Ravenna avrà un Emporio Solidale. Don Alain (Caritas): per aiutare con dignità e responsabilizzare

Un progetto da 1 milione e 500 mila Euro. Sarà finanziato con i fondi dell'8 per mille

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Ravenna avrà un Emporio Solidale. Sorgerà in Via Narsete e sarà operativo verso al fine del 2020. È questa la grande novità decisa da Caritas e Diocesi di Ravenna e Cervia. “Si tratta di un grande progetto – sottolinea don Alain Gonzales Valdes, direttore della Caritas Diocesana di Ravenna -. Un progetto a cui io e l’Arcivesco Lorenzo Ghizzoni teniamo molto e a cui pensiamo da anni. L’obbiettivo è quello di cambiare i criteri della distribuzione degli aiuti alle persone che si recano alla Caritas.”



“Oggi i nostri utenti si recando al centro Caritas di piazza Duomo o alle Caritas parrocchiali e là gli viene consegnata la sportina con all’interno viveri e aiuti. L’Emporio Solidale ha un’impostazione diversa, è organizzato in maniera diversa. L’utente non è passivo; è maggiormente responsabilizzato, per quanto riguarda la propria ecomomia domestica. A ogni famiglia viene data una tessera, dove sono caricati dei punti e ogni volta che le persone di recano all’emporio sono loro in prima persona a scegliere cosa prendere, tra i prodotti presenti sugli scaffali. In base a ciò che scelgono, vengono scalati i punti dalla tessera. Questo sistema rende gli utenti più consapevoli e più educati al risparmio. È un sistema più dignitoso e evita gli sprechi”.



“Abbiamo già individuato il luogo – assicura don Alain – . È un immobile in Via Narsete, nella zona di San Vittore e se non ci saranno imprevisti durante i lavori di ristrutturazione, speriamo di poter aprire l’Emporio tra al fine del 2020 e l’inizio del 2021. Ma ora siamo ancora nella fase di progettazione, parliamo di un progetto complesso e molto importante, per un investimento di 1 milone e 500 mila euro, finanziato soprattutto con i fondi dell’8 per mille, e in parte dalla Diocesi. Anche i fondi che verranno raccolti quest’anno durante il Carnevale saranno destinati a questo grande progetto, importante per tutta la città”.

 

 

“Grazie a questo progetto spero nascano anche tante altre collaborazioni perchè l’emporio deve essere una porta che si apre ad un modo diverso di vedere la povertà, e di fare carità e aiutare i più bisognosi. Quando l’emporio sarà attivo, probabilemtne cambierà anche l’attività all’interno delle Caritas parrocchiali, che saranno sempre più autonome. Per quanto riguarda la “gestione” pensiamo di affidarla alla rete dei nostri volontari, ci sono tante le persone che anche in passato si sono rese disponibili a dare una mano. Ma al momento siamo ancora in una fase progettuale, poi penseremo anche a questo” conclude don Alain.

 

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