Tutta la Romagna arancione scuro, tranne Forlì. La variante inglese galoppa. Bonaccini: abbiamo il dovere di fermare la ripresa del contagio

Carradori (Asl Romagna): “La variante inglese è arrivata al 50% in Romagna, con un grande aumento fra i ragazzi sotto i 19 anni”

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Da martedì 2 marzo, e per due settimane, la zona arancione scuro verrà estesa a tutti i comuni della Asl Romagna – esclusi quelli del distretto di Forlì – quindi in tutti i comuni delle province di Rimini e Ravenna e del distretto di Cesena. Arriverà tra domani e lunedì la nuova ordinanza che lo prevede, a firma del presidente della Regione, analoga a quelle già approvate per la Città metropolitana di Bologna e l’Imolese. L’obiettivo è lo stesso: arginare la diffusione del virus, a tutela della salute dei cittadini, in un’area peraltro molto vasta e densamente abitata. La decisione è stata presa oggi dopo le riunioni fra i sindaci dei territori coinvolti, insieme a Regione e Ausl Romagna.

Il provvedimento è più restrittivo rispetto alle misure nazionali in vigore per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna dal 21 febbraio scorso, e deriva dalle indicazioni medico-scientifiche che evidenziano una situazione di criticità, con l’andamento del contagio in costante crescita, anche fra i giovani e nelle scuole.

Le restrizioni introdotte sono le stesse previste dall’ordinanza in vigore nei comuni del Bolognese: no agli spostamenti, anche all’interno del proprio comune, e anche per visite a parenti e amici, se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità, e limitazioni alle lezioni in presenza, sul modello di ciò che in sostanza avviene in zona rossa. Da martedì 2 marzo, quindi, l’attività didattica si svolgerà esclusivamente a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado e per l’Università, mentre rimarrà in presenza per i servizi educativi 0-3 anni e le scuole d’infanzia.

Non vengono invece sospese le attività economiche, nei limiti delle regole consentite in fascia arancione, comprese quelle per i servizi alla persona.

Bonaccini e Donini: “una decisione difficile e sofferta, ma abbiamo il dovere di ascoltare le autorità sanitarie e di fare tutto ciò che possiamo per fermare la ripresa del contagio”

“Ancora una volta – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – accogliamo la richiesta di intervenire arrivata dalla sanità e condivisa coi territori. Insieme ai sindaci prendiamo una decisione difficile e sofferta, consapevoli tutti delle difficoltà e della stanchezza con sui sono alle prese da mesi attività economiche, famiglie, studenti, ma abbiamo il dovere di ascoltare le autorità sanitarie e fare tutto ciò che possiamo per fermare la ripresa del contagio, più veloce a causa di nuove varianti e ora in grado di colpire maggiormente anche giovani e giovanissimi. Siamo al lavoro col Governo per accelerare il più possibile la campagna vaccinale, per avere ristori veloci, anche in presenza di ordinanze regionali, e i congedi parentali, per non lasciare soli i genitori nel momento in cui si agisce sulla scuola. Tenere duro adesso, con molta probabilità vuol dire affrontare l’ultimo miglio e guardare ai prossimi mesi con maggiore fiducia. Facciamolo tutti, ancora una volta”.

Conferenza

I sindaci de Pascale, Isola e Proni: “Una scelta dolorosa, ma necessaria per proteggere la popolazione”

“La situazione è molto complessa. I dati dei contagi sono molto alti, i numeri sono in crescita ovunque. La scelta che abbiamo preso è una scelta dolorosa, condivisa fra tutti i sindaci del territorio. Non è una scelta che abbiamo preso a cuor leggero. – ha spiegato il sindaco Michele de Pascale nella diretta Facebook di ieri sera 27 febbraio – L’abbiamo ponderata attentamente, è una scelta cautelativa per proteggere le persone e limitare i danni alla salute. Oltre a crescere i contagi, in questi ultimi giorni sono aumentati molto i casi soprattutto nelle scuole elementari e medie, anche per il diffondersi della variante inglese. Un contagio che poi, tramite i bambini, arriva alle famiglie. Siamo consapevoli dell’impatto pesante che la chiusura delle scuole avrà sulle famiglie, ma se i dati cambiano devono cambiare anche i nostri comportamenti. Credo che questo provvedimento anticiperà un provvedimento molto forte che verrà preso dal Governo e che riguarderà gran parte del nostro Paese. – ha aggiunto il Sindaco – Siamo solidali con chi è in difficoltà da un punto di vista economico o familiare, ma la scelta di tutti i sindaci della provincia, della sanità e della Regione è stata quella di proteggere di più le persone, i ragazzi e le loro famiglie”.

