Operai in “nero”. Scoperto sistema fraudolento in cantieri edili di Ravenna e provincia

Nell’ambito dei controlli disposti a Ravenna e Provincia al fine di prevenire gli infortuni sul lavoro, in particolare, nel settore dell’Edilizia ed anche negli Appalti Pubblici, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro ha scoperto alcune imprese edili che risparmiavano sulla Sicurezza e quando i lavoratori – alcuni anche a “nero” – si infortunavano, risultavano somministrati/distaccati ad altre aziende.

Il sistema fraudolento messo in atto da alcune imprese consisteva nell’assumere solo “formalmente” gli operai, abbattendo gli oneri sulla Sicurezza, e quando si verificavano gli infortuni – nei cantieri edili non solo di Ravenna ma anche in provincia – gli operai poi risultavano essere alle dipendenze di altre imprese esecutrici dei lavori e di imprese sconosciute ai committenti ed ai coordinatori per la Sicurezza.

Gli ispettori hanno accertato che le imprese che assumevano “virtualmente” gli operai, in alcuni casi, non avevano i requisiti per operare nei cantieri; non solo, in alcune circostanze non figuravano nemmeno nella obbligatoria documentazione di cantiere. Una volta che si verificavano gli infortuni, gli operai – nella stessa giornata – venivano fintamente “distaccati” alle imprese che realizzavano i lavori di cantiere; gli ispettori hanno anche constatato che, in alcuni casi, il “distacco” era fatto anche all’insaputa della impresa esecutrice dei lavori e degli stessi operai.

Il risparmio sulla Sicurezza consisteva anche nell’occupare manodopera in “nero”, a seguito di accertamenti, gli ispettori hanno constatato che i lavoratori lavoravano – senza alcun contratto – anche per un mese intero, in violazione delle più elementari regole sul Lavoro e sulla Sicurezza. Il meccanismo intercettato ha consentito agli ispettori di elevare sanzioni per un totale di 22 mila euro ed in alcuni casi di deferire alcuni datori di lavoro all’Autorità Giudiziaria di Ravenna. E’ stata accertata anche l’evasione contributiva per un totale di 6 mila euro ed omesse retribuzioni per circa 10 mila euro.

Commenti

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  1. Scritto da Mauro

    Ecco altro che cassa integrazione… Vedo come risparmiano

  2. Scritto da Francesco

    Quindi la balla che con il permesso di soggiorno si combatte il lavoro nero, a chi la raccontiamo???

  3. Scritto da batti

    ecco la santificazione della partita iva,sono troppe!controlli e eliminazione dei trasgressori(sia chiaro strappare la partita iva) oppure si elimina l ONESTO,costerà un po di più,dobbiamo saperlo oppure siamo complici,così è in agricoltura e al mare,cercano,ma non ti prendono” hanno paura dei sindacati”come lo scassinatore della polizia”

  4. Scritto da leo

    e forse quei lavoratori in nero prendevano anche il reddito di cittadinanza –

  5. Scritto da b

    leo,e le ditte prendevano i 600 euro e i 25 mila?????leo in questa italia ci sono monete con tantissime facciate,fare di tutto un fascio fa male a tutti…