Coronavirus. Sono 1.386 i casi positivi in Emilia-Romagna: a Ravenna 19 casi, 6 più di ieri foto video

Dalla Giunta regionale ER pacchetto da 45 milioni per welfare e imprese. Presidente Bonaccini: "Non lasciamo soli cittadini, famiglie e attività produttive"

Aggiornamento della Regione ER delle ore 17:30 di lunedì 9 marzo

In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.386 i casi di positività al Coronavirus, 206 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 4.344 a 4.607 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12.

Complessivamente ci sono 601 persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 90 (15 in più rispetto a ieri). E salgono a 30 (ieri erano 27) le guarigioni, 29 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 1 dichiarata guarita a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.

Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 56 a 7014, quindi, quelli nuovi, che riguardano 5 donne e 9 uomini, tra cui un cittadino lombardo; la maggior parte delle persone decedute aveva patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per 4 pazienti sono ancora in corso gli approfondimenti.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:

  • 602 casi a Piacenza (74 in più rispetto a ieri)
  • 279 casi a Parma (3 in più)
  • 164 a Rimini (51 in più)
  • 116 a Modena (19 in più)
  • 103 a Reggio Emilia (33 in più)
  • 80 a Bologna (18 in più)
  • 19 a Ravenna (6 più di ieri)
  • 16 a Forlì-Cesena (di cui 11 a Forlì e 5 a Cesena, complessivamente 1 in più relativo a Forlì)
  • 7 a Ferrara (1 in più).

Punti triage negli ospedali – punti triage allestiti dalla Protezione civile regionale davanti alle strutture ospedaliere per filtrare le persone che accedono ai servizi sanitari sono complessivamente 17. Oggi viene montato un punto triage tenda a Cento. Nel dettaglio: 3 in provincia di Piacenza (Fiorenzuola d’Arda, Castel San Giovanni e Piacenza città); 3 a Parma (Vaio di Fidenza, Borgotaro e Parma capoluogo); 3 a Reggio Emilia (Reggio Emilia, Montecchio e Guastalla); 5 a Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena capoluogo, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori 118); 1 a Imola (Bo); 1 Repubblica di San Marino; 1 davanti a Ospedale Santissima Annunziata di Cento (Fe).

Struttura per la quarantena – È stato completato dalla scorsa settimana l’allestimento di una struttura campale esterna (con funzione di servizi e spogliatoi) che servirà come base logistica per chi dovrà operare nella gestione delle palazzine messe a disposizione presso la base dell’aeronautica militare di San Polo di Podenzano (Pc): queste ultime sono spazi destinati a ospitare le persone del Nord Italia che non possono svolgere il periodo di quarantena presso il proprio domicilio.

Carceri ed istituti penitenziari – Nell’ambito delle esigenze segnalate da carceri e strutture penitenziarie, le richieste di intervento sono pervenute da 10 istituti penitenziari della regione.  Oggi viene montato un modulo abitativo per filtrare gli ingressi davanti al carcere di Ferrara.

Per ora sono stati montati ad opera dei volontari di protezione civile: 1 modulo abitativo tipo container davanti al carcere di Forlì, con funzione di area per monitorare i nuovi ingressi; 1 tenda davanti alla casa circondariale di Modena, con funzione di area per monitorare i nuovi ingressi. Qui sono state consegnate d’urgenza anche un ambulatorio mobile della Pubblica Assistenza di Soliera e due Presidi Medici Avanzati messi a disposizione da Croce Rossa Italiana e Anpas per sostituire gli ambulatori medici presenti all’interno della struttura carceraria e danneggiati dai detenuti. Consegnate anche altre attrezzature, come un paio di torri faro a seguito di problemi di alimentazione elettrica dovute ai disordini; 1 tenda con funzione di area per monitorare i nuovi ingressi, davanti alla casa circondariale di Castelfranco Emilia (Mo); 1 modulo abitativo con funzione di smistamento persone all’ingresso davanti al carcere di Ferrara. Sono alle fasi di sopralluogo gli allestimenti davanti alle carceri di Piacenza Reggio Emilia. Le tende vengono fornite dal Dipartimento nazionale di Protezione civile.

Dalla scorsa settimana è presente un gazebo nel cortile davanti al Tribunale dei Minori di Bologna, in via del Pratello, per offrire riparo a parenti, avvocati e persone in attesa di accedere all’edificio, evitando assembramenti.

