Incidente sul lavoro: schiacciato da bobina, muore operaio a Ravenna. Le reazioni. Lo sciopero

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Ansa E-R conferma che il lavoratore infortunatosi oggi 15 luglio in mattinata presso lo stabilimento Marcegaglia di Ravenna purtroppo non ce l’ha fatta. L’operaio – Hysa Bujar, 63 anni – era dipendente di una ditta esterna (Co.Fa.Ri) ed è morto in seguito alle gravi ferite riportate in seguito alla caduta di un nastro di acciaio (del peso di circa 1.500 kg) che lo ha schiacciato. Sul posto sono intervenuti sia i tecnici della Medicina del Lavoro dell’Ausl Romagna che i Carabinieri. L’incidente è accaduto all’interno dello stabilimento poco dopo le 9.

In conseguenza dell’ennesimo gravissimo fatto, CGIL CISL UIL unitamente alla RSU Marcegaglia ed alle categorie di tutti i lavoratori presenti nel sito Marcegaglia hanno proclamato 8 ore di sciopero per tutta la giornata del 15 luglio e per tutti i turni di lavoro.

CGIL, CISL E UIL: sciopero per tutti i turni di lavoro delle giornate del 15 e del 16 luglio

“Hysa Bujar di 63 anni è morto questa mattina a causa di un infortunio sul lavoro che si è verificato presso il Centro Servizi dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna. Hysa lavorava per la cooperativa di facchinaggio Co.Fa.Ri. L’infortunio mortale sembra avere sinistre analogie con un altro infortunio mortale avvenuto in Marcegaglia nel 2014, dove trovò la morte Lorenzo Petronici. – si legge nel comunicato ufficiale dei sindacati confederali – Solo un anno fa, in IFA, un altro terminal ravennate, ha trovato la morte Franco Pirazzoli anche lui in un infortunio ancora da chiarire e sul quale sono aperte le indagini della magistratura. Una scia di sangue che non si arresta, nonostante i MAI PIÙ. Hysa lascia la moglie, 2 figli e i nipoti ai quali porgiamo le nostre condoglianze e la nostra promessa di fare ogni cosa sia in nostro potere perché la morte del proprio congiunto non sia vana.”

CGIL CISL UIL, unitamente alla RSU Marcegaglia ed alle categorie di tutti i lavoratori impegnati a qualsiasi titolo negli stabilimenti Marcegaglia di Ravenna hanno proclamato lo sciopero per tutti i turni di lavoro delle giornate del 15 e del 16 luglio.

“Domani i lavoratori del porto di Ravenna si fermeranno per 24 ore e alle 12 le sirene del porto suoneranno in segno di protesta per queste morti e di solidarietà con la famiglia.
Durante l’incontro avvenuto nel primo pomeriggio con la direzione aziendale di Marcegaglia le rappresentanze sindacali, dopo un sopralluogo nel sito della tragedia, hanno ribadito problematiche inerenti le carenze di personale, gli spazi angusti di lavoro ed impegni orari eccessivamente prolungati per i lavoratori impegnati negli appalti. Lasciamo alla magistratura il compito di accertare le responsabilità di ciò che è accaduto. Alla città, alle istituzioni, agli organismi di controllo ed alle associazioni di rappresentanza la responsabilità di uno sforzo straordinario per il consolidamento di un sistema che discrimini chi non è in grado di garantire i più alti standards di sicurezza. – continuano CGIL, CISL e UIL – In questo senso, il rinnovo del protocollo sulla sicurezza del porto, che prenderà avvio nei prossimi giorni, sarà l’occasione per misurare la reale volontà degli attori economici dell’ambito portuale per mettere al primo posto la sicurezza dei lavoratori.”

USB Marcegaglia Ravenna è intervenuta invocando uno sciopero nella giornata di venerdì 16 luglio con lo slogan e grido di rabbia: “Il profitto non può venire prima della salute e della sicurezza di chi lavora”. Nella nota stampa diffusa dal sindacato si legge quanto segue: “In Marcegaglia si è consumata l’ennesima tragedia: questa mattina un lavoratore di 63 anni dipendente di una cooperativa in appalto è deceduto, da una prima ricostruzione dei fatti, rimanendo schiacciato sotto un nastro di acciaio. Un altro infortunio mortale era avvenuto nel 2014. Come USB avevamo proclamato il 27 maggio scorso uno sciopero di 4 ore dopo che una pinza di 3 tonnellate si era staccata dal punto di fissaggio rovinando al suolo: allora denunciavamo che “La sicurezza è una cosa seria!”, tanto seria che in mancanza si muore: non è più tollerabile la continua mattanza di lavoratrici e di lavoratori nei luoghi di lavoro.”

