Ravenna, incendio deposito di via Baiona. Risultati Arpae: diossine sotto controllo, in corso analisi metalli

La sera del 31 agosto Arpae è intervenuta per valutare l’eventuale impatto ambientale causato dall’incendio sviluppatosi nell’area della ditta Albatros, nella zona industriale di Ravenna. Dopo aver verificato le previsioni di vento col Servizio Meteo di Arpae, è stato collocato un campionatore di aerosol a Marina di Ravenna, zona indicata significativa per le possibili ricadute dei fumi provocati dal rogo. Mentre durante le prime fasi dell’incendio il vento, molto debole, come informa Arpae, proveniva da Sud-Est – spostando in quota la colonna di fumo verso Nord-Ovest – successivamente ha cambiato direzione verso Est-Nord-Est.

Il primo campione di aerosol è stato raccolto tra sabato sera e domenica mattina per 12 ore. Il secondo, nella medesima località, quando l’incendio era già spento, è stato raccolto per 24 ore tra domenica mattina e lunedì mattina. La raccolta del terzo campione, a scopo precauzionale, è tuttora in corso (da lunedì 2 a martedì mattina, 3 settembre).

I risultati del primo campionamento mostrano una concentrazione di diossine/furani* di 0.035 pg WHO-TE/m3  (con assenza del congenere più tossico TCDD) e di  Benzo(a) Pirene** di 0.027 ng/m3. Valori molto contenuti e di poco superiori al limite di quantificazione, come riferisce Arpae. Ancora in corso invece le analisi dei metalli.

Nella centralina di Ravenna San Vitale (sottovento rispetto all’incendio, almeno nelle prime fasi), aggiunge Arpae, non si sono riscontrati valori anomali di concentrazioni di polveri PM10 e PM 2,5.

* Non esistono riferimenti normativi né a livello nazionale né a livello europeo che regolamentino la presenza di diossine e furani in aria. Concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) in ambiente urbano di diossine e furani sono stimate dalla OMS, nel documento WHO Guidelines for Europe 2000, in 0,1 pg WHO-TE/m3, con una elevata variabilità da zona a zona urbana (1 pg/m3  = 0.000000000001 g/m3). Esposizioni prolungate nel tempo a concentrazioni maggiori o uguali di 0,3 pg WHO-TE/m3  suggeriscono, per l’OMS, di indagare la presenza di sorgenti da porre sotto controllo: nel nostro caso la fonte è ben nota, trattandosi dell’incendio che ha coinvolto un deposito contenente, fra l’altro, materie plastiche.

** L’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) ha raccomandato un valore guida di 1 ng/m3  per la concentrazione media annuale di Benzo(a)Pirene [BaP]. Questo valore coincide con il valore obiettivo fissato dalla normativa italiana sulla qualità dell’aria (D.Lgs 155/2010).

Commenti

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  1. Scritto da Emanuele

    Grazie. Si possono conoscere anche le cause dell’incendio?