Insulti ad una ragazza scritti sui muri della Classense. Le telecamere incastrano gli autori. Due indagati dalla Polizia Locale di Ravenna
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Nei giorni scorsi personale dell’Ufficio Polizia giudiziaria e pronto intervento del comando di Polizia locale di Ravenna, ha effettuato, alle prime luci dell’alba, diverse perquisizioni a Ravenna e a Punta Marina, in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura di Ravenna per attività d’indagine coordinate dal Pubblico ministero Monica Gargiulo. Si tratta dell’imbrattamento di muri pubblici e privati, con scritte offensive e oltraggiose ai danni di una ragazza.
Le indagini sono partite su iniziativa della Polizia locale, anche perché alcune di queste scritte sono state fatte sui muri della biblioteca Classense, edificio pubblico connotato da un alto valore culturale e turistico. Le ricerche hanno permesso di individuare i due possibili autori, uno di origini italiana e uno di origini ukraina, grazie anche alla collaborazione con la Procura di Ravenna.
Attraverso le perquisizioni dei giorni scorsi, gli agenti hanno avuto modo di recuperare, oltre agli indumenti indossati dai presunti autori ripresi dalle telecamere della Classense, anche la bomboletta utilizzata per realizzare gli imbrattamenti.
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Mi raccomando, un puffetto sulle guance e la promessa di non farlo più. Siate comprensivi.
Tra le cose che meno sopporto: la violenza verbale o fisica verso i più deboli e la stupida attitudine a lordare ciò che ci contorna.
E in un mondo al maschile, raramente amore e bellezza saranno vincenti.
Col DL ZAN avrebbero una aggravante in più ed una pena più severa. Perchè è vero che bisogna inseganre ai propri figli a non discriminare a non insultare a non bullizzare a non offendere o picchiare ma è anche vero che certe persone lo fanno ed altre NO, anzi, ci sono persone che insegnano ben altro ed è per questo che andrebbero puniti più severamente figli e genitori dei minori….per queste mancanze. vergogna ed ignoranza
vedi vergogna, una pena piu pesante è sempre dopo a un fatto già avvenuto. ci vuole il modo che anche lo stato , se la famiglia non è in grado, che insegni a che il fatto non avvenga, a quel punto saremmo VINCENTI
Molto bene. Un plauso alle forze dell’ordine. Grazie
Ora servizio civile per 6 mesi ai due imbecilli (con eventuale perdita dell’anno scolastico) e ai genitori il conto del ripristino della facciata e la scuse pubbliche alla ragazza insultata.
Aggiungerei anche la pubblicazione dei nomi, giusto per farli vergognare un po’.
nessun puffetto nè fucilazione, azione sicuramente deprecabile e vigliacca, da emeriti sfigati. penso comunque se il contesto sociale e famigliare non ce la fa a insegnare ai figli, anche lo stato deve fare la sua parte, e questo vale per le donne, per il genere x per dirla alla alla americana, dove? a scuola, posto ideale a formare uomini migliori di noi