Piscina. Presidente Rinascita Nuoto: Lavori forse nel 2020, temiamo azzeramento di tutte le attività

Napoli: "Da tempo ho prospettato un progetto alternativo all’assessore Fagnani sulla possibilità di ottenere un’area in concessione per realizzare una piscina da 25 mt. per il solo allenamento delle squadre agonistiche. Ma ancora nessuna concreta risposta"

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Le preoccupazioni di atleti e società sportive sul futuro della piscina comunale di Ravenna, com’è noto a tutti già da diversi mesi, sono tante e “si sono fortemente accentuate dopo l’ultimo incontro organizzato dal Comune di Ravenna e rivolto alle società sportive e agli enti di promozione”. Queste le parole con cui il presidente della Rinascita Nuoto Team Romagna (una delle principali società sportive natatorie), Nicolò Napoli, pone all’inizio della sua lettera inviata alla redazione, in cui manifesta “la poca fiducia riposta nel nuovo progetto di finanza approvato ed illustrato dall’amministrazione comunale durante l’ultima riunione, organizzata inoltre senza specificare alcun ordine del giorno e con l’intento di condividere l’ennesimo rimando dei lavori ad altra data.” 

Riportiamo il testo integrale della lettera.

Lo slittamento dell’intervento alla fine della primavera del 2020 era ovviamente già nell’aria, visti i tempi necessari per la preparazione di un bando d’appalto e quelli necessari per la gara vera e propria ove individuare il soggetto esecutore e/o gestore della piscina. La situazione è imbarazzante e potrebbe sfociare in un drammatico azzeramento di tutte le attività natatorie, sia agonistiche che master che per i corsi di avviamento al nuoto, nel Comune di Ravenna.

Ravenna è una città che ha sempre vantato impianti di alto livello, una delle prime città in Italia ad avere una piscina da 50 mt. coperta ed apribile d’estate, fino ad oggi ritenuta un punto di riferimento nodale per le attività del nuoto agonistico federale. Negli ultimi 15 anni si è innescato un processo di invecchiamento della struttura e degli impianti a causa della mancanza e/o carente manutenzione e rinnovamento degli impianti con l’utilizzo di nuove tecnologie. Quindi siamo tutti consapevoli che la piscina vada rinnovata, siamo stati i primi a denunciarne la necessità, ma questo dovrebbe essere fatto con una seria gestione del bando di gara e dell’appalto. 

L’assessore allo sport, Roberto Fagnani ha parlato pubblicamente di 6 mesi di sospensione dell’attività natatoria a partire dalla fine della primavera del 2020 e di una durata di 1 anno per le operazioni esecutive di completamento della piscina. La cosa sembra proprio avere dell’incredibile soprattutto se si pensa che in quei sei mesi si dovranno eseguire pesanti operazioni di demolizione completa del fabbricato esistente, smaltimento dei vecchi impianti, realizzazione del fabbricato nuovo, vasche, tribune, spogliatoi, palestra e tutti gli impianti speciali di cui la piscina ha necessità per Legge. Poi dovranno avvenire i collaudi degli impianti e strutture, l’agibilità e l’omologazione della piscina per le gare federali.

Ritengo che se questo programma dei lavori verrà rispettato, a Ravenna dovrà essere riconosciuto il primato mondiale di rapidità nell’esecuzione di una importante opera pubblica, stiamo parlando di un’opera stimata in 15 milioni di euro. La memoria mi va su una delle ultime piscine da 50 mt., quella realizzata a Bologna dopo oltre un decennio di agonia, e mi risulta che neanche a Riccione e a S. Marino i tempi di realizzazione siano stati inferiori a 2 anni. Senza poi considerare che è usuale in un simile appalto che la seconda impresa appaltatrice proponga ricorso all’aggiudicazione dell’appalto, quindi con conseguenti allungamenti dei tempi di realizzo.

Spero quindi che l’amministrazione comunale abbia bene valutato i drammatici risvolti che questa operazione potrebbe scatenare. Pur dovendo evidenziare la buona volontà di questa amministrazione nel volere affrontare la problematica della vetustà dell’impianto natatorio ravennate, mi sembra che il volere fare debba essere supportato da programmi seri ed alternative concrete, che l’Amministrazione per sua istituzione deve garantire al cittadino.

Sono quindi deluso ed amareggiato quando questa amministrazione sostiene che provvederà al riconoscimento delle spese di trasferimento degli atleti in altre piscine, in primo luogo perché nei dintorni non esistono piscine che possano recepire una così vasta utenza come quella che frequenta la piscina comunale di Ravenna. Ci tengo precisare che la nostra piscina è composta da una vasca da 25 m. con sei corsie ed una vasca da 50 m. con otto corsie, mentre le piscine vicine Faenza, Lugo e Pinarella hanno una sola piscina coperta da 25 m. ciascuna.

Ritengo quindi che sia compito del comune di Ravenna dare una alternativa seppure temporaneamente alle necessità degli utenti. Mi aspetto dalla mia città che vanta una così accesa attenzione verso lo sport e verso quelle manifestazioni sportive che si svolgono a Ravenna, una maggiore sensibilità ed attenzione ai bisogni e necessità del nuoto.

Chiedo quindi al sindaco di lavorare affinchè non sia reso vano quanto creato negli ultimi trent’anni di volontariato sportivo: impegno che ha consentito alla piscina di Ravenna di essere costantemente presente nel calendario F.I.N. quale impianto dove si organizzano tra i migliori Meeting d’Italia, come il Trofeo Città di Ravenna, il Meeting del Mosaico ed il Trofeo Michele Zaccaria. Tutti meeting di interesse nazionale.

Per non essere portatore di sole polemiche, informo anche che ho da tempo prospettato un progetto alternativo all’assessore Fagnani sulla concreta possibilità di ottenere un’area in concessione per realizzare una piscina da 25 mt. per il solo allenamento delle squadre agonistiche. Alla proposta aderirebbero anche altre società ravennati, ma sono da mesi in attesa di una concreta risposta… sembra che non ci siano aree sportive disponibili”.

Nicolò Napoli, Presidente Rinascita Nuoto Team Romagna

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