“Malgrado la stanchezza e le difficoltà che tutti stiamo attraversando, la nostra priorità è quella della prudenza e della responsabilità, per proteggere le persone – ha detto Eleonora Proni, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – È difficile introdurre una stretta in più, ma è una decisione che abbiamo maturato con convinzione e con una grande coesione fra tutte le istituzioni. Questo provvedimento però da solo non basta: i controlli devono essere potenziati e devono anche essere assunti dei comportamenti responsabili da parte dei ragazzi e delle famiglie. È tempo della responsabilità da parte di tutti: da sole Istituzioni, Sanità e Forze dell’Ordine non ce la fanno, c’è bisogno della collaborazione generale”.

“La Romagna Faentina sta vivendo una fase delicata anche per la vicinanza a Imola e Bologna: siamo la porta di ingresso dell’Emilia in Romagna. In questi giorni abbiamo registrato un forte aumento dei casi in particolare nelle scuole: oggi abbiamo registrato un numero di casi molto alto, oltre i 100, un dato mai registrato. I ragazzi da spettatori sono diventati protagonisti della dimensione Covid perché molti si sono contagiati. – ha spiegato Massimo Isola presidente dell’Unione della Romagna Faentina – Dopo un anno essere qui a chiudere le scuole fa male: abbiamo fatto di tutto per tenere aperte le scuole e sappiamo quanto sia importante la didattica in presenza. Ma ci sono momenti in cui bisogna prendere atto della situazione nuova che si è venuta a creare e in cui bisogna prendersi la responsabilità di adottare le scelte più giuste per proteggere la popolazione. Siamo all’ultimo miglio, abbiamo degli strumenti che ci siamo conquistati a fatica, a partire dal vaccino. Vogliamo chiudere questa fase per poi rimettere al centro le nuove generazioni. Continuiamo a impegnarci per il bene pubblico, e per farlo dobbiamo prendere delle decisioni anche complesse ma indispensabili”.

Carradori (Ausl Romagna): “La variante inglese è arrivata al 50% in Romagna, con un grande aumento fra i ragazzi sotto i 19 anni”

“Dalla fine di gennaio abbiamo costantemente visto crescere la curva dei contagi con una differenza importante: se prima il Covid colpiva in particolare gli anziani, in queste ultime settimane la situazione si è totalmente invertita – ha dichiarato Tiziano Carradori direttore generale di Asl Romagna – La percentuale degli over 80 positivi al Covid si è ridotta di quasi il 70%, questo grazie al vaccino e al fatto che nel frattempo abbiamo avuto la dominanza della variante inglese, mentre i casi di Covid sotto i 19 anni sono aumentati del 50%. Le scuole sono sicure, è tutto il movimento sociale che sta attorno alla scuola che ne potenzia la diffusione. Abbiamo una potenza di produzione di 6.000 vaccini al giorno e siamo fermi a un quarto della nostra potenzialità: fino a quando non arriveranno più dosi di vaccini, dobbiamo contrastare la diffusione del Covid con le armi che abbiamo. La variante inglese fino a tre settimane fa interessava il 13% dei casi: adesso siamo arrivati a oltre il 50% in Romagna e in alcuni contesti, come nei 4 comuni ravennati già in zona arancione scuro e nei Comuni a sud di Rimini, a Riccione e Cattolica, abbiamo punte fino all’80%. Questa variante colpisce di più i giovani ed è molto più diffusiva, si diffonde cioè più rapidamente. Per questo la chiusura delle scuole, per quanto dolorosa si rende necessaria”.

Quali sono le limitazioni che entrano in vigore il 2 marzo: tutte le scuole in DAD tranne asili e materne

Sono consentite le attività economiche, comprese quelle di servizio alla persona, permesse nelle zone arancioni del Paese.

I datori di lavoro pubblici sono tenuti a limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza fisica, anche in ragione della gestione dell’emergenza; il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in smart working.

Per quanto riguarda gli spostamenti, sono vietati sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi. L’eccezione è per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (come acquisto di beni) o motivi di salute.

Non si potrà quindi uscire dal proprio comune, anche se di popolazione inferiore a 5.000 abitanti (come ora previsto e disciplinato per le zone rosse dall’articolo 2 del Decreto legge numero 15 del 23 febbraio scorso): resta la possibilità di recarsi in quelli limitrofi, ma solo per particolari necessità, come ad esempio per l’acquisto di prodotti che nel proprio comune sono introvabili.

È esclusa anche la possibilità di effettuare visite a parenti e amici una volta al giorno, anche all’interno del proprio comune, o recarsi nelle seconde case, salvo situazioni di necessità.

