Come allentare lo stress da “clausura forzata” Covid-19? I consigli della sociologa lughese Giacomoni per coppie e famiglie

È attivo da qualche giorno un servizio di consulenza telefonica gratuita per coppie e famiglie, messo a disposizione dalla sociologa e mediatrice familiare, dott.ssa Rossana Giacomoni, in collaborazione con Lucoworq Spazio Aperto di Lugo. Un servizio, come spiega l’esperta “per supportare – in questo periodo di emergenza sanitaria ed in seguito alle misure contro la diffusione del Covid-19 messe in atto dal Governo, che tra le altre invitano tutti i cittadini italiani a restare in casa ed uscire solo per comprovati motivi di lavoro, salute e per l’acquisto di beni di prima necessità – le coppie e le famiglie che stanno attraversando momenti di difficoltà, anche nella gestione dei figli, dovuti a questa ‘clausura forzata’”.

Dott.ssa Giacomoni, stiamo attraverso un momento di grande emergenza sanitaria e i contribuiti messi in campo da specialisti come lei si possono rivelare davvero preziosi. Come mai ha deciso di offrire questo servizio? Ha ricevuto richieste in merito?

“Sono una sociologa e come tale mi piace osservare e cogliere quello che sta avvenendo nella nostra società, soprattutto in questo momento di grandi incertezze e paure. Sappiamo che questo virus penalizza soprattutto la nostra socialità e quindi è naturale aspettarsi che tutti soffriamo di questo. In questo particolare momento sento dire da molte famiglie di quanto sia difficile lo stare insieme per così tanto tempo insieme con tutte le nostre fragilità e se poi ci sono o ci sono state delle incomprensioni, in questo momento, tutto viene amplificato.Personalmente lo stare in casa, dopo un primo momento di disorientamento, mi ha portato a decidere di dedicare un po’ del mio tempo agli altri e mettere a disposizione le mie competenze per poter essere di aiuto. In particolare è l’attività di mediatrice familiare che mi fa pensare che in questo momento c’è bisogno di trasformare la conflittualità in una opportunità per conoscere in profondità le emozioni del partner ed anche quelle dei figli.”

L’appello del Governo di restare in casa quanto più possibile per contenere il Covid-19, può generare stati d’animo di ansia e di stress: quali sono le principali cause che possono mettere in moto queste sensazioni in una coppia e in una famiglia?

“Vivere in uno spazio ridotto e per un periodo prolungato, anzi non ancora definito in quanto le disposizioni vengono aggiornate in base ai nuovi casi,  ci da’ un senso di oppressione ed è importante ri-definire la propria quotidianità, che è poi quello che si fa in mediazione. Sicuramente siamo tutti sotto stress dovuto alle tante incertezze sul nostro presente ma anche sul nostro futuro. Penso che per qualche famiglia possa essere utile rivedere quelli che sono i ruoli genitoriali ed il ruolo dei figli, è bene ri-definire i confini e gli spazi che ciascuno può occupare nel rispetto l’uno dell’altro ponendosi in un ascolto che sia di comprensione profonda e non giudicante. ”

Asili e scuole restano chiuse: i bambini rimangono a casa con i genitori e si rischia di non sapere più come intrattenerli. Ha delle ‘strategie’ da consigliare? 

“Avere i figli a casa per giorni senza poter uscire pone un grande stress sulle famiglie. E’ sicuramente un bene avere l’opportunità di passare più tempo con i figli e quindi utilizzare la creatività di tutti è sicuramente stimolante e gratificante, ma anche molto stancante soprattutto se gli adulti sono alle prese con angosce legate ai dubbi sulla salute, sul lavoro, sul futuro globale, e quindi è bene che i figli sperimentino anche la noia ed imparino a gestirla anche in autonomia. Ovviamente questo varia molto a seconda della loro età ma fin da piccoli possono essere stimolati ad intrattenersi da soli senza abituarli ad una presenza costante dei genitori. Per esempio riguardo ai compiti non occorre farli insieme, ma piuttosto limitarsi a controllare che vengano fatti lasciando la parte valutativa agli insegnanti. Un’altra strategia è quella di trovare “nuovi” alleati nelle faccende di casa, organizzando una gara a punti dove ciò che serve fare in casa diventa una sana competizione e condivisione.”

Quali ‘nuove’ incomprensioni possono emergere in un nucleo familiare, legate al particolare momento che stiamo vivendo?

“Mi immagino che molte incomprensioni possano nascere per il mancato rispetto, o percepito come tale, dei propri spazi e dei propri tempi. In questa situazione i silenzi cupi non aiutano e non dobbiamo pensare che l’altro/a possa comprenderci solo perché ci ritiriamo in un angolo. E’ giunto il tempo per imparare a gestire le nostre emozioni sapendo che non siamo in grado di controllare il loro arrivo né la loro intensità, mentre è nelle nostre mani il modo in cui riusciamo a controllarle e ad esprimerle imparando che ogni stato d’animo ci predispone  a fare bene alcune attività piuttosto che altre. Se sono triste mi sarà facile entrare in sintonia con persone che si trovano nel mio stesso stato d’animo; se sono arrabbiato potrò portare avanti battaglie o iniziative utili al mio gruppo; se sono sereno mi verrà bene organizzare e coordinare lavori di gruppo.”

L’esigenza di stare in casa come può invece influire sul rapporto di coppia? 

“Le coppie possono sperimentare o un rinnovo del patto coniugale che le unisce e le rafforza maggiormente oppure rendersi lentamente conto che rilanciare il patto, in questa situazione, può diventare difficile, non si hanno più le giuste energie, e quindi possono sperimentare un peggioramento di crisi già esistenti o l’insorgere di nuove tensioni. Questa forzata lunga convivenza lontano da distrazioni porta a mettere a nudo le nostre anime e talvolta si può scoprire che nonostante  ci si vuole bene, tuttavia si vorrebbe che l’altro fosse diverso da quello che è. Diventa quindi opportuno avviare un confronto aperto dove è fondamentale capire sia i bisogni propri che quelli dell’altro, lasciando fuori pregiudizi o costruzioni artificiali  per essere aperti ad accogliere la realtà, come si manifesta.”

Finita l’emergenza sanitaria, l’augurio è quello di uscirne più forti di prima. Quali lati positivi potremo coglierne? 

“Questo tsunami chiamato Covid 19 ha letteralmente travolto le nostre vite e credo che non abbiamo ancora sperimentato fino in fondo tutte le sue potenzialità di modifica dei nostri comportamenti e modi di essere in quanto ci vorranno ancora settimane per poterlo vedere. Certamente già ora vediamo che l’uomo ha una grande capacità di adattamento o resilienza e riesce a trovare risorse che pensavamo perdute quali la solidarietà, lo spirito di gruppo, l’obbedienza a delle regole per il bene comune. Credo che l’aver capito che possiamo salvarci solo se siamo tutti uniti sia all’interno dei nostri nuclei familiari ma anche come società ci aiuterà a guardare all’altro con uno sguardo empatico, capace di essere in grado di ‘sentire’ quello che l’altro sente. Abbiamo anche imparato ad essere vicini nella lontananza, come dicono i cinesi ‘se la terra ci divide, condividiamo lo stesso cielo'”.

Contatti per consulenza telefonica
La dott.ssa Giacomoni è disponibile dalle 15 alle 17, dal lunedì al venerdì, al numero 349 4907073.