Lunedì 14 gennaio sciopero di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: “No all’insicurezza sulle strade”

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Le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato uno sciopero nazionale di categoria per lunedì 14 gennaio, della durata di 24 ore. L’intesa del Consiglio dei ministri dei Trasporti dell’Unione Europea sul Mobility Package sarà sottoposta al voto del parlamento europeo. I sindacati di categoria sottolineano che si deve fermare ogni modifica del Regolamento 561/06, perché i conducenti di mezzi pesanti corrono il rischio di veder peggiorare le proprie condizioni di vita e di lavoro. 

La modifica del Regolamento prevede, infatti, – si legge nella nota di Filt Cgil Ravenna – la possibilità di distribuire in modo squilibrato i tempi di guida e riposo, con la concentrazione del riposo lungo la quarta settimana del mese. Ciò determinerebbe un pericoloso allungamento dei tempi di lavoro nelle prime tre settimane. Una distribuzione squilibrata – aggiunge la nota – dei tempi di guida e riposo significa impattare in modo diretto sulle condizioni di lavoro: più fatica, meno concentrazione, più difficoltà di recupero.

“Nella nostra provincia – dice Yuri Guidi, responsabile per la Filt Cgil Ravenna del comparto dei trasporti – già di per sé problematica, queste modifiche porterebbero a situazioni pericolose. Ad esempio nell’area portuale le operazioni di sbarco (frutto di esigenze produttive di banchina) diventerebbero ordinarie con gravi conseguenze sulla sicurezza stradale, in quanto autisti sempre più stanchi sarebbero costretti, anche dopo 12 ore di lavoro in magazzini privati, ad accorciare il riposo poche ore prima di ricominciare il normale ciclo in strada. Una simile modifica metterebbe a rischio l’incolumità degli autotrasportatori e quella delle persone che sono per strada. Chiedo allora al nostro governo e alle forze politiche se è questa la tanto sbandierata sicurezza sulle strade, dopo i recenti e tragici fatti di Bologna. Se andranno in Europa a firmare questo decreto, entreranno in contraddizione con tutti gli slogan sulla sicurezza che negli ultimi mesi abbiamo visto scorrere sulla stampa e in televisione”.

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