Dispositivi di protezione individualeTra sabato e domenica sono giunti in Emilia-Romagna nuovi dispositivi di protezione individuale dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. In totale le mascherine (del tipo ffp2) pervenute dall’inizio dell’emergenza sono 47.160, gli occhiali antigraffio 6.800. Tutto il materiale viene consegnato al deposito sanitario di Reggio Emilia, da cui viene distribuito secondo i criteri prefissati, ad uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario.

Volontari – Nella giornata odierna i volontari al lavoro in Emilia-Romagna per attività legate all’emergenza Coronavirus sono 84. Si stanno occupando prevalentemente di sopralluoghi ed allestimenti: del triage davanti all’ospedale di Cento, del montaggio davanti alle carceri. La distribuzione dei volontari ne vede 8 di Anpas, 4 di CRI, 4 impegnati a Ferrara, 24 a Modena, 2 a Parma, 14 a Piacenza, 12 a Ravenna, 14 a Reggio Emilia, 2 a Rimini.
Dall’inizio dell’emergenza fino ad oggi si sono sommate 677 presenze giornaliere dei volontari

L’INFORMATIVA DELLE AUTORITÀ DI RAVENNA SUI 6 NUOVI CASI

Rispetto ai nuovi 6 casi di Coronavirus accertati in provincia di Ravenna, le Autorità informano che si tratta di 4 pazienti di sesso maschile e di 2 donne. Tre dei pazienti maschi sono residenti fuori regione, e hanno 47, 60 e 73 anni. Il quarto ha 45 anni. Le due donne hanno 62 e 68 anni.

Cinque sono i pazienti ricoverati mentre uno si trova in isolamento volontario domiciliare poiché privi di sintomi o con sintomi lievi.

Per tutti sono state effettuate le indagini epidemiologiche per l’individuazione dei relativi contatti stretti, per i quali è stato attivato l’isolamento volontario domiciliare.

Dalla Giunta regionale ER pacchetto da 45 milioni per welfare e imprese. Presidente Bonaccini: “Non lasciamo soli cittadini, famiglie e attività produttive”

Un pacchetto di oltre 45 milioni di euro per famiglie e imprese dell’Emilia-Romagna, risorse utili a fronteggiare le conseguenze derivate dall’emergenza Coronavirus: 15 milioni di fondi straordinari dal bilancio regionale e oltre 30 di contributi, sempre regionali, liquidati in anticipo rispetto a scadenze fissate nei prossimi mesi.

Lo ha deciso la Giunta regionale nel corso della seduta appena conclusa.

“Dopo l’accordo sullo sblocco della cassa integrazione in deroga, che ha messo a disposizione 38 milioni di euro a tutela di imprese e lavoratori, per garantire la continuità di reddito i lavoratori in ogni tipo di impresa – afferma il presidente Stefano Bonaccini – destiniamo a welfare e aziende oltre 45 milioni di euro, attraverso il bilancio regionale e l’intera struttura, grazie alla quale anticiperemo pagamenti programmati da qui a fine anno. E questo in un momento non facile nemmeno per i nostri dipendenti, che ringrazio davvero per l’impegno dimostrato dall’inizio dell’emergenza. Abbiamo bisogno di contrastare la diffusione del virus nella maniera più ferma possibile, rispettando le regole con serietà e rigore, ma nello stesso tempo non intendiamo lasciare soli cittadini, famiglie e imprese con misure economiche e di sostegno più che mai necessarie. Abbiamo chiesto al Governo un piano di interventi in grado di rappresentare uno shock per l’economia nazionale, ma nel momento in cui si chiede, bisogna anche essere in grado di fare in prima persona. Attendiamo ora l’approvazione dell’annunciato decreto nazionale, auspicando che sia coerente con le proposte unitarie già avanzate dalle Regioni”.

Quanto alle voci che compongono l’intervento regionale, le prime si basano su un primo stanziamento di 15 milioni di euro derivante direttamente dal bilancio regionale.
10 milioni di euro per l’intero sistema delle imprese, a partire dalle Pmi, per l’accesso al credito a zero interessi. Operazione dare fare insieme ai Consorzi fidi e alle banche e in grado di generare investimenti per almeno 100 milioni di euro, con l’obiettivo di garantire liquidità nell’immediato e far ripartire gli investimenti non appena possibile. L’intervento è all’ordine del giorno del tavolo convocato per domani dall’assessore Vincenzo Colla con Consorzi fidi e Abi, l’associazione delle banche italiane.
Fino a 5 milioni di euro per misure di welfare a favore delle famiglie. Fondi straordinari destinati ai Comuni con i quali si stanno già definendo gli interventi.

