Coronavirus. La Regione precisa: non c’è sospensione attività didattiche ma chiusura scuole

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Per quanto riguarda le misure messe in campo per contrastare la diffusione del Coronavirus, la Regione informa che da domani 24 febbraio all’1 marzo non è più prevista la sola sospensione delle attività didattiche, come precedentemente annunciato, ma la vera e propria chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido. Quindi le strutture non saranno chiuse solo agli studenti, ma a tutti. Seguiranno aggiornamenti.

Il testo corretto definito in sede di formalizzazione dell’atto

Non “sospensione”, ma “chiusura” dei servizi educativi e delle scuole di ogni ordine e grado. È quanto si precisa rispetto ad un comma dell’Ordinanza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e del ministro della Salute, Roberto Speranza, per contrastare la diffusione del Coronavirus. Una variazione inserita in corso di definizione dell’atto, concordata con il ministro stesso e gli altri presidenti di Regione interessati.

L’atto, a questo punto (art. 1, comma 2 lettera b) recita: “Chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza”

Inoltre, la Regione precisa che il Numero verde regionale al quale fare riferimento per ogni tipo di problema legato al coronavirus sarà attivato nelle prossime ore, e verrà reso noto non appena disponibile. Nel frattempo, è disponibile il numero telefonico nazionale 1500.

L’Assessore alla Salute, Sergio Venturi: “Dall’Emilia-Romagna il massimo impegno per contrastare il virus. Il Servizio Sanitario regionale e la Protezione civile in piena attività. Niente allarmi, fondamentale la collaborazione di tutti”

Dopo l’Ordinanza del Ministro Speranza e del Presidente Bonaccini – che, tra le altre cose, fa scattare in Emilia-Romagna fino al 1^ marzo la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, degli asili nido, la sospensione delle manifestazioni e eventi e dei musei, e altre misure ancora – l’assessore alla Salute, Sergio Venturi, spiega gli altri provvedimenti che si stanno mettendo in campo da parte della Regione Emilia-Romagna, del Servizio sanitario regionale e della Protezione civile dell’Emilia-Romagna.

“Innanzitutto – dice Venturi – vorrei dire che siamo di fronte ad un virus nuovo, ma non ci sono motivi per lanciare allarmi che possano ingenerare panico tra le persone. E vanno rispettate alla lettera le indicazioni contenute nell’Ordinanza del ministro Speranza e del presidente Bonaccini. Dal punto di vista operativo, si è deciso di potenziare i laboratori analisi, per cui al Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche (CRREM)del S.Orsola di Bologna si aggiunge orail laboratorio dell’ospedale di Parma. Per quanto riguarda, invece, le necessità legate al periodo di isolamento a casa da parte di pazienti ancora in attesa di diagnosi certa, si è deciso di mettere a disposizione una struttura a Reggio Emilia (la REMS, Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, prossima all’apertura), con 30 camere singole con bagno, per le persone che abbiano difficoltà – di spazi o di logistica – a garantire un isolamento presso la propria abitazione”.

Da un punto di vista sanitario, ha spiegato Venturi, la decisione più importante riguarda l’effettuazione automatica del test per la verifica della presenza di coronavirus a tutte le persone con diagnosi di polmonite interstizio-alveolare.

Da domani, operativi anche alcuni provvedimenti di tipo organizzativo. Innanzitutto, i cittadini avranno a disposizione un Numero verde valido per tutto il territorio regionale (il numero verrà definito e comunicato nelle prossime ore), che potranno chiamare per avere informazioni o indicazioni su come comportarsi nel caso in cui sospettino di avere sintomi legati alla possibile presenza del coronavirus.

“Quando parlo di necessaria collaborazione con i cittadini- spiega Venturi- penso ad esempio all’indicazione importantissima di non recarsi al Pronto soccorso nel caso in cui si ritenga di avere sintomi legati alla presenza del virus. Non fatelo, può creare davvero problemi. Chiamate il Numero verde o telefonate al vostro medico di Medicina generale, o chiamate il numero 1500 del Ministero. E poi, in caso di urgenze, naturalmente, rimane sempre attivo il 118. Ma non andate al Pronto soccorso se avete il dubbio di avere i sintomi del contagio”

Dal punto di vista operativo, presso l’ospedale di Piacenza verranno allestiti due strutture della Protezione civile per garantire una sorta di “pre-accesso” al Pronto soccorso, dove i sanitari provvederanno ad effettuare un primo triage, per poi smistare le persone secondo i percorsi di cura più adeguati.

Sempre nelle prossime ore saranno attivati in ogni provincia dell’Emilia-Romagna i Centri di Coordinamento dei Soccorsi (CCS, è l’organo principale a livello provinciale ed è presieduto dal prefetto o suo delegato), cui si affiancheranno i Centri Operativi Comunali (COC, responsabili delle attività a livello comunale-locale, il cui massimo punto di riferimento è il sindaco o suo delegato). Ogni Centro avrà tra i propri componenti un rappresentante della Sanità pubblica.

“Vorrei infine- ha concluso l’assessore Venturi- associarmi al ringraziamento che ha fatto il presidente Bonaccini a tutto il personale del Servizio sanitario regionale, che sta facendo un grandissimo lavoro con la consueta professionalità. E lo fa in condizioni difficili, ma sempre con l’impegno a garantire -come sempre- qualità alle prestazioni sanitarie prestate ai cittadini”.

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Commenti

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  1. Scritto da Alan

    Bel caos , niente da dire, prepariamoci ad un estate strana (citazione romanzo di Eraldo Baldini)