Ravenna. La Fiom Cgil dice NO all’accordo aziendale con Marcegaglia: “contratto lesivo dei diritti dei lavoratori”
Niente premio produzione se ti ammali per più di 10 giorni o ti infortuni per più di tre giorni
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Dal 12 al 17 dicembre i lavoratori della Marcegaglia di Ravenna saranno chiamati a votare il nuovo contratto aziendale. Un referendum che interesserà circa 800 lavoratori dello stabilimento ravennate, il cui contratto è scaduto il 31 dicembre 2018.
Per il rinnovo del contratto, l’azienda ha raggiunto un’ipotesi di accordo con Fim e Uilm, ma la Fiom CGIL si è dichiarata contraria, ritenendo la piattaforma peggiorativa rispetto al contratto di lavoro aziendale precedente.
“Per la prima volta la Fiom non firmerà il contratto di Marcegaglia – hanno spiegato Ivan Missiroli, segretario generale della Fiom Cgil Ravenna e Samuele Lodi, segretario generale della Fiom Cgil Emilia Romagna – poiché lo ritiene lesivo per i diritti dei lavoratori. Il nuovo contratto prevede che il peso maggiore del premio di risultato si sposti da un principio collettivo ad uno individuale: i lavoratori che faranno più di 10 giorni di malattia nel corso dell’anno non percepiranno 652 euro previsti nel premio, denaro che prima era determinato in base alla produttività”.
In pratica: non percepirà il premio di 625 Euro il lavoratore che, nonostante abbia accumulato ore di lavoro straordinarie, si ammala per più di 10 giorni in un anno. Nè percepirà 200 Euro di premio se, in seguito ad un infortunio, starà a casa per più di tre giorni.
“Se passa questo schema, ci ritroveremo in un nuovo mondo. Un nuovo modello che come Fiom CGIL non possiamo accettare” – hanno dichiarato Missiroli e Lodi, che per questo motivo, in vista del referendum sul nuovo contratto di lavoro in programma il 12, 12, 14, 16 e 17 dicembre, hanno invitato tutti i lavoratori a votare No, così che venga riaperta la trattativa per giungere ad un nuovo accordo.
Lodi sottolinea che il nuovo contratto andrà a penalizzare soprattutto gli operai, in particolare per quanto riguarda la questione degli infortuni sul lavoro: “il lavoratore, pur di ricevere qualche centinaio di euro in più nel premio a fine anno, sarà indotto a non denunciare l’infortunio e ad andare comunque a lavorare. Il rischio più grave è che passi un messaggio profondamente sbagliato, soprattutto in un Paese come il nostro dove gli infortuni sul lavoro e le morti bianche sono una piaga drammatica. C’e’ una grave assenza di responsabilità sociale da parte dell’Azienda“.
I due sindacalisti della Fiom CGIL concludono: “Vogliamo ribadire la nostra posizione: noi siamo contro l’azienda e non contro le altre sigle sindacali che hanno firmato l’ipotesi d’accordo. Loro si confronteranno con i lavoratori e le lavoratrici e prenderanno atto dell’esito del referendum”.