Lutto per la cultura ravennate: è morto Nino Carnoli, se lo è portato via il Coronavirus. Cordoglio dell’Assessora alla Cultura Signorino

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È scomparso oggi 26 marzo Nino Carnoli, personalità molto nota della cultura ravennate. Grafico, pubblicitario, scrittore, saggista, agitatore culturale. Aveva 79 anni. Se lo è portato via il Coronavirus. Era ricoverato al Covid-19 Hospital di Lugo, dopo che era risultato positivo il 23 marzo scorso. In precedenza era stato ricoverato per un intervento all’Ospedale di Faenza.
Lascia la compagna Elisabetta e la figlia Marianna, giornalista al settimanale Settesere redazione di Ravenna.

Fra i suoi lavori ricordiamo i due libri scritti a quattro mani con Guido Pasi “La Forza e il Destino” e “Il Nero e il Rosso” e il volume dedicato all’attentato a Ettore Muti “Nero Ravenna” scritto insieme a Paolo Cavassini. Fu inoltre uno degli artefici della “riscoperta” dei mosaici del Ventennio ad opera di alcuni dei più importanti mosaicisti ravennati nel Salone dei Mosaici di Piazza Kennedy a Ravenna.

Il cordoglio dell’assessora alla Cultura e dell’Amministrazione comunale per la morte di Nino Carnoli

L’assessora alla Cultura Elsa Signorino esprime il cordoglio proprio e di tutta l’Amministrazione comunale di Ravenna per la morte di Nino Carnoli, colpito dal Coronavirus.

“Le perdite di vite umane che la nostra comunità, l’intero Paese e tutto il mondo vivono purtroppo quotidianamente in queste giornate – commenta Signorino – suscitano un dolore ugualmente sincero e profondo. Ma inevitabilmente, quando a lasciarci sono persone che conosciamo, la consapevolezza di quanto sta accadendo diventa, se possibile, ancora maggiore. Del percorso di Nino Carnoli ricordiamo tra l’altro l’esperienza come uno dei docenti di punta, sul versante della grafica, dello straordinario centro professionale Albe Steiner. E l’amore per il mosaico; Carnoli è stato infatti un appassionato difensore della tradizione musiva ravennate e al contempo uno sperimentatore. Questa sua poliedricità lo ha portato ad essere un intellettuale molto presente nella vita culturale ravennate, vigile, sempre pronto a difendere energicamente le posizioni nelle quali credeva. La sua voce incalzante ci mancherà. Un pensiero affettuoso alla compagna Elisabetta e alla figlia Marianna”.

Il cordoglio di Eugenio Fusignani Segretario Provinciale PRI di Ravenna

“Con Saturno Carnoli scompare una personalità di spicco nel panorama culturale ravennate. Insegnante appassionato, difficile non ricordare il suo impegno per il mosaico e per l’opera di Signorini in primo luogo. In questi ultimi anni abbiamo lavorato molto insieme e insieme abbiamo organizzato il ricordo del giovane partigiano Repubblicano Marino Pascoli, nel 70° del suo assassinio avvenuto il 4 gennaio 1948 a seguito delle sue posizioni critiche nei confronti di quelli che denunciava come “partigianato”. Con Saturno non scompare solo un intellettuale eclettico ma una risorsa che avrebbe contribuito da par suo a sostenere le celebrazioni del VII Centenario Dantesco. La sua morte apre una profonda ferita nella cultura ravennate, perché con lui viene a mancare un intellettuale fuori dagli schemi, disorganico e difficilmente inquadrabile. Una voce fuori dal coro che ha fatto bene a Ravenna e che avrebbe continuato ancora farlo.”

