Ancisi (LpR) contro soppressione della prima classe nella scuola primaria di Madonna dell’Albero

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna ha presentato, a nome di Lista civica, un esposto, sotto forma di istanza a procedere, al dirigente scolastico della provincia di Ravenna (ex Provveditore agli studi)  Paolo Davoli, contro la soppressione della prima classe nella scuola primaria di Madonna dell’Albero. Di seguito la sintesi.

Ancisi spiega che “il 12 marzo scorso, l’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Ravenna, Bakkali, ha dichiarato che la scuola elementare di Madonna dell’Albero è“l’unica per la quale non ci sono speranze” di formare la prima classe nel prossimo anno scolastico. Su 22 bimbi di stradario solo 7 vi si sono iscritti. Gli altri 15 hanno ottenuto di iscriversi, in violazione del Patto per la Scuola vigente a Ravenna, nella scuola Ricci Muratori di Ravenna o nella scuola primaria di San Pietro in Vincoli, che fa parte addirittura di un altro Istituto comprensivo. Una delle ragioni perché essi “fuggono” dal proprio stradario scolastico è la mancanza del tempo pieno nella propria scuola di Madonna dell’Albero, non potendo le loro famiglie assisterli nelle ore pomeridiane. Il numero minimo ordinario per attivare una classe è infatti di 15 alunni, che potrebbe però scendere, in deroga, ad una decina, considerando le esigenze di distanziamento imposte dalla pandemia, nonché la presenza di alunni più fragili che richiedono un rapporto formativo più personalizzato”.

Secondo il capogruppo si tratta di un caso di assurdità eclatante: “la scuola di Madonna dell’Albero ha un bacino di circa 3.200 abitanti, a fronte dell’80 per cento dei Comuni italiani che ne ha di meno. Con 22 bambini in età sei anni non esiste che una comunità locale di questa entità, dotata di una scuola ampia e all’avanguardia, resti senza la prima classe, con la prospettiva conseguente di dover chiudere la scuola nel breve volgere di anni. Vuol dire sparpagliare altrove i propri bambini, magari in classi pollaio da 25-26 alunni. Significa sopprimere il nucleo fondante della propria socialità, trasformandosi in dormitorio”.

Rispetto alla situazione di Castiglione, Roncalceci e Borgo Montone dove vi era lo stesso problema, Ancisi sottolinea che, secondo quanto dichiarato dall’assessore, la soluzione verrà trovata concedendo la suddetta deroga al numero degli alunni. “Lo stesso obiettivo – è scritto nel mio esposto – deve essere raggiunto anche per la scuola di Madonna dell’Albero, creando le condizioni per attivarvi il tempo pieno scolastico, oppure un doposcuola locale, come fatto altrove, così da richiamare il numero minimo sufficiente di bambini richiesto in deroga”.

“Se ciò non fosse, allora deve essere applicato il Patto per la Scuola, finora contraddetto, il quale, essendo stato sottoscritto dal dirigente scolastico stesso, dai dieci Istituti comprensivi di Ravenna e dal Comune, è impegnativo per le istituzioni scolastiche non meno che per le famiglie interessate. Vale l’art. 3 sui“Criteri per le iscrizioni alle Scuole Primarie”, che, “riconoscendo l’importanza del legame del territorio con la scuola ivi ubicata”, pone come fondamentale il “sistema stradario”, disponendo perciò che, in sede di prima iscrizione, gli alunni sono obbligati ad iscriversi alla scuola nel cui bacino risiedono – prosegue Ancisi -. È stato dunque arbitrario che 15 alunni residenti nel bacino della scuola di Madonna dell’Albero siano stati iscritti in altre scuole, una delle quali addirittura esterna all’Istituto comprensivo di appartenenza. I criteri di seconda fascia, attinenti a ragioni di famiglia, possono essere applicati dopo la chiusura delle iscrizioni, ma solo fino al punto in cui gli alunni già regolarmente iscritti nella propria scuola di vicinato non debbano essere illegittimamente estratti dalle loro radici territoriali, per essere diversamente ripiantati (“riorientati”, nel linguaggio aulico dell’assessore, in verità “disorientati”). Dovendo evitare ciò, si applichi, in ultima non auspicabile analisi, per raggiungere il numero minimo richiesto in deroga, il metodo dell’estrazione a sorte, indicato allo scopo dal Patto stesso”.

“L’istanza che ho rivolto dunque al dirigente del sistema scolastico provinciale di Ravenna è che attivi le proprie funzioni di vigilanza, comprese se necessario quelle disciplinari, cosicché, tenuto conto dell’ampia presenza di bambini in età sei anni residenti nello “stradario” della scuola primaria di Madonna dell’Albero, in questa possa essere riattivata nel prossimo anno scolastico la prima classe. Quanto sopra anche per evitare ulteriori e più laceranti reazioni al sopruso” conclude il capogruppo di Lista per Ravenna.

 

 

Commenti

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  1. Scritto da Dario

    Stupisce il fatto che ancora molte scuole non abbiano la scelta del tempo pieno, nonostante il profondo mutamento delle esigenze lavorative dei genitori rispetto al passato.

  2. Scritto da Marco M

    Come genitore di un’alunna che frequenta la scuola di Madonna dell’Albero, sono molto arrabbiato.
    Sono molto arrabbiato di un sistema scolastico comunale dove il pressapochismo ed inefficienza dilaga da tutti i pori.
    Mi riferisco a queste amministrazioni che a fronte del distanziamento si pensa soltanto a realizzare classi pollaio a distruggere queste piccole preziosissime realtà dove il sociale il contatto alunno famiglia insegnate è invidiabile rispetto a realtà molto ampie.
    L’ inefficienza comunale sempre ai massimi livelli in qualità di disposizioni e burocrazia.
    Da quanto pare l’amministrazione disinteressata a risolvere la questione per cosa?? Risparmio economico a fronte di sperpero continuo? La situazione di pochi iscritti risolvibile semplicemente prolungando l’orario scolastico ad un tempo pieno esigenza normalissima in una quotidianità moderna. Una cosa è certa che alcune realtà come Borgo Montone in 2-3 giorni si è risolto creando una integrazione pomeridiana Ma Madonna No!!! Cosa dire Oltre a scuole di serie A e serie B, che come genitore provvederemo a un periodo di movimeno!!
    Grazie Ancisi per l’articolo!! Marco