Escursionista ravennate morì colpita da un masso in Abruzzo: 5 rinvii a giudizio

Era il 22 giugno 2019  quando la 56enne ravennate Sandra Zanchini rimase gravemente ferita durante un’escursione nelle Gole di Fara San Martino (Chieti), nel Parco nazionale della Majella, dopo essere stata colpita da alcuni frammenti di un masso staccatosi da una parete: purtroppo, pochi giorni dopo la ravennate morì per le lesioni.

Dalla stampa locale abruzzese si apprende oggi che il gip del Tribunale di Chieti ha rinviato a giudizio cinque persone per la morte della donna: sotto processo (la prima udienza si terrà il 27 settembre) per cooperazione in omicidio colposo ci sono il sindaco di Fara San Martino, Carlo De Vitis, il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, Enrico Del Pizzo, Claudio D’Emilio, all’epoca lgale rappresentante dell’Ente Parco nazionale della Majella, Luciano Di Martino, direttore facente funzione all’epoca dell’Ente Parco, e Simone Barletta, accompagnatore dell’escursione.

Secondo l’accusa “vi fu omissione nell’adozione di opportune cautele” e, in particolare, “di cartelli indicatori del pericolo di caduta massi e delle precauzioni da adottare” sul sentiero (di pertinenza del Comune e cogestito con l’Ente Parco) nonostante l’area fosse stata recentemente interessata da smottamenti.

Commenti

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  1. Scritto da Alessandro

    Non si deve morire per l’incuria e l’assenza delle Istituzioni. Chi è colpevole deve pagare fino in fondo. Purtroppo la vita non può essere restituita ai propri cari.