Oltre 30 milioni di euro verranno invece erogati nei prossimi giorni, in anticipo rispetto a scadenze fissate nei prossimi mesi.
Oltre 18 milioni ai Comuni, già assegnati per finanziare i servizi per l’infanzia.
Al settore cultura fino a 6 milioni di euro quale primo acconto dei contributi previsti dalla legge regionale sullo spettacolo.
Poi 3,4 milioni di euro per abbattere i tassi di interesse sui mutui delle imprese agricole.
Infine, 3 milioni di euro a fondo perduto per il comparto turismo e gli albergatori.

La disponibilità di fondi e dei pagamenti in anticipo è stata il frutto della ricognizione condotta in ogni settore dagli assessori competenti: la vicepresidente con delega al Welfare, Elly ShleinPaolo Calvano (Bilancio), Vincenzo Colla (Sviluppo e lavoro), Andrea Corsini (Turismo), Alessio Mammi (Agricoltura), Paolo Salomoni (Istruzione, Università e agenda digitale), Mauro Felicori (Cultura), Irene Priolo (Ambiente e Protezione civile).

LE MISURE IN VIGORE DALL’8 MARZO AL 3 APRILE

Dopo il Decreto del Governo, emanato alle prime ore dell’8 marzo (in vigore fino al 3 aprile), si precisano le misure in vigore in Emilia-Romagna: ovunque è possibile spostarsi per motivi di lavoro e per movimentare le merci. Emanata anche un’Ordinanza del Presidente della Regione che sospende l’attività di piscine, palestre, centri ricreativi e diurni in tutto il territorio regionale.

Il presidente Bonaccini ha dichiarato: “Bene i chiarimenti del Governo. La lotta al virus è una priorità, la salute delle persone davanti a tutto”. Il Decreto del Governo – precisa la Regione – elimina le precedenti zone rosse, e cioè i Comuni focolaio dell’epidemia della Lombardia e del Veneto, e suddivide il Paese sostanzialmente in due aree.

La prima area, per la quale sono previste misure più restrittive a causa della maggiore diffusione del virus, comprende la Lombardia e le province emiliano-romagnole di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini, oltre a quelle di Pesaro e Urbino nelle Marche, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli in Piemonte e Padova, Treviso, Venezia in Veneto.

Le altre aree: altre misure di contenimento del contagio importanti ma meno restrittive valgono invece su tutto il territorio nazionale, e quindi sulle altre province dell’Emilia-Romagna: Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena. 

Nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena, la sospensione di nidi, scuole e Università rimane in vigore fino al 15 marzo (in attesa di nuove disposizioni).

Libertà di spostamento per lavoratori e merci

In merito a una delle misure più importanti, e cioè evitare gli spostamenti di persone nelle aree oggetto delle misure più stringenti, fra cui le cinque province emiliano-romagnole, limitandole a comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, il Governo, durante una videoconferenza con le Regioni nel pomeriggio, ha chiarito in modo inequivocabile come non esistano restrizioni per la mobilità dei lavoratori e delle merci né all’interno del Paese né tra il nostro Paese e gli altri. Dunque, chi deve spostarsi per ragioni di lavoro, anche fra le province e all’interno di esse, lo possa fare. E’ quindi garantito il diritto a lavorare per chi è in buona salute, non presenta sintomi né debba rispettare il periodo di quarantena. Con l’avvertenza che si tratti sempre di spostamenti per ragioni di lavoro o di necessità.

Salute e rispetto della quarantena

Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena o risultati positivi al virus.

TUTTE LE MISURE IN VIGORE A RAVENNA

Sospesi nidi, scuole e Università fino al 15 marzo  – Sono sospesi fino al 15 marzo i servizi educativi per l’infanzia, e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le  Università e le Istituzioni di Alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi  professionali, anche regionali, master, università per anziani, e corsi svolti dalle scuole guida, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza.

Sono esclusi dalla sospensione i corsi postuniversitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, nonché le attività delle scuole dei ministeri dell’Interno e della Difesa e dell’Economia e delle Finanze, a condizione che sia garantita la distanza di sicurezza di un metro. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa.

Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

La riammissione nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva soggetta a notifica obbligatoria, di durata superiore a cinque giorni, avviene dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti.

I dirigenti scolastici, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, attivano modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

Nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, per tutta la durata della sospensione, le attività didattiche o curriculari possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, con particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Le Università e le Istituzioni, successivamente al ripristino dell’ordinaria funzionalità, assicurano il recupero delle attività formative nonché di quelle curriculari o di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico.

