Duna artificiale da rifare, 50-60 stabilimenti balneari allagati. La mareggiata ha picchiato duro su Lido Adriano, Lido di Savio e Marina Romea Nord fotogallery

Maurizio Rustignoli (Coop Spiagge): servono più fondi per proteggere stabilmente la costa. Gli interventi in emergenza non bastano

Il giorno dopo la mareggiata che ieri ha colpito il litorale ravennate è scattata la conta dei danni. Tutti e nove i lidi del comune di Ravenna sono stati segnati dalle ingressioni marine, ma le zone più colpite sono Lido di Savio Nord, Lido Adriano e Marina Romea Nord, dove 50-60 stabilimenti balneari sono finiti sott’acqua. A Marina Romea Nord uno stabilimento ha subito un cedimento strutturale, con il crollo di una veranda. La duna artificiale ha ceduto completamente in questi tratti ma andrà ricostruita anche in parte di Punta Marina e Lido di Dante.

“La mareggiata è stata molto importante – commenta Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna -, ha messo in difficoltà tutto il nostro litorale. Era prevista, ma non ce l’aspettavamo di questa entità. La costa ravennate, non è l’unico tratto colpito, ma risulta la zona più danneggiata in regione”.

“Eventi come questi – prosegue, affrontando il tema dal punto di vista della prevenzione – ci fa capire l’importanza di affrontare diversamente la questione dell’erosione costiera – , con provvedimenti strutturali e non emergenziali. Servono più risorse economiche, per interventi continui”.

“Come Cooperativa Spiagge, riteniamo che sia indispensabile intercettare i fondi del PNRR per una progettazione che ci permetta di gestire la costa in modo più equilibrato – spiega -. Servono interventi importanti, sia per portare sabbia, prelevandola al largo e riversandola nella battigia, però in modo continuativo, non ogni 4-5 anni. E poi serve anche progettare protezioni rigide o semirigide, che sono indispensabili. Ormai è chiaro che l’apporto di sabbia non è sufficiente. In generale occorre avere un’idea della manutenzione della costa assolutamente diverso, non con interventi straordinari, ma ordinari di entità importante”.

“D’altronde – conclude -, l’Italia è una penisola, siamo circondati dal mare, il 60% delle coste è in erosione, il nostro è un territorio che, nonostante gli interventi che sono stati fatti negli anni, continua a mostrare grande fragilità. Il Paese è in emergenza energetica e si sta parlando di riaprire alle trivellazioni: ci può stare, ma bisogna destinare risorse copiose alla protezione della costa in modo continuativo, perché senza la costa e la spiaggia non si può fare balneazione e il turismo è un’enorme risorsa per il Paese”.

La Cooperativa Spiagge Ravenna ha chiesto alla Regione e al Comune di intervenire subito, già dai prossimi giorni, per ricostruire l’argine artificiale, mangiato dalla mareggiata. “È indispensabile per proteggere stabilimenti pinete e paesi, per mettere in sicurezza le nostre località costiere località”, chiude Rustignoli.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da mirko

    Ancora con sta storia della sabbia? Dopo anni e anni di questa follia che non serve a niente e picchiate ancora lì? Ma ve ne andate via per Sempre?

  2. Scritto da Antonio

    Ma perché non la smettono di costruire direttamente sulla spiaggia? Ogni volta che c’è una mareggiata chiedono fondi con i soldi di tutti, però i soldini che prendono durante la stagione se li mettono nelle loro tasche.