Alfonsine. Dallo scavo del metanodotto emerge una fornace del 1500

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Il sindaco di Alfonsine, Riccardo Graziani, informa i suoi concittadini sul recente ritrovamento di una fornace nella zona di Fiumazzo, durante i lavori di rifacimento di un metanodotto ad opera di Snam.

“Dopo avere informalmente appreso del ritrovamento – scrive Graziani -, ho di persona preso contatti con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. È quest’ultimo, infatti, l’ente preposto, nell’ordinamento italiano, ad ogni attività inerente alla individuazione dei beni, con indagine conoscitiva e successivo iter vincolistico sui singoli beni, nonché nella protezione dei beni, ovvero controllo, attraverso specifici permessi, sui lavori di restauro, sui trasferimenti, le esportazioni e sui progetti di interesse paesaggistico”.

L’area di Alfonsine, pur essendo classificata a “basso rischio archeologico”, come ogni altra può riservare sorprese e proprio per garantire la massima la massima cura del patrimonio archeologico, durante gli scavi per effettuare lavori, come quelli del metanodotto, è specificamente presente un nucleo di archeologi.

“A lato dello scavo per il metanodotto – spiega Graziani – è emersa una struttura che è stata dapprima vagliata nella sua materialità dal ridetto nucleo; poi i dati ricavati saranno oggetto di ulteriore approfondimento. Ci viene riferito che si tratta di una struttura piuttosto amplia (fornace per laterizi) ma costituita da un rinvenimento singolo ossia non immediatamente collegato ad un contesto urbanistico ulteriore; del resto, la fornace, come spesso accadeva, anche per immaginabili emissioni, era sovente posta in luogo isolato rispetto a zone abitate. La fornace in questione è databile, in linea di prima approssimazione e salvi ulteriori approfondimenti, tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600″.

“Potrebbe risultare controintuitivo – aggiunge il sindaco -, ma mi è stato spiegato che, dopo i rilievi del caso, data la fragilità strutturale della fornace, la soluzione tecnica più idonea a garantirne la conservazione sia costituita proprio dalla sua copertura. Alla luce di questi rilievi effettuati ed anche per l’isolamento anzidetto rispetto a contesti abitati, non pare, ad avviso degli studiosi che l’hanno esaminata, che la struttura possa avere un rilievo storico e archeologico tale da sottoporla, ad oggi, a specifiche attività di valorizzazione: tuttavia, saranno effettuati ulteriori approfondimenti sulla stessa. Proprio per questo, si è chiesto alla Sovrintendenza di tenere aggiornata l’Amministrazione comunale sulle risultanze di questa ulteriore attività”.

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