Demetra donne in aiuto Lugo e Sos Donna Faenza: “Ci siamo e rispondiamo al telefono: interveniamo in caso di emergenze”

Rimane attiva la procedura di emergenza h24 in collaborazione con le FF.OO., i Servizi sociali e il Pronto Soccorso per cui, in caso di pericolo, la donna può chiamare il numero di pubblica emergenza 112: "nessuna donna deve sentirsi costretta a subire violenza a causa dell'emergenza Coronavirus"

Anche altri centri antiviolenza del nostro territorio confermano il triste dato di una notevole diminuzione delle segnalazioni da parte di donne vittime di violenza in questo periodo segnato dalla grave emergenza sanitaria da Covid-19 che stiamo vivendo. Conseguenza anche di una delle misure, necessarie, adottate dal Governo per contrastare la diffusione del virus e cioè l’invito rivolto a tutti i cittadini di restare in casa quanto più possibile e di uscire solo per ragionevoli motivi, quali esigenze di lavoro, salute e acquisto di beni di prima necessità. Ad unirsi alla voce della presidentessa di Linea Rosa, Alessandra Bagnara, intervistata qualche giorno fa dalla nostra redazione, anche le dichiarazioni delle presidentessa e delle operatrici di altre due importanti reti di volontariato a difesa delle donne contro la violenza: Demetra donne in aiuto di Lugo e Sos Donna di Faenza.

“Purtroppo, dal 10 marzo, a seguito delle nuove ordinanze da Covid-19, abbiamo anche noi assistito ad una diminuzione delle chiamate e delle emergenze. – ci spiega Giuseppina Dessy, presidentessa di Demetra donne in aiuto di Lugo – Rispetto al marzo 2019,  abbiamo un calo di 6 donne che hanno chiesto aiuto e non è un numero trascurabile rispetto alla media delle donne che seguiamo al mese e che sono circa una decina.”

“Nelle ultime due settimane (dal 9 al 22 marzo), abbiamo ricevuto una sola telefonata da una donna ‘nuova’ (che cioè si rivolge al nostro centro per la prima volta). Chiamava in un momento in cui il maltrattante non era in casa, mentre solitamente arrivano in media 4 o 5 telefonate nell’arco di una settimana – confermano il calo anche le operatrici del centro Sos Donna di Faenza -. Proseguono invece i percorsi sia con le donne ospiti all’interno delle case rifugio sia con le donne già in percorso, tramite colloqui telefonici o videochiamate. La cosa che ci preoccupa, e che sappiamo per via della nostra esperienza, è che le donne in una situazione di convivenza forzata come quella imposta durante l’emergenza sanitaria, non hanno la possibilità di telefonarci in quanto soggette maggiormente al controllo del partner maltrattante, che magari non si reca al lavoro e come tutti non esce di casa, oppure perché devono prendersi cura dei figli per via della chiusura di scuole e dei centri pomeridiani. Per questo è molto importante che le donne siano a conoscenza del fatto che i centri antiviolenza sono attivi e che possono contattarci telefonicamente. Sono infatti diverse le modalità con cui possono rivolgersi a noi: telefonando allo 0546/22060 durante gli orari di apertura o lasciando un messaggio in segreteria (attiva 24h) per chiedere di essere richiamate nel giorno e orario da loro indicato, in modo da essere sicure di poter parlare magari mentre i loro compagni/mariti sono a fare la spesa o altre commissioni. Oppure se non hanno modo di parlare, possono inviare una mail a info@sosdonna.com o scriverci su Messenger alla pagina Facebook ‘Sos Donna Faenza’ o su Instagram al profilo ‘sosdonna_faenza’. Abbiamo anche un account Skype ‘Sos Donna Faenza’. Inoltre rimane attivo 24h il numero nazionale 1522. Nel nostro centro è garantita sempre la presenza di un’operatrice durante i consueti orari di apertura al pubblico (lunedì e venerdì 14.30 – 18.30; martedì, mercoledì e giovedì 9 – 13), mentre il sabato e la domenica dalle ore 9 alle ore 13 è attiva la reperibilità telefonica sempre al numero 0546/22060.”

