Il patrimonio immobiliare di Matteo Cagnoni resta sotto sequestro: respinto ricorso della difesa

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Il Tribunale del Riesame ieri, lunedì 25 marzo, ha confermato il sequestro del patrimonio immobiliare di Matteo Cagnoni – medico condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Giulia Ballestri – ,respingendo così il ricorso presentato dal nuovo avvocato della difesa, Gabriele Bordoni. La decisione dei giudici conferma così l’ordinanza di sequestro conservativo del valore di 4,5 milioni di euro ottenuta dalla famiglia Ballestri. La notizia è riportata dal Corriere Romagna e da Il Resto del Carlino, in edicola oggi, martedì 26 marzo.

Adesso bisognerà attendere che la sentenza diventi esecutiva per trasformare il sequestro in pignoramento. Il motivo che ha portato alla richesta di congelamento dei beni di Matteo Cagnoni, è legato alla valutazione del patrimonio immobiliare che il medico aveva dichiarato davanti a un notaio, annullando donazioni e vendite in favore del fratello. Il valore quantificato dal dermatologo in circa 444.562 euro, che ha portato il legale della famiglia Ballestri a giustificare la richiesta di sequestro, rilevando che il patrimonio è “inadeguato a fare fronte alle pretese risarcitorie”.

Infatti dei 4,15 milioni disposti a titolo di risarcimento in occasione della condanna del 22 giugno 2018, nè i figli dell’imputato, nè la madre ed il fratello della vittima hanno ancora ricevuto qualcosa. Spiegato dunque “il pericolo di dispersione della garanzia” messo in risalto dalla parte civile, che nell’istanza presentata alla nuova Corte d’Assise aveva rimandato alla condotta dell’imputato nei mesi precedenti il processo penale e cioè a quegli atti simulati in favore del fratello con cui Cagnoni aveva cercato di “disperdere” il proprio patrimonio.

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