A Riolo Terme arriva il nuovo traliccio per la telefonia mobile. Basta assenza di segnale e comunicazioni impossibili

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Stop alle comunicazioni lente e difficoltose per i cittadini e le imprese di Riolo Terme, grazie al nuovo impianto per la telefonia, realizzato dalla Regione attraverso la società controllata Lepida e operativo dal mese di maggio.

Ne possono beneficiare le frazioni di Località Toranello (via Ossano, via Mazzolano, via Toranello);  Costa Vecchia (via Costa Vecchia); Sasso Letroso (via Sasso Letroso), oltre a quelle limitrofe. Tutte zone nelle quali il segnale era assente o con copertura scarsa.

Circa 1.900 i cittadini interessati: famiglie, ma anche attività produttive, commerciali e aziende agricole che ora potranno accedere a un servizio di telefonia e connessione mobile efficiente e sicuro.

“Prosegue l’attività della Regione per dotare anche le aree più periferiche dell’Emilia-Romagna,  a partire da quelle montane, di un efficiente servizio di telefonia mobile – ha spiegato l’assessora regionale alla Montagna e programmazione territoriale Barbara Lori -.  Un servizio indispensabile per garantire anche a chi vive e lavora nei terrori collinari ed appenninici adeguate opportunità, colmando lo svantaggio con i grandi centri urbani,  e creando le condizioni perché anche queste aree siano protagoniste di una nuova stagione di sviluppo e di crescita”.

Il nuovo traliccio è stato installato da Lepida a Tonnarello di Riolo Terme. Dopo il completamento dei lavori con l’allaccio elettrico, l’impianto, a disposizione di tutti gli Operatori mobili, è divenuto operativo grazie a TIM, che garantisce la fruizione del servizio.

In base a diverse ricognizioni compiute sul territorio  è stata individuata la necessità di 28 impianti  in grado di fornire l’accesso alla rete in altrettanti siti, ed avviarne ulteriori con un investimento economico di 2 milioni di euro fino al 2021, cui si sommano altri 2 milioni per il biennio 2022-2024.

Il punto della situazione

Di questi progetti, 14 siti sono già realizzati e attivati, a fronte di aree scoperte  segnalate dai Comuni di Vernasca, Piozzano, Bettola, Tornolo e Farini nel piacentino;  Fiumalbo, Frassinoro e Sestola nel modenese; Tredozio in provincia di Forlì-Cesena;  Viano in provincia di Reggio Emilia; Castel d’Aiano, Lizzano in Belvedere e Castiglione dei Pepoli nella Città metropolitana di Bologna; oltre a questo di Riolo Terme.

Altri 3 siti sono stati realizzati e prossimi all’attivazione nelle aree scoperte di Morfasso (PC), Castrocaro Terme (FC) e Fanano (MO).

Su 3 siti – nei comuni di Fontanelice e Casalfiumanese (BO)  e Sogliano al Rubicone (FC)–  è stato ottenuto il permesso e sono in fase di espletamento le pratiche amministrative per avviare la loro realizzazione.

Per altri 6 siti si è in attesa di ricevere i permessi: a Civitella di Romagna in provincia di Forlì Cesena, Coli in provincia di Piacenza, Pievepelago nel modenese, Pennabilli nel riminese oltre a Gaggio Montano e Monte San Pietro nel bolognese.

A Neviano degli Arduini (Parma) è in corso la presentazione dei permessi, mentre a Travo (Piacenza) si sta collaborando con il sindaco per individuare un terreno adatto.

 

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