Castel Bolognese. Lunedì al Mulino Scodellino ‘La cura attraverso l’arte’, il patrimonio artistico dell’Ausl Romagna presentato da Sonia Muzzarelli

La dottoressa Sonia Muzzarelli presenta il lavoro che ha svolto sul patrimonio artistico della AUSL Romagna a Castel Bolognese, presso il Mulino Scodellino lunedì 21 giugno, alle ore 20.30.

L’AUSL della Romagna ha messo in luce il suo patrimonio artistico costituito da opere contenute o donate ai piccoli ospedali su tutto il territorio. L’AUSL Romagna è l’unica in Italia che gestisce questa attività con personale interno. Il Direttore Generale della AUSL Romagna Tiziano Carradori valorizza l’arte e la collega al concetto di benessere e di salute mentale «L’arte è terapeutica. Opere d’arte esposte all’interno di ospedali e strutture sanitarie danno sollievo al personale medico-sanitario e ai pazienti, –afferma il direttore generale della AUSL Romagna Tiziano Carradori -. L’arte e la cultura sono aspetti molto legati alla salute o alla sua mancanza. In alcuni casi l’arte è più l’espressione della mancanza di uno stato di salute psichica oppure si può vedere anche come una salute espansa dal punto di vista della creatività oltre i limiti. Quindi la salute è una componente essenziale del vivere sociale che all’occorrenza appunto ne massimizza le potenzialità di una collettività oppure le limita nelle sue libertà. In altre parole l’uomo che ha delle limitazioni nelle sue capacità psicofisiche ed intellettive invece può manifestare delle grandi capacità creative, pensate ai grandi artisti come Van Gogh…»

La nascita dell’AUSL della Romagna è stata l’occasione per avviare una nuova fase ricognitiva del corposo patrimonio artistico proveniente dalle strutture sanitarie pubbliche congiunte alla nuova Azienda sanitaria. Le Ex Aziende di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini, coinvolte nelle misure di adeguamento, hanno trasferito tutti i loro beni nella nuova Azienda. In seguito, si è attivata un’impegnativa campagna di verifica e catalogazione dei beni d’interesse storico artistico.

«Noi oggi siamo anche ciò che ci ha preceduto dal punto di vista artistico e dal punto di vista della conoscenza tecnico-scientifica, – spiega il direttore Carradori -. Pertanto io trovo doveroso offrire l’opportunità di valorizzare ciò che per me è quel substrato che collega la sanità che si occupa della salute psicofisica delle persone, alla società nelle sue espressioni e anche quante rappresentazioni pittoriche che descrivono la salute o la mancanza della salute delle popolazioni. Mi piange al cuore di vedere perso quello che c’era, quindi di non renderli disponibile di nuovo per la collettività nelle forme più adeguate possibili. Secondo me non esiste capacità di affrontare il futuro se uno non ha la capacità di mettere a valore la memoria dal punto di vista artistico.»

L’Ausl della Romagna è una delle Aziende più grandi d’Italia che comprende tre Province (Ravenna, Forlì – Cesena e Rimini) e settantatré Comuni con un’estensione territoriale di 5 100 Kmq. La ricognizione del patrimonio artistico, terminata nel marzo del 2020, ha messo in luce un patrimonio quantitativamente e qualitativamente notevole frutto dell’intreccio tra le vicende storiche istituzionali e la produzione artistica territoriale ma, da quest’ ultima ricognizione, sono emerse nuove storie che accompagnano altri manufatti da considerare pregevoli. Ovviamente il patrimonio include grandi personaggi (benefattori o medici), ricordati tramite ritratti o donazioni, che hanno contribuito a costruire il senso del servizio sanitario di oggi tramite il senso del dono e della gratitudine.

L’Ausl è proprietaria di un importante patrimonio culturale costituito da un ingente numero
di manufatti tutti  inseriti nel registro inventariale e nei libri cespiti gestiti dall’U.O. Servizi Alberghieri e Inventari. Il vero nucleo del patrimonio storico artistico è costituito da circa un migliaio di pezzi di cui una gran parte collocati in regime di comodato d’uso gratuito presso sale espositive e/o luoghi dedicati alla cultura. Dal 2014, si è avviato il progetto di valorizzazione territoriale denominato, “LA CURA ATTRAVERSO L’ARTE, il patrimonio artistico dell’Azienda USL della Romagna”. Il progetto prevede piccoli nuclei espositivi legati all’area geografica di pertinenza.  Tutti i nuclei espositivi sono contestualizzati dal pannello esplicativo uniformato, supportato dal fascicolo tematico. Attualmente sono stati pubblicati, dal centro stampa aziendale, 15 fascicoli contenuti nel cofanetto, “LA CURA ATTRAVERSO L’ARTE, il patrimonio artistico dell’Azienda USL della Romagna”.
Il lavoro conoscitivo sui patrimonio di derivazione sanitaria affonda le radici nei progetti avviati da quella che era l’IBC della regione Emilia Romagna (dal 1 gennaio 2021, è passato a capo della regione, istituendo il servizio patrimonio della RER). Va ricordata la mostra del 1997 “NON SOLO PIETA’opere d’arte dagli ospedali della provincia di Ravenna” tenutasi a Lugo e Bagnacavallo, che presentò le opere emerse dalla prima ricognizione a tappeto della provincia di Ravenna avviata dall’IBC.

La dottoressa Sonia Muzzarelli, laureata in Conservazione dei Beni culturali a Ravenna,
negli anni ha investito in una formazione specifica necessaria per complessa gestione del patrimonio di derivazione sanitario, ed ha presentato al direttore Tiziano Carradori dell’Ausl un suo progetto di gestione e valorizzazione  delle opere d’arte degli ospedali. Il direttore Carradori ha accettato il progetto della dottoressa Muzzarelli che si occupa di questo argomento da circa 20 anni.

«La mia attività è iniziata nel 2002, affiancando la dottoressa Gabriella Lippi che a quel tempo era consulente dell’IBC per l’ex Ausl di Ravenna, – spiega Muzzarelli –  Posso ritenermi molto fortunata perché ho avuto la possibilità di essere formata e affiancata dagli esperti dell’istituto dei beni culturali, fondato negli anni settanta del novecento da Andrea Emiliani. Quindi, il mio metodo di lavoro, si è plasmato su ciò che ho appreso dagli esperti dell’allora IBC che, a loro volta, si erano formati sulle idee di Emiliani. In sintesi ho cercato di mantenere la continuità di un metodo di lavoro. Emiliani negli anni 80 con la mostra “arte e pietà” dava conto di un censimento pluriannuale svolto sul territorio dell’intera regione in riferimento al patrimonio delle Ipab. Parte di questo patrimonio fu poi assegnato alle aziende sanitarie… ed è qui che è iniziato il tutto! Chiaramente nel faentino abbiamo i ceramisti come Pietro Melandri, Carlo Zauli, Ivo Sassi, Angelo Biancini, Muky, Alfonso Leoni a questi si aggiungono gli  artisti del cenacolo baccariniano. Poi ci sono Giovanni Andrea Donducci, detto il Mastelletta; Giovan Francesco Nagli, detto il Centino; Guido Cagnacci; Benvenuto Tisi, detto il Garofalo; Sebastiano Filippi, detto il Bastianino; Cristoforo Savolini, Giulio Ruffini; Gofredo Gaeta; Gianni Cinciarini.»

Per informazioni: scodellino@gmail.com