Poligono di tiro a segno di Ravenna, la Giunta delibera l’acquisizione

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La Giunta sottoporrà al Consiglio comunale, previa discussione in commissione, la delibera per confermare il trasferimento al patrimonio dell’Amministrazione, a titolo non oneroso, del Poligono di tiro a segno di Ravenna, relativamente alla porzione oggetto di recente edificazione, con accesso da via Trieste n. 180.

Si tratta della porzione B dell’intero complesso, attualmente utilizzata per la pratica del tiro a segno e costituita da un fabbricato principale di due piani (uffici, sala riunioni, alloggio custode ora libero, servizi igienici, locali polivalenti, piazzole di tiro per diverse distanze); nell’area esterna, accessibile da un corridoio scoperto, è presente un secondo corpo di fabbrica ad un solo piano destinato a poligono di tiro. Entrambi gli edifici sono stati edificati negli anni ‘70. Le aree scoperte a verde sono utilizzate per l’addestramento. Tutto risulta in normale stato manutentivo.

Fino al 2002 il Poligono di tiro a segno era stato dato in concessione al Comune dall’Intendenza di Finanza di Ravenna a cui era stato consegnato dall’Amministrazione militare che aveva deciso di dismetterlo. Allo scadere del termine la concessione non era stata rinnovata perché l’allora sezione staccata di Ravenna dell’Agenzia del demanio aveva reputato opportuno rimettere la gestione alle forze armate in considerazione del fatto che lo utilizzavano in via prevalente.

A fronte del mancato riscontro da parte dell’autorità militare fu formalizzata la consegna provvisoria del poligono a favore del Comune anche per l’urgenza di procedere alla messa in sicurezza dei fabbricati. A oggi il bene risulta ancora in consegna all’Amministrazione comunale ed è gestito dal Tiro a segno nazionale – sezione di Ravenna – Associazione sportiva dilettantistica.

Per l’acquisizione della porzione A, quella storica, risalente al 1895, con accesso da via d’Alaggio, occorrerà attendere l’esito della Verifica di interesse culturale e alla successiva procedura prevista in materia di federalismo culturale. Nel tempo, grazie a bandi a cui il Comune ha partecipato, è stato possibile finanziare diversi interventi di risanamento per renderla fruibile e per utilizzarla in occasione di eventi.

In entrambe le porzioni, comunque non sono state riscontrate situazioni pericolose e/o inquinanti, così come non è stata rilevata la presenza di materiale pericoloso, inquinante o nocivo.

“Con questa delibera, con la quale si chiede al Consiglio di manifestare la propria volontà di confermare il trasferimento al patrimonio comunale – afferma l’assessora alla Rigenerazione urbana, Federica Del Conte –, si conclude un percorso avviato dal mio predecessore, Massimo Cameliani, volto ad acquisire un’area che riteniamo utile e importante per il processo di riqualificazione della Darsena. Questo è il primo passo per arrivare ad avere la disponibilità di tutta l’area del tiro a segno, quindi anche la parte storica, che si affaccia alla banchina. L’intera operazione consentirà di meglio definire l’uso pubblico del bene in continuità con la sua funziona culturale”.

Per quanto riguarda la porzione B si è riscontrato che gli edifici degli anni ’70, in consegna in quel periodo al Ministero della Difesa, non risultano presenti nella mappa catastale. Al fine del trasferimento del bene al Comune, ai sensi del cosiddetto federalismo demaniale, il Comune stesso procederà all’aggiornamento dell’accatastamento.

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