Romagna Legale. Lunedì 23 novembre on line l’iniziativa contro le infiltrazioni della criminalità nel mondo del lavoro

CGIL, CISL, UIL, LIBERA e AVVISO PUBBLICO hanno avviato un percorso comune per fare luce, in Emilia-Romagna, sulle pratiche illegali e sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in particolare nel mondo del lavoro. Una collaborazione che porterà alla nascita di protocolli per la gestione dei beni confiscati e a percorsi di monitoraggio nei luoghi di lavoro.

Dopo mesi dedicati al lavoro di analisi e proposte, sono stati prodotti tre documenti settoriali su Turismo, Logistica e porto di Ravenna, Settore agroalimentare (caporalato) che saranno presentati lunedì 23 novembre, durante l’iniziativa “Romagna Legale, Turismo, Logistica, Agroalimentare” che sarà  trasmessa sui canali Facebook e Youtube, e durante la quale saranno presentati il “Manifesto per la legalità in Romagna” e i protocolli. Obbiettivo: contrastare i fenomeni criminali presenti in Romagna e che ne minano l’economia, le prospettive di sviluppo, la tenuta sociale.

𝐏𝐑𝐎𝐆𝐑𝐀𝐌𝐌𝐀:
Ore 10.00 | Presentazione dell’iniziativa e del “Manifesto per la legalità in Romagna” a cura di Franco Ronconi, Referente provinciale Libera Forlì-Cesena
Ore 10.30 | Presentazione dei lavori dei gruppi da parte delle strutture territoriali di CGIL-CISL-UIL
Ore 11.00 | TAVOLA ROTONDA:
Introduce e coordina: Antonella Micele, Avviso Pubblico
Partecipano:
-Luigi Giove, Segretario Generale CGIL ER
-Filippo Pieri, Segretario Generale CISL ER
-Giuliano Zignani, Segretario Generale UIL ER
-Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna

L’iniziativa verrà trasmessa sui canali Facebook e Youtube: https://www.facebook.com/percorsolegalitaER/

Nel corso dell’evento verranno presentate 8 proposte per contrastare i fenomeni criminali sul territorio. Ecco le prime 8:

PROPOSTA1: Costituzione in tutte le Province della Romagna di Tavoli di legalità. Con la presenza di tutte le istituzioni pubbliche (Enti locali, Prefetture, Forze dell’ordine, organizzazioni sociali, datoriali e associazionismo), i Tavoli devono essere i luoghi di monitoraggio e di azioni per contrastare i fenomeni criminali, in stretto rapporto con la Consulta Regionale della Legalità di cui alla L.R. 18/2016.

PROPOSTA2: Contrasto al tentativo della criminalità organizzata di mettere le mani sugli aiuti economici a seguito dell’emergenza COVID-19 escludendo da qualsiasi beneficio economico le imprese oggetto di procedimenti penali per reati gravi (associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, frode, delitti ambientali ecc.), di tipo fiscale e finanziario o colpite da interdittiva introducendo l’autocertificazione obbligatoria per le imprese beneficiarie circa l’assenza di motivi ostativi alla concessione dei benefici, prevedendo la tracciabilità dei flussi di risorse finanziarie, attivando la strumentazione antiriciclaggio.

PROPOSTA3: nel settore del turismo definire protocolli con le Prefetture per attivare controlli serrati, operando accertamenti preventivi sui passaggi di proprietà e sui cambiamenti societari, individuando eventuali vincoli sulla successiva rivendita, imponendo la tracciabilità dei pagamenti, attuando i controlli antimafia anche per le operazioni tra soggetti privati, introducendo condizionalità laddove si interviene con soggetti pubblici. Si propongono protocolli in tal senso con tutte le Prefetture della Romagna alla stregua di quanto si sta definendo con quella di Rimini.

PROPOSTA4: proporre in ogni provincia l’apertura di sportelli antiusura e di aiuto alle vittime, anche attraverso la costituzione di un fondo dedicato a tali fini.

PROPOSTA5: sul sistema degli appalti proporre di definire Protocolli di legalità nel lavoro in tutte le provincie, per garantire a lavoratrici e lavoratori l’applicazione dei contratti nazioni e territoriali firmati dalle OO.SS maggiormente rappresentative sul piano nazionale, la clausola sociale incondizionata di salvaguardia occupazionale in caso di cambi appalto, la piena attuazione di tutte le misure di sicurezza con particolare attenzione ai protocolli anti Covid-19.
Per quanto riguarda in particolare il settore merci e logistica, nel quale sono forti fenomeni di sfruttamento di lavoratrici e lavoratori, e rilevanti i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata, occorre definire strumenti contrattuali di tutela e controllo in particolare rispetto alle corrette applicazioni contrattuali e ai frequenti cambi di appalto. Particolare attenzione deve essere posta alle attività afferenti la filiera del porto di Ravenna, soprattutto rispetto ai terminal in cui operano aziende private.

PROPOSTA6: definizione di un “Protocollo di legalità per l’Hub portuale”, attraverso la ripresa del confronto con la Prefettura di Ravenna. Per l’appalto dell’HUB Portuale sicuramente devono essere coinvolte le imprese delle costruzioni, per esse deve essere obbligatoria l’applicazione del CCNL edile, sia per le imprese appaltanti che per i subappalti e l’applicazione dei Contratti Integrativi Provinciali del settore edile. Sarà importante prevedere un Documento Unico di Regolarità Contributiva in relazione allo specifico lavoro da effettuare mettendo in relazione il numero dei lavoratori alla specifica lavorazione ed all’importo della stessa.
Deve essere altresì definita la figura dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di sito la cui azione sarà raccordata con gli RLS già operanti all’interno del Porto.

PROPOSTA7: contrasto al terribile fenomeno del caporalato: implementazione della “rete del lavoro agricolo di qualità” attraverso la creazione di sezioni territoriali e la realizzazione delle cabine di regia all’INPS come previsto dalla Legge 199/2016; ruolo centrale del pubblico attraverso l’Agenzia regionale per il lavoro” nell’incrocio domanda/offerta di lavoro;
– Rafforzare l’attività ispettiva e procedere all’incrocio delle banche dati con tutti i componenti della “Rete del lavoro agricolo di qualità”; Iistituzione di un fondo regionale di aiuto alle vittime di #caporalato e di grave sfruttamento lavorativo.
– valorizzazione delle aziende che si sono dotate di codici etici che escludono il lavoro sfruttato, anche attraverso un apposito “bollino etico”.

PROPOSTA8: accelerazione della destinazione a fini sociali dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, utilizzando a tale scopo i Tavoli di legalità, predisponendo piani specifici di riutilizzo, sviluppando analisi sui fabbisogni sociali ai quali è necessario rispondere, tenuto conto delle linee guida a tal fine predisposte dall’ANBSC e di quanto previsto dalla L.R. 18/2016. Istituzione dei tavoli provinciali permanenti sulle aziende sequestrate e confiscate, presso le prefetture-uffici territoriali del Governo.

Per ulteriori informazioni https://www.facebook.com/percorsolegalitaER/