Rimane sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza e la possibilità per gli studenti di frequentare le lezioni in presenza, ove previste, se la scuola ha sede in un comune non compreso tra quelli soggetti a restrizione: potranno ovviamente andare e tornare.

Per la scuola, si stabilisce lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’Infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata – come previsto anche dallo specifico decreto (7 agosto 2020) e successiva ordinanza (9 ottobre 2020) del Ministro dell’Istruzione.  Lezioni esclusivamente a distanza, sempre da martedì, anche per l’Università.

In ambito sportivo, sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

Infine, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica.

Attività di tracciamento e sorveglianza. Viene rafforzata ulteriormente l’attività di sorveglianza e tracciamento. Sono applicate tutte le misure indicate nella circolare ministeriale del 31 gennaio scorso, tra cui l’impiego del test molecolare nella sorveglianza dei contatti stretti e a basso rischio e la chiusura della quarantena a 14 giorni con test molecolare; inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo.

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Commenti

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  1. Scritto da Roberta

    Giusto pochi giorni fa questo uomo si innorridiva per la non riapertura delle piste da sci urlando la sua rabbia in TV…ora piega in due una regione e chiude le scuole…Di cosa parliamo..

  2. Scritto da Buffoni

    Si, è vero il problema sono le scuole così dopo si ritrovano in 20/30 a zonzo senza mascherina…
    Bravi!

  3. Scritto da batti

    mi tocca darti ragione roberta bonaccini ha scambiato salvini per intelligente e in alcune situazioni gli è andato dietro. non ha fatto una gran furbata

  4. Scritto da Viola

    La “furbata” come ha detto qualcuno non la fanno coloro che devono prendere delle decisioni complicate tutti i giorni in base purtroppo ai contagi, ma la fanno coloro i quali se ne vanno in giro fregandosene del virus, sentendosi ” lesi” nella loro libertà, facendo ” festicciole” in casa con oltre 10 e più persone,quelli che fanno capannello davanti ai bar senza mascherine,quelli che all’ uscita dalla scuola s’ammuchiano tutti appassionatamente, quelli che ” tanto io non lo prendo” quelli che ” non va bene niente” ma si guardano bene dal dare un minimo d’ esempio rispettando le regole. Guardate che non c’è Sindaco, Presidente di Regione, Autorità sanitaria o delle Forze dell’ ordine che possa fare ciò che competerebbe ad ognuno di noi,ci vogliono coscienza e senso civico.Se anche noi NON faremo la nostra parte dando una mano rispettando le regole NON ne verremo fuori!

  5. Scritto da Wainer

    La colpa è delle scuole….la colpa è bdi questo….la colpa è di quello…
    La colpa è del virus!

  6. Scritto da Roberta

    Viola gli i.becilli che vanno a zonzo purtroppo ci sono in tutta Italia basta pensare alle scene nelle piazze e fuori dagli stadi.Un vaccino contro l.ottusita non esiste.Il problema sono questi governatori regionali troppo.presi dal fare televisione o carriera politica che non vedono i problemi che creano con le loro decisioni incoerenti.Bonaccini voleva riapre i ristoranti con Salvino fino.a ieri e oggi chiude la Romagna…ecco credo che alla base di un.leader ci debba essere coerenza e lui ne ha ben poca.

  7. Scritto da Rusty

    60 minuti di applausi a Viola. Chapeau.

  8. Scritto da nando cellini

    Comunque e’ sempre colpa nostra quando aumentano i contagi gli errori che commettono questi sapientoni passano in secondo piano

  9. Scritto da Paola

    E’ possibile andare nell’orto?

  10. Scritto da Alex

    Grazie Viola , ormai avevo perso le speranze di sentir parlare di responsabilità del singolo e senso civico .

  11. Scritto da Avanti così !

    Dove sono finiti tutti i patrioti dell’#andràtuttobene e del #io restoacasa ?
    Facile fare i fenomeni social per un mese e basta.. Quelli che si lamentano dei bambini a casa e della libertà lesa dai politici hanno mai messo in atto o sensibilizzato gli altri a comportamenti che ci farebbero almeno a convivere un minimo con il virus ? AI vostri figli minorenni e non, ce la fate a dirgli di evitare certe situazioni ? E invece no, scoppia la primavera e tutti al parco all’uscita di scuola, tutti a fare l’asporto e consumarlo sulle panchine… tanto è sempre colpa del politico di turno, della sanità che non sa curare, dei controlli che non ci sono..è proprio vero, che una volta sepolta la generazione che ha conosciuto la “vera” guerra e i veri sacrifici la civiltà rischia di avvitarsi su se stessa