Faenza, dare da mangiare ai piccioni può costare caro: sanzionati in tre con 50 euro

Più informazioni su

A Faenza si fanno multe a chi distribuisce da mangiare ai piccioni. Il divieto scatta in conseguenza dei problemi derivanti dal guano dei volatili. Il fenomeno è particolarmente sentito nelle città per la sporcizia che si accumula lungo i prospetti di edifici privati e causa anche di deterioramento dei monumenti lapidei, per la componente acida del contenuto delle deiezioni dei piccioni, senza tenere in considerazione gli agenti patogeni e i parassiti in esso contenuti.

È per questo motivo che da diverse settimane la polizia locale dell’Unione ha iniziato nuovamente a mettere sotto la lente d’ingrandimento questo problema, amplificato dalle abitudini di alcuni che, violando l’articolo 37 del Regolamento di polizia urbana del Comune di Faenza, forniscono da mangiare ai volatili. A più riprese i vigili hanno messo sotto osservazione alcune delle zone particolarmente afflitte dal problema individuando e sanzionando tre faentini che cospargevano il terreno di briciole o addirittura di mangime che attira frotte di piccioni con le ovvie conseguenze di deiezioni. A loro sono state comminate sanzioni da 50 euro.

Tra le zone messe sotto la lente d’ingrandimento dai vigili l’area del centro città attorno a via Naviglio con piazza Rampi e piazza Ricci, piazza San Francesco e alcune strade limitrofe, la zona nei pressi della clinica San Pier Damiani e le vie attorno all’ex Cisa e alcune strade tra corso Garibaldi e viale delle Ceramiche. Nei mesi scorsi, per fronteggiare il problema, l’amministrazione comunale aveva lanciato una campagna di sensibilizzazione accompagnata anche da specifici cartelli informativi di divieto di dar da mangiare ai piccioni affissi nelle aree particolarmente interessate dal fenomeno. Ricordiamo che l’articolo 37 del Regolamento di polizia urbana del Comune di Faenza vieta di alimentare piccioni o altri volatili nel centro abitato, nelle strade, piazze o altri luoghi pubblici, nelle aree private aperte, balconi, terrazze, tettoie, davanzali, soglie, parapetti e nicchie raggiungibili dagli stessi. I trasgressori sono soggetti a una sanzione amministrativa pecuniaria da 25,82 a 154,94 euro (art. 115 del regolamento di igiene urbana).

Piccioni

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da Armando

    FINALMENTE !!!! questi animali sono dannosissimi, ci rovinano le antenne, i tetti !!! fanno i nidi nelle grondaie..insomma devono essere eliminati senza se e senza ma.- Bravissimi: multe e ancora multe !!! ma 50 euro sono pochini….

  2. Scritto da rossella meloni

    I volatili sono sempre esistiti e la cacca l’hanno sempre fatta. Forse una volta si puliva di più e meglio. Più pulizia è meglio che più Polizia. Vorrei anche ricordare che le tortore dal collare sono animali protetti. In Comuni più civili il problema si è risolto brillantemente senza fare stragi becere e inutili. Basta informarsi e agire in maniera sensata. E’ mai possibile che ogni volta che c’è un problema che riguarda gli animali si parli di eliminazione? Fanno la cacca anche sui miei davanzali ma io non li odio e non mi strappo i capelli dalla disperazione. Faccio qualcosa di antico e molto semplice… PULISCO!!!!

  3. Scritto da Giovanni lo scettico

    I Comuni devono recuperare migliaia di multe non fatte per il lockdown. Dovete stare attenti anche se date da mangiare ai sarchiaponi.