Ente Parco Delta del Po risponde a Libera Caccia sul contenimento nutrie: “non avete capito valore e ampiezza del progetto”

In riferimento alle critiche sollevate dall’Associazione Nazionale Libera Caccia Ravenna, rispetto all’attuazione, da parte del Parco del Delta, del piano di contenimento della nutria, in valle Mandriole e a Punta Alberete, la direzione del Parco ha voluto precisare quanto segue: “L’Associazione Libera caccia fa della facile ironia dicendo che il costo di tale intervento sarebbe di 25 euro al chilo per nutria, paragonandola al costo della bresaola. Dimostrando però di non avere capito pienamente il valore del progetto e la sua ampiezza che non si limita solo alle nutrie”

“L’Ente Parco Delta del Po ed il Comune di Ravenna, in collaborazione con Ispra, per il biennio 2020-2021 ha presentato e approvato nel recente Comitato esecutivo del Parco, un’azione di progetto dedicata al monitoraggio e al contenimento delle specie alloctone invasive nel complesso delle zone umide ravennati “Valle Mandriole-Punte Alberete”, area Parco del Delta del Po dell’E-R, stazione S. Vitale e Piallasse di Ravenna” spiegano dall’Ente.

“Il progetto, con budget complessivo presunto di 150.000 euro, verte primariamente a migliorare le condizioni ambientali generali del complesso vallivo ed il ripristino di parte degli habitat protetti, attraverso il monitoraggio e il contenimento delle specie alloctone ritenute invasive per tali ambienti, quali il gambero rosso della Louisiana, la nutria e le specie ittiche alloctone – proseguono dal Parco – . Le azioni principali prevedono il monitoraggio e il contenimento delle dette specie con la messa in campo di tutte le azioni consentite ed applicabili, sulla base dei vigenti Piani nazionali e regionali di controllo delle specie alloctone invasive e dei protocolli di monitoraggio, validi per l’intero territorio regionale, ivi compresi i Parchi e le Riserve regionali” .

La direzione del Parco ha chiarisce che “l’importo complessivo stanziato, è riferito all’intero progetto comprensivo di tutte le azioni e non alla sola specie nutria (Miocastor coypus), e che la distribuzione delle risorse è stata calibrata in base alle singole azioni d’intervento ed alle modalità operative richieste e previste dalla normativa e dai regolamenti vigenti in materia. Lo stanziamento previsto di 150.000 euro costituisce il massimo delle risorse disponibili per sostenere adeguatamente il progetto. E’ innegabile che l’Ente parco del Delta presterà particolare attenzione al controllo delle risorse in modo da cercare di realizzare il progetto con un risparmio di spesa. Il Parco vuole inoltre sottolineare che nel caso l’impegno di spesa risulti inferiore al tetto programmato di 150.000 euro, il risparmio verrà comunque investito in progetti di riequilibrio ambientale nelle zone del Parco che ricadono nel comune di Ravenna”.

“Non c’è quindi nessuno spreco di risorse, ma un impegno particolare con una serie di iniziative atte ad arginare un fenomeno che ha ricadute certamente negative per l’ambiente umido vallivo – concludono dal Parco -. Piuttosto rimaniamo perplessi del perché in sede di presentazione del libro sulle oasi palustre ravennati, non sia stata sollevata dai presenti nessuna eccezione e non siano state formulate domande atte ad ottenere chiarimenti in merito benchè la spiegazione fosse stata chiara seppure sintetica”.

Commenti

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  1. Scritto da marino

    Sì va bene, chiacchiere su altre chiacchiere. Ma questo progetto è pubblico, si può vedere ?