Luca Coffari: fu diffamazione grave al Comune di Cervia, immagine di una città e del Comune sono bene di tutti

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L’ex Sindaco di Cervia Luca Coffari precisa la sua posizione in merito al caso di diffamazione che lo vede fra i protagonisti involontari, dopo l’interrogazione presentata dalla Lega.

“In merito agli articoli di stampa pubblicati su alcuni siti online ripresa da un’interrogazione al Sindaco Medri della Lega per la quale risponderà ovviamente l’amministrazione attualmente in carica, preciso quanto segue. – scrive l’ex Sindaco Luca Coffari in una nota – Il caso sollevato non mi vede direttamente coinvolto come persona se non in modo molto marginale e assieme a pubblici amministratori, funzionari e dipendenti del Comune, Ma soprattutto vede direttamente coinvolto il Comune in quanto tale perché oltre ad epiteti gratuitamente e gravemente offensivi e perfino intimidatori, venivano formulate accuse anche in modo impersonale basate su fatti oggettivamente non veritieri o non circostanziati. In un caso si alludeva al fatto che la Polizia municipale tollerasse sotto i propri occhi la vendita di capi contraffatti presso il mercato del giovedì, in realtà sia Pm che Guardia di finanza avevano controllato che la merce fosse regolare. Un altro post e successivi commenti alludevano al fatto che il Comune pilotasse le gare o aste pubbliche senza fornire alcun elemento o che addirittura si rubasse. Tralascio gli epiteti e le offese gratuite nei confronti delle persone che rappresentavano il Comune.”

“Pertanto il sottoscritto e la giunta dell’epoca – continua e conclude Coffari – aveva ritenuto che i messaggi, per natura, espressioni, circostanze, portata e mezzi usati, costituissero un’intollerabile aggressione non solo delle persone fisiche identificate o identificabili nei messaggi ma anche del Comune come tale incidendo sull’immagine che ne aveva la collettività. Che tale accuse non fossero espressione di una critica sia pure eccessiva nei toni e nella forma depone il fatto che fossero rivolte non tanto ad esponenti politici come il sottoscritto quanto a dipendenti che con la politica non avevano nulla a che fare e al Comune o ai suoi uffici in modo generico ed impersonale. Inoltre si basavano su fatti inesistenti. Eravamo convinti e lo siamo ancora che, a prescindere dagli esiti giudiziari della vicenda penale,  offese e accuse gravi e gratuite ci siano state e che una Istituzione pubblica non potesse tollerarle per la diffusione che avevano avuto attraverso l’abuso dei social network a grande diffusione presso la cittadinanza. La serietà e l’immagine di una città e del Comune sono un bene di tutti a prescindere da chi temporaneamente li governa.”

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