Milano Marittima. Si cerca una soluzione per i 97 profughi ucraini ospitati all’Hotel Des Bains. Medri: “Saranno trasferiti nei CAS ma non tutti assieme”

Sembra in fase di risoluzione, il “cortocircuito” che ha rischiato di lasciare senza un tetto 97 profughi ucraini ospitati all’Hotel Des Bains di Milano Marittima. Una situazione però ancora in divenire e delicata.

I profughi, donne e bambini in fuga dall’Ucraina, erano arrivati a Milano Marittima martedì scorso, grazie ad una missione umanitaria guidata dall’Ipa (International Police Association) con il supporto dell’Unsi (Unione Nazionale Sottufficiali Italiani) ed erano stati accolti dall’albergo.

Quella che sembrava un’ottima soluzione ha però evidenziato una grossa criticità: essendo disponibili, sul territorio ravennate, posti nei CAS, cioè nelle strutture di accoglienza individuate dalla Prefettura, quest’ultima non poteva riconosce lo status di emergenza ai 97 ospiti e quindi non avrebbe coperto le spese di vitto e alloggio già sostenute dall’hotel.

Appresa la notizia, ovviamente, i titolari della struttura si sono allarmati, poiché si sono trovati senza il rimborso di vitto e alloggio per un centinaio di persone ed hanno comunicato la decisione di chiudere le utenze. Grazie all’intervento dell’amministrazione comunale cervese l’emergenza è rientrata. “I gestori della struttura hanno dato la disponibilità ad ospitare i profughi fino a martedì, per permettere di organizzare il trasferimento dei profughi nei CAS, in base a quanto indicato dal Prefetto” spiega Massimo Medri, sindaco di Cervia.

“Proprio questa mattina si è svolta una video conferenza tra Prefettura di Ravenna e Comune di Cervia – prosegue il primo cittadino -. La Prefettura ha messo a disposizione i posti CAS, come previsto dal decreto, e adesso è in atto un’operazione di mediazione culturale nei confronti dei 97 profughi per illustrare le modalità con cui saranno trasferiti nei centri di accoglienza del territorio ravennate. L’operazione dovrebbe terminare nell’arco di pochi giorni e il primo gruppo potrebbe già oggi lasciare l’hotel”.

“Vedremo come gestire i giorni successivi” prosegue Medri che ieri era intervenuto in prima persona, incontrando alcune rappresentanti delle persone ospitate nell’hotel, per proporre le nuove soluzioni. “In queste ore è in atto una mediazione, alla presenza di mediatori culturali e dei rappresentanti delle cooperative che gestiscono i CAS, poiché i 97 profughi non vorrebbero essere divisi, ma è chiaro che le soluzioni proposte non prevedono il trasferimento di tutti in un’unica struttura. Si cerca di trovare un percorso condiviso, per giungere ad un accordo”.

E’ ancora incerta la soluzione in merito alla copertura economica per l’hotel. “Stiamo ragionando sulla possibilità di coprire le spese sostenute a partire da domenica fino alla partenza di tutti i profughi” conclude Medri, lasciando intendere che al momento non è stata trovata una soluzione per i giorni precedenti.