Monsignor Ghizzoni: la messa di Natale è anticipata, l’importante è “lasciarci scaldare il cuore dalla nascita di una nuova speranza”

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È di ieri la dichiarazione del pro-presidente della Cei, Monsignor Mario Meini: “Le messe di Natale si svolgeranno nella piena osservanza delle norme anti-Covid”. Meini ha inoltre messo in evidenza che “se le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza, ciò non deve scoraggiarci. Confidiamo che sarà così anche nella prossima solennità del Natale”.

“I tempi di Avvento e Natale – ha sottolineato sempre Monsignor Meini – costituiscono un’occasione favorevole per trovare spazi di preghiera, capaci di sostenere e dare senso alla vita quotidiana. Preghiera individuale e comunitaria, comunque questa voglia essere intensa, eventualmente anche utilizzando alcune possibilità offerte dalle tecnologie digitali”, ribadendo che, nonostante l’incoraggiante miglioramento dei dati relativi alla diffusione della pandemia, “non devono venir meno la responsabilità e la prudenza, anzi dobbiamo rinnovare l’impegno verso ‘il valore unico dell’amore’, come ci ricorda Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti”.

“I cristiani – ha poi concluso – sono chiamati, insieme a tutti i cittadini, a fare la propria parte: sul piano sanitario rispettando tutte le norme precauzionali anti-contagio; nell’ambito professionale compiendo il proprio dovere; nella sfera personale attendendo responsabilmente ai compiti che spettano a ogni membro della società”.

Intanto è arrivato il nuovo DPCM del Presidente del Consiglio Conte che introduce le nuove misure anti-Covid da rispettare durante le prossime festività natalizie. Tra le tante regole previste per contenere i contagi, vi è l’anticipo delle celebrazioni religiose. Ascoltiamo il punto di vista di Monsignor Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo della Diocesi di Ravenna e Cervia.

“Il Natale è la riscoperta, ancora una volta che Dio si è fatto vicino all’umanità, per salvare tutti dal male e dalla morte. Una festa della vita. I cristiani vivono questo tempo soprattutto nella gratitudine e nell’ammirazione per l’umiltà del nostro Dio. È molto diverso dall’atteggiamento immaginato dalle religioni pagane” dice Monsignor Ghizzoni. “Per i sacerdoti e i parroci la pandemia ha comportato un superlavoro per mettere in pratica tutte le regole anti-Covid, mobilitando dei volontari, procurando sostanze disinfettanti e mascherine, limitando i posti in chiesa, cambiando l’organizzazione dei gruppi di catechismo e bloccando le altre attività di gruppi di adulti o di giovani (riunioni, sport, feste, ecc)” – continua -. “ I fedeli hanno accettato le nuove regole e credo che le chiese siano luoghi dove queste si rispettano forse più che in altre strutture. Inoltre grazie all’elettronica ed ai social, si sono sviluppate – prosegue – nuove modalità di comunicazione con i fedeli, nuovi linguaggi che potremo utilizzare anche in futuro”.

“La messa del Natale, solitamente da noi è molto frequentata, quest’anno sarà semplicemente anticipata rispetto agli anni scorsi, soluzione peraltro già sperimentata negli anni passati, per altre ragioni, in diverse parrocchie. L’importante sarà dare ai fedeli la possibilità di frequentare o alla sera o il giorno dopo. Per la liturgia ci sono tre messe proprie del Natale: della notte, dell’aurora, del giorno, alle quali aggiungiamo quella vespertina. Gli orari saranno calibrati dalle parrocchie in modo da evitare il cosiddetto coprifuoco”  dice ancora il Monsignore. “Il mio augurio in questo Natale di smarrimento per tutti noi, è quello di soffermarsi dinanzi al presepe, che auspico venga allestito in ogni casa, contemplare la natività, per farci illuminare dalla luce e lasciarci scaldare il cuore dalla nascita di una nuova speranza, guardando ancora una volta a Gesù, che nasce nella precarietà e nella fragilità del nostro presente, per sentirlo vicino nella difficoltà che stiamo vivendo, e ringraziarlo!”.

A cura di Mirella Madeo

 

 

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