un accordo vasto di centro sinistra, a partire dalla sua lista civica Cervia ti Amo. Dall’altra c’è il candidato Mazzolani, appunto, che ha avviato il suo percorso – “ho già incontrato tutti” dice – e ha incassato l’appoggio anche di Articolo 1 MDP oltre che del Pd. Infine c’è Gianni Grandu che è sceso in campo a sparigliare le carte: conta di ottenere appoggi sufficienti affinché il Pd ci ripensi e magari lui possa strappare al suo partito il via libera alle Primarie, in modo da contendere a Mazzolani la candidatura in modo aperto, attraverso il pronunciamento popolare.

In casa Pd ci sono incontri riservati ma di ufficiale per ora c’è solo una lapidaria frase del segretario comunale Enrico Delorenzi: “Non ci sono novità significative. Il candidato votato dall’assemblea del Partito democratico è Enrico Mazzolani e pertanto siamo al lavoro sulla sua figura.” Non vuole parlare né aggiungere altro Delorenzi, dice che parlerà quando ci saranno sviluppi.  

Ancora più lapidario il candidato in pectore del centro sinistra Enrico Mazzolani: “Non è cambiato nulla. Io vado avanti. Sono giorni complicati, preferisco non fare dichiarazioni.”

E Gianni Grandu? Lui raggiunto al telefono non vuole proprio parlare. Riusciamo a capire solo che Grandu attenderà ancora qualche giorno per ricevere segnali dal suo partito e poi, se non arriverà alcun segnale – per esempio la convocazione di una nuova assemblea comunale del Pd che prenda atto della nuova situazione e decida il che fare – lui prenderà le sue decisioni. E a quel punto potrebbe essere troppo tardi per sognare di tenere insieme tutto il centro sinistra.

In altre parole, mentre sul fronte opposto del centro destra per ora tutto tace e poco si muove in campo grillino, il centro sinistra sta facendo tutto da solo, nel bene e nel male.  

A cura di P. G. C. 

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