800 dosi del vaccino Moderna perdute a Forlì: la Procura apre un’inchiesta, i Nas al Morgagni-Pierantoni

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Sopralluogo ieri sabato 16 gennaio dei carabinieri del Nas di Bologna all’ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì dopo il caso, segnalato venerdì dalla stessa Ausl Romagna, di 800 dosi di vaccino Moderna che sono andate perse per un guasto al congelatore dove erano stoccati. Il fatto si è verificato nella notte tra giovedì 14 e venerdì 15 gennaio e secondo le prime ipotesi ricostruttive al guasto tecnico si sarebbe sommato un errore umano: gli addetti alla sicurezza non avrebbero prestato attenzione all’allarme scattato al momento del guasto e questo ha impedito di mettere in sicurezza immediata le preziose fiale.

Sulla vicenda la Procura di Forlì ha aperto un fascicolo, titolare la sostituto procuratore Federica Messina che sta coordinando le indagini affidate ai carabinieri del comando di Forlì e ai Nas. L’ipotesi di reato più plausibile, in attesa che si chiarisca l’accaduto, al momento pare l’omissione di atti d’ufficio a carico di uno o più responsabili dei sistemi di controllo e sicurezza della struttura sanitaria ospedaliera. I carabinieri del Nas hanno sequestrato il frigorifero-congelatore dell’ospedale di Forlì e le 800 dosi di siero deperite in seguito all’incidente. I sopralluoghi sono avvenuti non solo in ospedale ma anche nel laboratorio di Pieve Sestina dove sono stati spostati i vaccini non più idonei alla somministrazione. Gli accertamenti sul frigorifero serviranno ad appurare eventuali problematiche di natura tecnica dell’apparato.

Va ricordato che nel contenitore erano stoccate 1.500 dosi. Quando, di prima mattina, si è scoperto il guasto sono immediatamente partite le procedure per utilizzare, in sicurezza, tutte le dosi vaccinali utilizzabili entro le 12 ore nelle quali deve essere utilizzato il siero dopo lo scongelamento. L’azienda sanitaria, nel rispetto di tutte le procedure operative e di sicurezza previste da Moderna, ha fatto sapere di avere attivata una rapida consegna del maggior numero di dosi possibile presso tutti i centri di vaccinazione della Romagna e, successivamente, anche presso il punto di vaccinazione di Bologna. Questa operazione ha consentito di somministrare correttamente, ai destinatari previsti in questa prima fase della vaccinazione, 700 vaccini su 1.500, entro i parametri di sicurezza previsti.

“È del tutto evidente – ha dichiarato il direttore generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori – che siamo di fronte ad un fatto grave. Stiamo conducendo una rigorosa indagine interna per capire l’esatta dinamica degli avvenimenti e per evidenziare le responsabilità. E tutto questo avrà conseguenze, come è ovvio che sia. In attesa di fornire altri particolari, che sarà doveroso dare dopo aver avuto certezza della dinamica degli eventi, esprimo a nome dell’Azienda il mio più sincero rammarico per quanto accaduto. Un incidente che non doveva accadere ma che non deve, però, far venir meno la fiducia nello straordinario lavoro, che giorno dopo giorno, i professionisti della sanità garantiscono per la salute dei cittadini. Né oscurare l’entità e la qualità dell’impegno che tutti gli operatori dell’Azienda hanno prestato e che sino a ieri ha consentito di vaccinare oltre 23.500 persone. Le responsabilità per quanto accaduto saranno adeguatamente accertate e sanzionate”.

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Commenti

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  1. Scritto da batti

    il sindaco è nudo avrebbe scritto qualcuno,a no il sindaco è della lega, già

  2. Scritto da Dante A.

    Un segnale divino?

  3. Scritto da Francesco

    Ma il vaccino Moderna, non era quello che non aveva bisogno di temperature meno80 ma di un normale frigorifero???