Assemblea regionale approva il Prit 2025. Obiettivo del 50% di viaggiatori su ferro. Porto di Ravenna principale nodo logistico della regione

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L’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato oggi il Prit 2025. Dopo la discussione generale effettuata nella giornata di ieri, l’Assemblea legislativa oggi si è concentrata sull’esame dei numerosi emendamenti e Ordini del giorno presentati sul Piano Regionale Integrato dei Trasporti che è stato approvato col voto favorevole di Pd e Lista Bonaccini; astenuti ER Coraggiosa e Lega; voto contrario, infine, di Fratelli d’Italia, Europa Verde, M5s, Forza Italia, Rete Civica e Gibertoni (Misto). In definitiva, al momento del voto si sono spaccati sia la maggioranza che la minoranza.

Toni accesi nelle dichiarazioni di voto: Silvia Zamboni (Europa Verde) ha ribadito la sua contrarietà al Prit, mentre ha annunciato voto favorevole al documento collegato sulla mobilità sostenibile. Per Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) “è chiaro che sui trasporti la maggioranza è in crisi. Onore ai Verdi che non si rifugiano in una sterile astensione, ma la spaccatura nella maggioranza è più che evidente”. Per la capogruppo Marcella Zappaterra (Pd) le cronache che hanno riportato il dibattito sul Prit sono quanto mai parziali. “È vero che c’è un confronto civile e pacato nella maggioranza, ma noi abbiamo la capacità e volontà di fare sintesi, mentre sono evidentissime le divisioni nel centrodestra”. Per Zappaterra con il voto odierno sul Piano dei Trasporti si chiude “un percorso di grande rilievo con la conferma di infrastrutture di peculiare importanza da tempo richieste dai cittadini dell’Emilia-Romagna, mentre con il documento collegato sulla mobilità sostenibile facciamo un importante passo in avanti verso la mobilità del futuro”.

Matteo Rancan (Lega) chiarisce che il Prit è “un documento mediocre, in quanto limita la mobilità privata e lascia inalterati i collegamenti con le zone periferiche come la montagna”. Rivendicando come interventi di merito tutte le proposte avanzate dalla Lega, il capogruppo critica “l’assenza della maggioranza che si presenta unita solo e unicamente quando ci sono le elezioni”. Per Rancan, comunque, deve essere chiaro che “le proposte della Lega non sono contro la realizzazione delle opere infrastrutturali, che, al contrario, auspichiamo e vorremmo in misura maggiore ed è per questo che sul Prit ci asterremo”.

Molto vivace la dichiarazione di voto di Forza Italia. La capogruppo Valentina Castaldini rifiuta la lettura di “un centrodestra contrario alle opere infrastrutturali, perché la responsabilità è chiara e va cercata fra i banchi della Giunta e della maggioranza e ciò porta a chiedersi seriamente che senso politico vi sia nel proporre e discutere un documento che il centrosinistra ha blindato rendendolo completamente inemendabile”. Contraria al Prit anche Silvia Piccinini (M5S) la quale però sottolinea la differenza nelle posizioni politiche rispetto al centrodestra. “Il Prit, specifica Piccinini, è un documento tutto da riscrivere e che richiedeva un coraggio che evidentemente non c’è stato, oltre a contenere opere che assolutamente non condividiamo. Il centrodestra è contrario al Prit perché vorrebbe una maggiore cementificazione, mentre noi vorremmo una maggiore sostenibilità, che non può essere garantita solo dal documento sulla mobilità sostenibile”.

Trasporti e mobilità. Approvati il Piano regionale integrato dei trasporti 2025 e il Programma 2022-2025 della mobilità sostenibile

Via libera al Piano regionale integrato dei trasporti 2025, approvato oggi dall’Assemblea legislativa. Il documento è integrato dal Programma 2022-2025 per la mobilità sostenibile, presentato la scorsa settimana, col quale la Giunta rafforza la strategia indicata nel Prit nel segno della transizione ecologica, con investimenti per 3,6 miliardi di euro nei prossimi tre anni per interventi su tre assi strategici: trasporto pubblicomobilità elettrice e ciclopedonalelogistica e merci su ferro. Insieme alle infrastrutture viarie previste nel Piano trasporti, opere attese da anni che la Regione ha sbloccato condividendole con gli enti locali e tutte le parti sociali nell’ambito del Patto per il Lavoro, come il Passante di Bologna, la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo.