Il cordoglio di Ravenna in Comune

Un ricordo per la scomparsa di Nino Carnoli arriva anche da parte di tutta Ravenna in Comune: “L’improvvisa scomparsa di Saturno Carnoli, per tutti Nino, lascia un enorme vuoto a Ravenna. Nino è stato un grande protagonista delle vicende ravennati fin dal 1968, quando da studente cominciò quelle attività di stimolo e ricerca socio-culturale che rimarranno al centro della sua poliedrica operosità, riuscendo a trasmettere questa energia anche ai tanti allievi creativi della comunicazione che ha formato grazie al suo impegno di insegnante presso il Centro Albe Steiner di Ravenna fra gli anni ‘70 e ‘90”.

“Sono innumerevoli le tracce lasciate da Nino sul nostro territorio, sempre nel segno dell’innovazione e della ricerca più appassionata. Era capace di muoversi fra le più alte vette artistiche, spaziando dai mosaici antichi alle forme d’arte contemporanea, mentre allo stesso tempo rimaneva un prezioso valorizzatore delle più umili professioni della nostra tradizione, che riusciva ad esaltare nella loro semplicità. È stato anche un impagabile riscopritore di alcuni aspetti meno noti della storia ravennate. Era in tutti i sensi un figlio di Ravenna e oggi questa città ha perso uno dei suoi fanciulli più cari.Ravenna in Comune si stringe in un forte abbraccio con la famiglia”.

Il ricordo di Marcello Landi e Giannantonio Mingozzi (Dis-Ordine)

“Nino accendeva la miccia e poi non restava che assecondarlo e sostenerlo in quella sua passione impetuosa rivolta a valorizzare Ravenna e l’arte del mosaico, con mille idee e intuizioni straordinarie; fu così per L’albero della vita nella cattedrale di Otranto, per l’Expo di Milano e poi per la grande mostra “Signorini” a Vianden in Lussemburgo”: a ricordarlo Marcello Landi e Giannantonio Mingozzi; “firmammo assieme l’accordo con il comune di Otranto il 30 aprile 2014 per realizzare al “Nervi/Severini” la copia del mosaico pavimentale della Cattedrale e l’anno successivo fu l’opera che rappresentò Ravenna all’Expo di Milano, grazie anche alla collaborazione con Vittorio Sgarbi”.

“L’idea di Carnoli fu geniale: riprendere l’opera di restauro del ravennate Renato Signorini e ricostruire le 12 tavole musive in occasione del Ravenna Festival ad Otranto e poi all’Expo, protagonisti gli studenti ravennati perché il simbolo mondiale di quell’Expo fu proprio un Albero della vita. E cosi fu, con grande successo. Come avvenne del resto a Vianden, cittadina in Lussemburgo, dove accompagnammo Nino per una splendida mostra di Signorini, curata dal figlio Carlo nell’ottobre 2013 e per la quale Carnoli curò il volume riepilogativo che ottenne moltissimi consensi”. Quella mostra e le opere esposte, concludono Landi e Mingozzi, “appartengono alle ultime considerazioni scambiate con Nino: come fare per non disperdere il patrimonio Signorini, come fare affinchè Ravenna si dimostri più sensibile a quella grande storia artistica, e noi ad ascoltare quel piccolo testamento di idee che Carnoli avrebbe voluto trasformare in fatti e atti concreti. Chissà se ne saremo capaci”.

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Commenti

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  1. Scritto da mauro mazzotti

    se ne va un grande amico, sono sconvolto

  2. Scritto da Alvaro Ancisi

    Nino, credo che ci rivedremo dalla stessa parte, quella degli amici oltre. Grazie per le belle parole di pochi giorni fa, che me l’hanno fatto capire. Un abbraccio. Alvaro

  3. Scritto da jack

    Saturno, un grande in una città piccola.

  4. Scritto da liliana pedoni

    mi ricordo bene di lui era uno dei miei prof.(grafica pubblicitaria) appunto,negli anni 1975-76,all’INIASA,CFP,DI RAVENNA.Anni belli ,prof.simpaticissimi e in gamba,NINO CARNOLI ,era uno di loro,sono molto dispiaciuta di questo,
    FACCIO LE MIE PIU SENTITE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA