Anziano costretto dalle badanti a mangiare le proprie feci. Chiusa casa famiglia di via Cesarea

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Le case famiglia restano al centro della cronaca e non per le buone notizie. Sono state infatti denunciate per i reati di maltrattamenti in concorso due badanti ed il titolare, un ravennate di 63 anni, della “Casa famiglia per anziani Villa Cesarea”, in via Cesarea. L’episodio, che ha fatto scattare l’indagine da parte degli inquirenti, risale a giovedì scorso, 16 maggio. Nella struttura erano iniziate le prime attività e le badanti in servizio stavano aiutando gli uomini e le donne a lavarsi. 

Un 94enne, da tempo ospite della struttura, però, è restio a lascarsi pulire. Un atteggiamento abituale da parte dell’anziano, che non gradisce curarsi della propria igiene personale. Così le due badanti, di origine rumena, che in quel momento si trovano con lui, decidono di punirlo in maniera esemplare. Stando a quanto riportato dal Corriere di Romagna, in edicola oggi, martedì 11 giugno, le due donne si sarebbero chiuse con l’anziano dentro il bagno e con un gesto di assurda violenza una delle due lo blocca con forza, dando vita ad un “episodio intollerabile” come definito dalla stessa Polizia municipale che ha controllato la struttura.

L’altra badante raccoglie infatti le feci dell’anziano e prima gliele spalma sul viso, poi lo obbliga a mangiarle. Stando alle accuse messe agli atti dell’inchiesta, la follia delle badanti si placa solo quando l’anziano comincia a sentirsi male. Dalla casa famiglia sono costretti a chiamare il pronto soccorso.

Una volta giunti al pronto soccorso, il paziente dice di sentire un forte dolore al torace, quindi viene ricoverato per una serie di controlli più approfonditi. I medici diranno poi di aver sentito un odore sgradevole provenire dalla bocca del 94enne

A far scattare l’indagine della Polizia locale, è stata una terza badante della struttura, che avrebbe visto tutto. Quella mattina del 16 maggio, la donna avrebbe sentito delle urla provenire dal bagno. Si avvicina per cercare di capire cosa sta accadendo, ed ecco che in quel momento si apre la porta del bagno e la donna vede l’anziano con il viso sporco di feci e sente le due colleghe che parlano della lezione che gli hanno appena dato. Stravolta riferisce tutto al titolare e si dimette subito, lasciando per sempre il posto di lavoro. Il giorno dopo si reca al comando di Polizia per sporgere denuncia.

L’inchiesta parte subito e nel giro di poche settimane gli inquirenti ricostruiscono i tanti e ripetuti maltrattamenti che il 94enne subiva da tempo, da parte delle due donne. La sua reticenza a curarsi della propria igiene, avrebbe sempre infastidito le badanti che continuavano a fargli dispetti come non dargli da mangiare a pranzo o a cena o addirittura in entrambi i casi. Quando tutti gli ospiti si riunivano per mangiare, l’anziano sarebbe stato costretto a restare seduto, insieme agli altri, con il piatto vuoto e girato verso il basso

Con tutti gli accertamenti in mano, gli inquirenti si sono presentati ieri mattina, lunedì 10 giugno, alla “Casa famiglia per anziani Villa Cesarea” per notificare al titolare il provvedimento di sospensione dell’attività. Inoltre si è scoperto che dentro la struttura vivevano otto anziani, quando per legge poteva ospitarne non più di sei.

Ora le due badanti e il titolare sono tutti e tre indagati dalla Procura della Repubblica per maltrattamenti in concorso. 

 

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