Perquisizioni della Finanza nei locali del “Re dei Ristoranti” che dice: non ho nulla da nascondere

Alla base dell'indagine vi sarebbe la denuncia da parte dei legali del precedente gestore del Club 23 - Lui sostiene di avere alle spalle finanziatori emiliani sicuri ma non se ne conosce l'identità

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Sono quattro i locali del centro storico di Ravenna perquisiti ieri, mercoledì 13 febbraio, dalle Fiamme Gialle, in seguito ai controlli disposti dal Procuratore della Repubblica Alessandro Mancini e dal pubblico ministero Monica Gargiulo. I finanzieri hanno perquisito il Club 23 e La Vigna di via Mentana, il Piattoforte di via degli Ariani e Al Portico di via Faentina, oltre ad un albergo-ristorante Stella di Alfonsine, tutti riconducibili ad un unico nome Lokrez Mehmeti, 26enne proprietario al 50% della società il Giglio, cui i locali fanno capo.

 

Alla base dell’indagine vi sarebbe la denuncia da parte dei legali del precedente gestore del Club 23, per ripetuti inadempimenti e violazioni contrattuali e l’appropriazione indebita di beni mobili presenti all’interno del locale di Via Mentana. Beni di proprietà del gestore precedente ma trasferiti da Mehmeti a quanto pare in un magazzino di sua proprietà ad Alfonsine. 
Mehmeti, indagato per appropriazione indebita, si difende sulle pagine dei giornali locali oggi in edicola, Il Resto del Carlino e Corriere Romagna, spiegando di non avere nulla da nascondere e di aver fatto esperienza all’estero di finanza applicata e di acquisizioni di società in difficoltà economica e di salvataggi con immissione di liquidità. Mehmeti avrebbe spiegato alle Fiamme Gialle di aver rilevato la gestione di numerosi locali – e avrebbe in cantiere anche altre acquisizioni – grazie a un gruppo di finanziatori emiliani, di cui non rileva pubblicamente il nome, ma assicurando la massima legittimità del suo operato. 

Non è escluso, però, che alla base dei controlli effettuati da parte della Guardia di Finanza vi sia anche la volontà di fare chiarezza anche su altri aspetti collegati alle attività imprenditoriali del 26enne. Mehmeti ha più volte ribadito di avere alle spalle un gruppo di finanziatori privati, intermediatori emiliani, in grado di garantirgli la liquidità necessaria. Ma stando a indiscrezioni, che devono ancora trovare conferma, in questi primi 9 mesi di attività, sembra che il giovane imprenditore abbia ritardato o non abbia onorato appieno gli impegni nei pagamenti a fornitori, dipendenti e proprietari dei locali presi in affitto. 

Per la cronaca, alcuni locali acquisiti dall’imprenditore al momento non sono ancora entrati in attività.

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