Maltrattamenti in casa famiglia. Spi, Fnp e UilPensionati: “controlli in tutte le strutture”

FIPAC Regionale (sindacato dei pensionati aderente a Confesercenti): "controlli più serrati"

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Spi Cgil, Fnp Cisl e UilPensionati – in merito all’ennesimo caso di maltrattamenti perpetrati ai danni di un anziano ospite di una casa famiglia del territorio – chiedono a Comune, Ausl e a tutti gli organi ispettivi di intensificare i controlli dentro le strutture in provincia: “non bastano più, infatti, le verifiche su segnalazione o a campione”.

Secondo i sindacati: “il continuo proliferare negli ultimi anni di case famiglia rappresenta da un lato l’intervento insufficiente del Comune a fornire risposte a una grave carenza di posti letto in strutture pubbliche, e dall’altro un business evidente che scarica tutte le sue contraddizioni sulla qualità di vita e assistenza degli ospiti e sullo sfruttamento della manodopera, come emerso anche poche settimane fa, in un’indagine che ha coinvolto una struttura di Mezzano e una di Bagnacavallo”.

“L’episodio, emerso sugli organi di stampa, in relazione alla casa famiglia Villa Cesarea è di una gravità inaudita e vede coinvolto un anziano, in evidente stato di fragilità, sottoposto a un trattamento disumano nella totale mancanza di rispetto della persona – proseguono i sindacati dei pensionati -. I fatti sono avvenuti all’interno di una casa famiglia che, da quanto apprendiamo dai giornali, parrebbe esercitare la propria attività nella totale mancanza di rispetto delle regole, ospitando persone non autosufficienti e in numero superiore a sei”.

Per Spi Cgil, Fnp Cisl e UilPensionati si tratta di episodi non tollerabili: “Chiediamo un impegno al Comune affinché vengano censite e controllate tutte le strutture presenti e preposte all’assistenza anziani e che sembrano spuntare ogni giorno in maniera incontrollata. Chiediamo, inoltre, di dar seguito agli impegni assunti con la sottoscrizione del Regolamento delle case famiglia e di costituire immediatamente un tavolo in Prefettura, ma soprattutto proponiamo un’immediata apertura di un confronto mirato a un riesame della rete dei servizi sociali, che ad oggi non fornisce le risposte auspicate”.

Le organizzazioni sindacali chiedono sul caso specifico che vengano accertate e punite severamente tutte le responsabilità e si costituiranno parte civile nei confronti di chi ha commesso queste violenze.

Anche la FIPAC Regionale (il sindacato dei pensionati aderente a Confesercenti) oltre a deplorare i fatti accaduti e le persone coinvolte, chiede alle Autorità competenti, alle Amministrazioni territoriali controlli più serrati: “la discriminazione agli anziani è un atteggiamento che denota mancanza di empatia, di cultura, di umanità in una società sempre più egoista irrispettosa tendente solo al proprio personale benessere calpestando i deboli e i diversi. Ricorda, inoltre, che queste strutture devono essere luoghi di serenità per chi vive gli ultimi giorni della propria vita” dichiara Paola Roccati Presidente Fipac dell’Emilia Romagna.

 

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