Faenza, ammazza la moglie a martellate. L’uomo aveva pianificato tutto: prima ucciderla e poi togliersi la vita impiccandosi

È di ieri, 5 agosto, la notizia dell’uccisione di una donna, 78enne, a Faenza, a colpi di martellate da parte del marito, 87enne. La tragedia si è consumata nelle prime ore del mattino tra le mura di una villetta a schiera al civico 45 di via Boschi. La moglie, Maria Miotto era originaria di Eraclea, in provincia di Venezia, lui, Franco Valgimigli, di Riolo Terme, e a sentire i vicini sembrano una coppia normale che abitava in una zona tranquilla della città.

Dopo una vita spesa a fare l’agricoltore, Franco si era trasferito in quella villetta, dove trascorrere la vecchiaia insieme alla moglie. A far visita alla coppia veniva spesso la figlia, insieme ai nipoti, che avevano cresciuto loro quando lei era impegnata  con il lavoro all’Ausl, alla direzione infermieristica di Ravenna e come docente all’Università di Bologna. La vicenda è ricostruita da Il Resto del Carlino e il Corriere Romagna, in edicola oggi, 6 agosto.

Una coppia insomma che, sempre secondo le dichiarazioni dei vicini, non lasciava presagire nulla di quanto poi accaduto. Franco aveva avuto dei problemi di salute a causa di una malattia qualche anno fa, ma sembrava essere guarito; a parte qualche acciacco della vecchiaia, come l’essere ormai sordo, sembrava godere di buona salute, andava a fare la spesa e guidava la macchina. Tuttavia sarebbero stati proprio i problemi di salute a spingere l’87enne a compiere il massacro, che avrebbe pianificato. Nella sua mente tutto era stato deciso: prima avrebbe ucciso la moglie e poi si sarebbe a sua volta tolto la vita, impiccandosi.

Così ieri mattina, appena sveglio e mentre la moglie ancora dormiva, Franco si sarebbe diretto al piano di sotto, avrebbe preso una scala e dopo averla appoggiata al muro, tenendo in mano un corda, l’avrebbe fatta passare attraverso una trave del soffitto, legandola bene e poi ad un’estremità avrebbe creato un cappio, lasciandolo penzolare. Dopo questa operazione, l’uomo sarebbe risalito al piano di sopra, in camera da letto, con in mano un martello e un punteruolo e avrebbe dato inizio alla sua furia omicida, colpendo ripetutamente al volto la moglie lasciandola in fin di vita.

Poi, gettato a terra il martello pieno di sangue e il punteruolo, che non aveva usato, sarebbe ritornato di sotto, pronto a suicidarsi. Prima di farlo però si siede e manda un messaggio alla figlia comunicandole la sua decisione. Ed è stata proprio la figlia, una volta letto il messaggio, ad allertare le forze dell’ordine e i sanitari del 118. Quando arrivano alla villetta, i carabinieri e gli operatori trovano l’uomo ancora seduto, in stato confusionale e la moglie al piano di sopra, sul letto, esanime. Subito la donna viene trasportata al Bufalini di Cesena, dove trascorsa un’ora muore.

Franco Valgimigli viene dunque arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Il pm di turno ha aperto un fascicolo di indagine disponendo una serie di accertamenti sul domicilio e sulle condizioni psichiche dell’uomo. L’87enne infatti al momento avrebbe confessato di aver ucciso la moglie, senza però dare spiegazioni sul movente. La procura stessa potrebbe chiedere una perizia per capire se l’uomo fosse in grado di intendere e volere al momento del fatto, intanto che la macchina giudiziaria porti avanti il suo iter, l’87enne è stato ricoverato al reparto di psichiatria dell’ospedale di Ravenna.