Laura Pausini non canta “Bella Ciao” e alla bufera sui social risponde: “Aborro il fascismo, sono sempre stata per la libertà” foto

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La notizia è nota e ha fatto il giro del mondo: Laura Pausini, gloria romagnola e star mondiale, ospite del popolare programma spagnolo El Hormiguero, s’è rifiutata di intonare il canto simbolo della Resistenza italiana “Bella Ciao” in occasione di un quiz show. Laura Pausini ha spiegato che, trattandosi di una canzone dal messaggio politico, preferiva non cantarla pubblicamente. L’episodio s’è subito prestato a strumentalizzazioni politiche, provenienti da tutte le direzioni – da chi si è complimentato perché la Pausini non ha cantato Bella Ciao, a chi l’ha attaccata e accusata di essere di destra o le ha dato addirittura della fascista per la stessa ragione -scatenando una vera e propria bufera sui social.

Oltre ai tanti leoni da tastiera, si sono espressi a favore o contro Laura Pausini anche moltissimi personaggi del mondo politico e culturale, dello star system oltre che opinionisti di umanità varia. A parte le offese immancabili e ingiustificabili, non sono mancate in rete le canzonature simpatiche o più o meno grevi nei confronti della Laura nazionale. Gli utenti scherzano in particolare su La solitudine, il brano con cui nel 1993 vinse il Festival di Sanremo. “Ha fatto bene Marco ad andarsene e non tornare più” commenta M49. “Marco se n’è andato canticchiando Bella Ciao” gli fa eco Fabio. “Marco se ne è andato perché era antifascista” gioca facile un altro. E così via.

Dopo la tempesta mediatica che l’ha travolta, la stessa Pausini su Twitter è tornata sull’argomento, per precisare: “Non canto canzoni politiche né di destra né di sinistra. Ciò che penso della vita lo canto da trent’anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta mi pare ovvio per tutti – ha spiegato la cantante di Solarolo – Non voglio che nessuno mi usi per fare propaganda politica. Non inventatevi ciò che non sono”.

E poi ha precisato ancora il proprio pensiero con un tweet molto istituzionale in diverse lingue: “Vorrei esporre il mio punto di vista dopo le polemiche di questi giorni. In una situazione televisiva, leggera e di puro intrattenimento, ho scelto di non cantare un brano inno di libertà ma più volte strumentalizzato nel corso degli anni in contesti politici diversi fra loro. Come donna, prima che come artista, sono sempre stata per la libertà e i valori ad essa legati. Aborro il fascismo e ogni forma di dittatura. La mia musica e la mia carriera hanno dimostrato i valori in cui credo da sempre. Volevo evitare di essere trascinata e strumentalizzata in un momento di campagna elettorale così acceso e sgradevole, purtroppo non è stato così. Rispetto il mio pubblico e continuerò a farlo, con la libertà di scegliere come esprimermi. Laura”.

Un tweet che chiude la polemica. O forse no. Perché poi la domanda continueranno a farsela in tanti: ma Laura Pausini è di destra o di sinistra? In un altro tweet qualche tempo fa aveva scritto: “Mi spiace ma i bambini non sono né di destra né centro né di sinistra. E nemmeno io. Quindi spiegami: se una cosa grave che riguarda tuo figlio coinvolge un partito tu stai zitta per non deludere? Destra sinistra centro devono tutti fare qualcosa. Subito. Per i bambini.”

Ecco, forse Laura Pausini è solo e semplicemente una cantante. Una grande cantante. E non ha idee politiche chiare e precise, tali da essere rese pubbliche. E va bene così. Non è un reato. Fra l’altro, è in buona compagnia, con milioni di italiani. Poi, sul fatto che in un certo contesto la cantante decida di non intonare Bella Ciao, ognuno si farà la propria opinione, senza farne un dramma nazionale.

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Commenti

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  1. Scritto da Aldo

    La libertà è anche non cantarla.

  2. Scritto da Ba

    A mio parere condannare il fascismo non vuol dire assolutamente che uno è di sinistra o destra, il fascismo va condannato e basta senza attenuazioni. E pure cantare BELLA CIAO non è di destra o di sinistra chi vede diverso ha preconcetti

  3. Scritto da Maria

    Libertà di scegliere.

  4. Scritto da Roberto B.

    Certo ognuno è libero di cantare ciò che gli pare, ma Bella Ciao è un canto di libertà e di democrazia, cantato da tutti… fasci a parte.
    E’ una canzone di parte, certo, quella democratica, ma non è una canzone politica e questa mi sembra solo una bassa manovra, tipica dei soggetti di cui sopra.
    Poi ripeto, Pausini come chiunque, canta quello che vuole, come ciascuno è libero di trarne le conclusioni che crede.