Ravenna. Denunciato dalla Polizia ragazzino che guidava ubriaco e senza documenti

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La Polizia ha denunciato D.M.E., 22enne campano residente nel forese di Ravenna, per il reato di guida in stato di ebrezza alcolica.

In via Cabale Molinetto, una volante della Polizia si è imbattuta in una Opel Astra procedendo all’identificazione delle due persone a bordo della vettura. Il conducente del mezzo, 22enne campano, è risultato sprovvisto della patente di guida e di un valido documento d’identificazione. Le difficoltà del ragazzino nel deambulare e un fiato dall’odore tipicamente alcoolico, hanno spinto gli agenti agli immediati accertamenti.

Le verifiche, effettuate mediante apparecchiatura Alcoltest, hanno dato esito positivo. In particolare entrambe le due prove, effettuate ad una distanza di dieci minuti l’una dall’altra, hanno restituito valori di alcool nel sangue pari a 1,84 g/litro.

D.M.E. è stato così denunciato a piede libero, alla Procura della Repubblica di Ravenna, per il reato di guida in stato di ebrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l. L’autovettura è stata affidata a persona idonea alla conduzione di veicoli, con il passeggero che ha riferito agli agenti di aver assunto bevande alcoliche.

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Commenti

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  1. Scritto da Giovanna F.

    Non definirei “ragazzino” un ventiduenne.

  2. Scritto da rita

    Le parole sono importanti, aiutano a formare la mentalità comune.
    Chiamare ragazzino (mi aspettavo avesse 16-17 anni!!!!) un giovane uomo che a 22 anni è persona giuridicamente capace, che può votare ed è totalmente responsabile delle sue azioni, secondo me non è coretto.
    E’ anche con questo linguaggio che creiamo i “bamboccioni”, ovvero, ritenere “ragazzino” una persona di 22 anni autorizza a pensare che non può avere responsabilità.
    Fortunatamente stiamo vedendo tanti ragazzi e ragazze anche molto più giovani che hanno a cuore e portano avanti battaglie molto importanti, spiazzando completamente noi, o meglio, me, generazione molto più anziana, che ormai non ha più tante energie per protestare contro le ingiustizie e gli abbruttimenti a cui ci siamo pian piano abituati. Si assumono le responsabilità che i “grandi”, per superficialità o menefreghismo, non sanno più prendersi, quindi diamo dignità, nelle belle o brutte azioni, chiamando in modo appropriato queste giovani generazioni.

  3. Scritto da Rosanna

    Modificate il titolo per cortesia, ragazzino a 22 anni proprio no. O serviva solo per attirare qualche click in più?