CoFaRi: “oggi piangiamo il collega e l’uomo e ci stringiamo alla famiglia”

“La Cooperativa Co. Fa. Ri. si stringe nel dolore alla famiglia di Bujar Hysa, nostro socio e cooperatore da più di 13 anni. Bujar Hysa si è distinto per il grande impegno profuso nel proprio lavoro, per la professionalità e il rispetto verso i propri colleghi. Siamo in tanti oggi, alla Co. Fa. Ri, a piangere il collega e l’uomo, una notizia che ci ha travolti lasciandoci sgomenti. In questo momento, il nostro pensiero va alla famiglia di Bujar.”

Il cordoglio del sindaco di Ravenna Michele de Pascale

“Ancora una volta la nostra comunità si trova a piangere un nostro concittadino deceduto sul posto di lavoro per un tragico e gravissimo incidente. In attesa che venga verificata con rigore la dinamica che ha portato a questa tragedia, dobbiamo dire a gran voce che, in ogni caso, questo è intollerabile e non più accettabile. – dichiara Michele de Pascale – La salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici devono essere garantite come priorità assoluta e ad esse vanno riservate maggiori risorse per garantire controlli, prevenzione e formazione dei lavoratori. Ravenna si stringe attorno alla famiglia, ai cari della vittima e a tutti i colleghi e le colleghe.”

Legacoop Romagna: “ci impegneremo ancora di più perché la sicurezza sul lavoro sia sempre una priorità per tutti”

Nell’apprendere della tragica morte sul luogo di lavoro di Bujar Hysa, Legacoop Romagna “esprime le più sentite condoglianze alla sua famiglia ed ai suoi colleghi e soci della cooperativa Co.Fa. Ri.  Oggi, per tutti, è il giorno del dolore e del cordoglio, ma noi riteniamo che questa tragica morte altro non faccia che aprire ancor di più il grande capitolo della sicurezza personale e collettiva nei luoghi di lavoro e in particolare negli stabilimenti più esposti dal punto di vista organizzativo e logistico. In questi anni le cooperative romagnole hanno dedicato grande attenzione a questo tema, destinando allo stesso risorse, tempo, impegno. Ma oggi, purtroppo, abbiamo avuto la conferma di come anche ciò che si è fatto, non sia sufficiente e di come invece serva non abbassare mai la guardia, garantendo invece ulteriore attenzione, quotidiana e costante.  Chiediamo che venga condotta una rigorosa verifica per accertare le dinamiche di questo tragico incidente e le eventuali responsabilità. Insieme alla Co. Fa. Ri. ci impegneremo ancor di più perché la sicurezza sul lavoro sia sempre una priorità per tutti.”

Barattoni (PD): “Bollettino di guerra inaccettabile per una società civile”

“Oggi si è verificato un incidente sul lavoro nella nostra città, un fatto gravissimo che è costato una vita – ha dichiarato Alessandro Barattoni, segretario provinciale PD Ravenna. – Il lavoro deve essere l’opportunità di realizzazione personale mentre lo associamo sempre più spesso a un luogo di pericolo e di morte. Tutti dobbiamo sentirci coinvolti rispetto ai controlli che servono per assicurare il rispetto delle regole, al miglioramento dell’organizzazione e alla necessaria formazione per i lavoratori e per i datori di lavoro. Questo bollettino di guerra è inaccettabile per una società civile. Esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia alla quale ci stringiamo in un abbraccio e solidarietà a tutti i colleghi e lavoratori dello stabilimento. Tutti dobbiamo fare la nostra parte perché non accada più”.

On. Collina (PD): “CORDOGLIO PER MORTE OPERAIO, HO INFORMATO COMMISSIONE SICUREZZA SUL LAVORO”

“Esprimo alla famiglia profondo cordoglio per la morte sul lavoro, nello stabilimento Marcegaglia di Ravenna, di Bujar Hysa, operaio originario dell’Albania che lavorava per l’azienda Cofari, una cooperativa di facchinaggio. L’uomo è stato purtroppo travolto da una bobina di filo d’acciaio. Mi unisco alle parole del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, che ha parlato di morte inaccettabile. Di questa ennesima tragedia ho provveduto a informare il presidente della Commissione di inchiesta del Senato sulla sicurezza sul lavoro, il senatore Gian Claudio Bressa, che mi ha assicurato la piena collaborazione”. Lo dice il senatore del Pd Stefano Collina, vicepresidente della Commissione Industria, eletto a Ravenna.