A beneficio degli studenti ai quali non è consentita, per le esigenze connesse all’emergenza sanitaria di cui al presente decreto, la partecipazione alle attività didattiche o curriculari delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, tali attività possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; le Università e le Istituzioni assicurano, laddove ritenuto necessario e in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative, nonché di quelle curriculari, ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico; le assenze maturate dagli studenti di cui  alla presente lettera non sono computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni.

Ristoranti e bar aperti, osservare la distanza di un metro – Lo svolgimento delle attività di ristorazione e bar è consentito ma con l’obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. A tale riguardo il Ministero dell’Interno ha disposto controlli serrati.

Esercizi commerciali aperti, raccomandati ingressi contingentati e distanza un metro – Negli esercizi commerciali diversi da ristorazione e bar, all’aperto e al chiuso, è fortemente raccomandato che il gestore garantisca l’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori.

Sospese palestre, piscina, centri sportivi – Sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi (dal 9 marzo al 3 aprile). Queste attività, alle quali si aggiungono i centri diurni, vengono sospese nell’intero territorio regionale, sulla base dell’ordinanza del presidente Bonaccini.

Sospesa la convegnistica – Sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità. Inoltre, è spostata a una data successiva al 3 aprile ogni altra attività convegnistica o congressuale.

Sospesi cinema e teatri – Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato.

Sospesi musei e biblioteche – È sospesa l’apertura di musei, biblioteche e archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali.

Sospesi pub, sale giochi, discoteche – Sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.

Eventi e competizioni sportive solo a porte chiuse – Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato. Resta comunque consentito lo svolgimento di tali eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, o all’aperto senza la presenza di pubblico.

In ogni caso, le associazioni e le società sportive, attraverso il proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus   COVID- 19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.

Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolti all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Obblighi per parrucchieri, istituti di bellezza e tatuatori – Nell’esercizio delle attività classificate con i codici ateco: 96.02.01 (Servizi di saloni di barbiere e parrucchiere); 96.02.02 (Servizi di istituti di bellezza) 96.02.03 (Servizi di manicure e pedicure) 96.09.02 (attività di Tatuaggio e piercing) gli addetti impegnati nel servizio a contatto con i clienti devono, dal 10 marzo e fino al 3 aprile, indossare una mascherina e guanti monouso, lavarsi le mani fra un cliente e l’altro con gel idroalcolico e pulire le superfici con soluzioni a base di alcol o cloro.

Luoghi di culto – L’apertura è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri.

Sale attesa Pronto soccorso – È vietato agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto.

Accessi limitati a Residenze sanitarie assistite – L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

Sospesa attività dei centri diurni semiresidenziali per anziani e per disabili – Al fine di prevenire ancor più efficacemente il rischio di contagio nella popolazione anziana e dei disabili, è disposta, a far data dal 10 marzo e fino al 3 aprile, la sospensione dell’attività dei centri semiresidenziali per anziani e per disabili (centri diurni) e dei centri socio-occupazionali per disabili su tutto il territorio regionale incentivando dove possibile percorsi di domiciliarità.

Lavoro agile – La modalità di lavoro agile può essere applicata dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali previsti dalle normative. Gli obblighi di informativa sono assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro.

Siano adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro ed evitando assembramenti (dal 9 marzo al 3 aprile).

Raccomandate ferie o congedi – Qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodi di congedo ordinario o di ferie.

Ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante (dal 9 marzo al 3 aprile).

L’amministrazioni raccomanda la massima prudenza e collaborazione anche su tutte le altre disposizioni del decreto emanato ieri, domenica 8 marzo, dalla presidenza del Consiglio dei ministri, in particolare sugli spostamenti da e verso le zone a maggior rischio.

Regole Coronavirus

LE 11 REGOLE DA SEGUIRE PER DIFENDERSI DAL CORONAVIRUS

1)  Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.

2)  Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.

3) Evitare abbracci e strette di mano.

4) Mantenere, nei contatti sociali, la distanza interpersonale di almeno un metro.

5) Igiene respiratoria: starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.

6) Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva.

7)  Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.

8)  Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.

9)   Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.

10)  Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.

11) Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

IL NUMERO VERDE REGIONALE: 800.033.033

IL NUMERO TELEFONICO NAZIONALE: 1500

 

LINK UTILI:

  • www.salute.gov.it
  • www.regione.emilia-romagna.it
  • www.auslromagna.it