Il nuovo documento, a fronte dei cambiamenti del contesto socioeconomico degli ultimi anni dovuti anche dall’emergenza sanitaria e degli strumenti d’azione previsti dal Patto per il Lavoro e per il Clima, aggiorna gli asset strategici adottati nel Prit 2018. La nuova pianificazione ridefinisce quindi gli indirizzi cardine per centrare gli obiettivi fissati per l’Emilia-Romagna nella Strategia regionale 2030, in aderenza all’Agenda dell’Onu e del Green Deal Europeo: completa decarbonizzazione entro il 2050 e 100% di energie rinnovabili al 2035. E per migliorare la qualità dell’aria e di vita di tutti i cittadini, da Piacenza a Rimini.

“Abbiamo gli strumenti e le risorse per creare una buona mobilità, investendo sulla sostenibilità e sbloccando opere attese da vent’anni anni, condivise con i territori e tutte le forze sociali – afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini -. Puntiamo ancora di più sull’integrazione delle piattaforme, con una strategia complessiva che guarda alla transizione ecologica. Attraverso investimenti senza precedenti sul trasporto pubblico locale, e siamo la prima Regione ad aver realizzato la gara del ferro arrivando alla flotta ferroviaria più giovane del Paese e ad aver avviato un massiccio ricambio dei bus in favore di mezzi nuovi ed ecologici; incentivi per i pendolari e gratuità per gli studenti su bus e treni; Servizio ferroviario metropolitano e Trasporto rapido costiero; ciclabilità e mobilità elettrica; trasporto merci su ferro e logistica, con il grande progetto di rafforzamento del Porto di Ravenna; e la rete viaria regionale- chiude l’assessore- snodo nazionale nel quale transita gran parte del traffico nazionale e sul quale, ormai da tempo, è necessario intervenire”.

L’asse più importante riguarda il rilancio della strategia integrata della mobilità. A partire dal trasporto pubblico locale su gomma, con il completo ricambio dei mezzi circolanti che saranno sostituiti da 2mila nuovi bus ecologici, incentivi per pendolari e l’estensione degli abbonamenti gratuiti per gli studenti per bus e treni regionali. In questo caso, l’obiettivo è superare i livelli di domanda pre-pandemia, con l’aumento dei passeggeri del 20%.

Sviluppo della mobilità ciclistica: si punta alla realizzazione di 1.000 chilometri di piste ciclabili in più, incentivi per chi sceglie le due ruote nel percorso casa-lavoro-scuola e la valorizzazione delle grandi ciclovie Sole, Vento e Adriatica.  Obiettivo: il raddoppio della percentuale di spostamenti in bici sul territorio, arrivando a una media regionale del 20% rispetto all’attuale 10% (già ora il doppio della media nazionale).

Ancora, sempre nell’asse sostenibilità, il trasporto ferroviario, con l’obiettivo di arrivare al 50% di viaggiatori su ferro. Tra le azioni principali, il completamento del ricambio del parco mezzi circolante, con treni ecologici, comodi e sicuri, l’elettrificazione delle linee ferroviarie, la soppressione dei passaggi a livello, il sistema controllo marcia treno (Scmt) su tutte le linee, stazioni rinnovate. Per arrivare a una offerta ferroviaria regionale a zero emissioni entro il 2023.

Infine, avanti sulla mobilità elettrica con 1.000 nuove colonnine di ricarica su tutto il territorio regionale, per arrivare al totale di 2.500, e incentivi agli enti locali per il ricambio dei mezzi più obsoleti con veicoli a trazione elettrica.

Ravenna, porto dell’Emilia-Romagna, principale nodo logistico della regione

Altro asse strategico è quello della logistica e trasporto merci con l’obiettivo di raggiungere almeno il 30% della movimentazione di merci su ferro. Qui gli interventi mirano a potenziare la piattaforma logistica integrata regionale, a sviluppare i nodi e i collegamenti con i porti, primo fra tutti quello di Ravenna, il porto dell’Emilia-Romagna, che si conferma il principale nodo logistico della regione.

Per quanto riguarda la valorizzazione e il potenziamento delle infrastrutture della grande rete viaria regionale, che porteranno a ridurre il congestionamento del traffico del 50%, vengono confermati gli interventi per l’autostrada Cispadana, la Bretella Campogalliano-Sassuolo e il Passante autostradale di Bologna.

Infine, tra gli asset prioritari del Prit2025 ci sono anche lo sviluppo del sistema idroviario padano-veneto per lo sviluppo del traffico commerciale e turistico via acqua e del sistema aeroportuale regionale, con l’obiettivo di continuare a migliorare l’accessibilità e le performance dei quattro scali regionali.

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Commenti

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  1. Scritto da un cittadino

    per Ravenna il nulla….non fatevi ingannare dalle parole sul porto….nulla per strade e ferrovia….siamo e resteremo fuori dal mondo con
    una viabilità pessima e pericolosa….grazie ai nostri politici …..