Maiolini e Piccinini (M5S): “SICUREZZA SUL LAVORO DEVE ESSERE PRIORITÀ PER RAVENNA”

 “Quanto successo oggi alla Marcegaglia è intollerabile. La sicurezza dei lavoratori deve essere garantita sempre e comunque ed è una condizione a cui non si dovrebbe rinunciare per nessun motivo. È davvero assurdo dover assistere all’ennesimo incidente mortale. Ci stringiamo attorno alla famiglia dell’operaio deceduto”. È quanto dichiarano Silvia Piccinini e Marco Maiolini, rispettivamente capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle e consigliere comunale di Ravenna, riguardo all’incidente sul lavoro accaduto all’interno dello stabilimento Marcegaglia e che è costato la vita ad un operaio di 63 anni che lavorava per una ditta esterna. “Purtroppo i dati ci dicono che l’Emilia-Romagna è tra le prime regioni in Italia per numeri di morti sul lavoro ­– aggiungono Piccinini e Maiolini – Si tratta di un triste e avvilente primato che non siamo riusciti ancora a scrollarci di dosso. Evidentemente sul tema della sicurezza del lavoro è necessario fare di più e meglio investendo in maniera decisa sulla prevenzione dei rischi lavorativi, che deve diventare un certezza anche e soprattutto negli appalti e nelle esternalizzazioni, sulla formazione costante per datori di lavori e dipendenti e sul potenziamento dei controlli. Siamo convinti che al centro delle politiche di una città come Ravenna ci debba essere proprio il tema della sicurezza sul lavoro, in modo che tragedie come quella accaduta oggi non si ripetano più” concludono.

Ravenna Coraggiosa: “serve una svolta radicale nelle politiche della sicurezza sul lavoro”

“È assurdo pensare che nel 2021 qualcuno debba morire di lavoro. Sul nuovo tragico incidente a Marcegaglia – si legge in una nota – Ravenna Coraggiosa si stringe al dolore della famiglia e dei colleghi, e ribadisce ancora una volta che non si può morire di lavoro. il lavoro non può essere strumento di competizione economica a discapito della sicurezza.  La vita non può mai essere sacrificata sull’altare del profitto. Serve riaffermare un processo di democrazia economica, valorizzare la contrattazione collettiva, il ruolo delle forze sociali e intercettare le aree di lavoro “nero e grigio”, a partire dagli stagionali e dai subappalti. Si accertino le cause e le responsabilità dentro allo stabilimento e si rafforzi l’azione dell’Osservatorio per il lavoro e la legalità. Non possiamo che appoggiare tutte le iniziative comunicate dalle organizzazioni sindacali a cominciare dallo sciopero di 8 ore proclamato per la giornata di oggi. Serve una svolta radicale alle politiche della sicurezza sul lavoro, anche nel nostro territorio. Nel nostro paese continuano ad essere ancora troppi gli incidenti sul lavoro, che quasi quotidianamente funestano le cronache: mentre lavorare in sicurezza dovrebbe essere un diritto di ogni cittadino, qualunque sia il settore di lavoro.”

Sinistra Italiana Ravenna: in Marcegaglia qualcosa non funziona sul piano della sicurezza

“Vogliamo manifestare sconcerto e dolore per l’ennesima morte sul lavoro nel nostro territorio, che stavolta coinvolge Marcegaglia, ovvero una grande azienda in cui evidentemente qualcosa non funziona sul piano della sicurezza. Allo stesso tempo diamo il nostro sostegno allo sciopero indetto dalle RSU e a tutte le iniziative che i lavoratori e i Sindacati vorranno intraprendere. Esprimiamo alla famiglia della vittima le nostre più sentite condoglianze.” Così Sinistra Italiana Ravenna.

Marco Di Maio (IV): “Investire di più su sicurezza, formazione, controlli”

“Ancora una morte sul lavoro, questa volta al porto di Ravenna presso il Centro servizi dello stabilimento Marcegaglia. Cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio che ha perso la vita, i loro sentimenti sono solo lontanamente immaginabili: serve un impegno sempre maggiore per la sicurezza, sulla formazione e sui controlli. Finchè continueranno a verificarsi questi episodi, non c’è alcuna statistica per la quale ci si potrà dire soddisfatti”. Lo dichiara il deputato romagnolo Marco Di Maio di Italia Viva. 

Partito Comunista: “multe salatissime a Marcegaglia”

Anche il Sindacato di base FLMUniti insieme alla Federazione di Ravenna del Partito Comunista denunciano l’ennesimo incidente mortale avvenuto oggi, all’interno dello stabilimento Marcegaglia Ravenna: “Un’azienda come Marcegaglia, in cui gli incidenti gravi o mortali sono così frequenti, dovrebbe avere controlli continui, per verificare l’effettiva applicazione di norme per la sicurezza sul lavoro, e andrebbe colpita con multe salatissime.” Anche FLMUniti Marcegaglia Romagna programma per domani 16 luglio, 8 ore di sciopero per ogni turno in tutto lo stabilimento Marcegaglia.