“Al momento abbiamo sospeso i colloqui di persona – aggiunge Giuseppina Dessy di Demetra donne in aiuto Lugo -, ma il centro resta aperto rispettando il normale orario (dal lunedì al giovedì  dalle 9 alle 14 e il venerdì dalle 15 alle 18) e rispondiamo al telefono svolgendo colloqui telefonici di sostegno, ma anche consulenze legali telefoniche. Continuiamo a occuparci delle esigenze delle donne ospiti con i loro figli nelle case rifugio o nelle case di  emergenza. Il progetto dell’ospitalità in emergenza h24 continua ad essere attuato, tuttavia il problema sorge per eventuali  nuovi ingressi di donne con bambini che nel rispetto delle direttive per la prevenzione del contagio non possono essere inserite subito nelle nostre strutture, ma hanno necessità di trovare luoghi dove sia rispettato il distanziamento da altre donne almeno per un periodo di 15/20 giorni che è il tempo di incubazione del virus CoVid-19. Al termine di questa finestra di sicurezza, se non ci sono sintomi, si potrebbe procedere con l’ospitalità nella struttura del centro antiviolenza anche se il problema di persone asintomatiche, che sono comunque contagiose ,suggerirebbe di mantenere la separazione fino alla fine dell’emergenza pandemia. D.i.Re donne in rete contro la violenza e il Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia Romagna, alle quali Demetra è associata, hanno coinvolto le istituzioni per fronteggiare il problema. La ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, ha sollecitato le Prefetture a scriverci per capire quali sono le nostre esigenze e per proporci soluzioni e anche l’assessora regionale alle Pari Opportunità, Barbara Lori, si sta  occupando del reperimento di strutture che possano ospitare le donne. Al momento in Regione ci sono centri antiviolenza che stanno affrontando il problema pagando strutture alberghiere con i propri fondi. Inoltre, è bene ricordarlo, rimane attiva la procedura di emergenza H24 in collaborazione con le FF.OO., Servizi sociali e Pronto Soccorso per cui, in caso di pericolo, la donna può chiamare il numero di pubblica emergenza 112  e chiedere l’intervento delle FF.OO. o rivolgersi al PS se necessita di cure. Gli operatori di FF.OO. e Pronto soccorso potranno attivare il numero di reperibilità H24 a loro dedicato, a cui risponde un’operatrice di SOS Donna, e chiedere un intervento. Considerando le necessarie misure di prevenzione sanitaria l’operatrice avrà con la donna un colloquio telefonico e se necessario potrà attivarsi per portare lei e gli eventuali minori in un luogo sicuro. Ribadisco che il nostro centro non è chiuso, come credo tutte le altre reti del territorio, ed anzi chiediamo alla stampa di aiutarci a far passare il seguente messaggio alle donne: ‘ci siamo, rispondiamo al telefono, interveniamo con le emergenze e ci stiamo attrezzando per continuare a dare risposte’. Perché nessuna donna deve sentirsi costretta a subire violenza a causa dell’emergenza Coronavirus” afferma Giuseppina Dessy di Demetra donne in aiuto Lugo.

“A causa dell’attuale emergenza sanitaria, anche noi adottiamo le misure di prevenzione necessarie, per cui prediligiamo colloqui telefonici o tramite videochiamata ed effettuiamo colloqui personali solo in caso di emergenze, anche perché attualmente non abbiamo a disposizione i principali dispositivi di prevenzione (in particolare le mascherine). Inoltre come riportato sopra rimane attivo il protocollo di intervento in emergenza H24 attivabile da FF.OO. e Pronto soccorso. Rimane al momento difficoltosa la previsione di nuovi ingressi all’interno delle case rifugio, per tutelare la salute delle donne che vi si trovano all’interno; problema che riguarda anche gli altri centri antiviolenza della regione con cui siamo in contatto. Per questo, come Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna, ci stiamo interfacciano con le istituzioni regionali per trovare possibili soluzioni” concludono da Sos Donna Faenza.