Bongarzone (PCI e Rifondazione): non è una disgrazia ma un opificidio premeditato!

“La morte di Bujar Hysa non è una disgrazia ma un opificidio premeditato! Esprimo dolore per la vittima e sono vicino a chi lotta per i diritti dei lavoratori e la loro dignità” così il candidato Sindaco Bongarzone.

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Commenti

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  1. Scritto da Vittorio

    Ho letto le miriadi di reazioni, l’ipocrisia è una inguaribile malattia…….

  2. Scritto da Alessandro

    Cordoglio e vicinanza alla famiglia.
    Comunque si prova a chiudere la porta quando i buoi sono scappati! Questo oramai da decenni!
    Una vergogna! Tutti ai piedi del dio denaro!

  3. Scritto da Mirko Ragazzini

    C’è qualcuno tra le GRANDI FIRME che hanno scritto di finti dispiaceri, colpe e grandi soluzioni che ci racconta cosa ci fa una persona a 63 fottuti cazzo di anni ancora al lavoro invece di essere in pensione??? Abbiamo fallito, TUTTI!!!

  4. Scritto da Gian Luca Montanari

    Sono un operatore del Porto di Ravenna, la notizia di questa disgrazia mi ha particolarmente colpito e mi piacerebbe fare un piccolo gesto concreto di aiuto, vorrei devolvere 1 ora del mio lavoro alla sfortunata famiglia e sarebbe bello essere in tanti.
    Non so come si possa fare e a chi rivolgermi, prego se qualcuno sa come comportarsi in questo senso mi indirizzi scrivendo una risposta.

    Grazie un abbraccio alla famiglia.
    Gian Luca Montanari

  5. Scritto da Nevio Baldini

    Nulla emerge di questo ennesimo tragico incidente sul lavoro,ma escludendo che la bobina di ferro fosse a terra,( a meno che non fosse in un piano inclinato),poiche’nl qual caso, non avrebbe rappresentato un pericolo,c’e’ da ipotizzare che fosse sul cassone di un camion in attesa di essere scaricata.Se cosi’ e’ stato, saranno gli accertamenti a chiarire come possa essere caduta sul povero Hysa.Ricordo a tutti noi che quotidianamente sulle strade circolano automezzi pesanti che trasportano tal genere di manufatti la cui conformazione (bobine di acciaio appunto)non ne consentono sempre il trasporto in totale sicurezza e lo dimostra la casistica di quei rulli fuorusciti dai cassoni rotolati sulla sede stradale o peggio su altri veicoli in transito.

  6. Scritto da Enrico

    Oggi tutti sconvolti e scandalizzati. Oggi.
    Ma sono almeno venti anni che si sa che lì dentro la sicurezza non c’è.
    Incidenti in continuazione, di cui però non bisogna parlare, tranne quando qualcuno muore.
    Tanti di quelli che oggi si dicono indignati e scrivono articoli, fanno dichiarazioni ed indicono scioperi, sono complici, perchè hanno fatto finta di non sapere e di non vedere.
    Per anni. Sulla pelle degli operai.

  7. Scritto da Ba

    Innanzitutto esprimo tutto il mio dolore ai familiari e amici della vittima, poi aggiungo che la vita è un bene che non ha prezzo, quindi si deve far in modo che a nessuno capiti una disgrazia simile. Bisogna tener conto che le probabilità 0 di trovarsi coinvolti in un infortunio non esistono specialmente in certe attività, comunque occorre tenere sempre alta la guardia perché la salute la metto sempre al primo posto e la vita di un operaio vale come quella di un dirigente. Siamo tutti sullo stesso piano, anche se qualcuno non se ne è accorto

  8. Scritto da Luca

    la teoria piu accreditata è che la bobina era stoccata, male e gli sia caduto addosso, probabilmente alle spalle, o comunque , essendo uno spazio angusto, senza possibilità di fuga, aldià dei discorsi letti e che leggeremo, mettiamo per assurdo che abbia anche sbagliato manovra, anche se non credo, ma è cosi impensabile che noi umani si possa sbagliare? è da tenere in considerazione, pertanto la possibilità di mettersi in salvo ci deve essre

  9. Scritto da Davide

    Tutti sapete le condizioni in cui si lavora, è inutile che quando succede una disgrazia tutti a criticare….. Falsi….

  10. Scritto da anselmo

    se qualcuno sa qualcosa, vada dalle Autorità Giudiziarie a raccontare quello che sa……renderebbe giustizia ai tanti, troppi morti sul lavoro