Lugo. Via Villa, al Parco delle lavandaie va un riconoscimento storico: il “Pont dal bugadéri” trova dignità e giustizia

Si stava diffondendo la locuzione "Parco canale dei mulini": un uso improprio

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La nomina di Parco delle lavandaie, in via Villa, è il giusto, storico riconoscimento alle donne che per secoli (dal 1600 agli anni Sessanta del secolo scorso) si sono rese protagoniste di un duro, indispensabile lavoro per la comunità lughese.

Con il nuovo nome conferito al parco dandogli la dignità del toponimo, l’Amministrazione comunale su proposta della Consulta di Lugo ovest e dei cittadini , ha corretto l’uso improprio che si stava diffondendo della locuzione “Parco canale dei mulini”.

Agli inizi del Duemila , fra l’altro, le eredi delle ultime lavandaie si resero protagoniste di un Comitato che si battè contro la lottizzazione dell’area inducendo il sindaco di allora, anche grazie al voto contrario dei Verdi, a modificare e ridurre il progetto con il voto: si chiamava Comitato Dernier regard per il parco delle lavandaie, in riferimento ai campi di papaveri di Claude Monet.

Se la città dispone di un’area verde molto più ampia di quella progettata, è stato anche merito loro che raccolsero centinaia di firme a suo favore.

Oggi si può dire che è stata resa loro giustizia storica: questo va riconosciuto all’amministrazione comunale che dimostra attenzione alla toponomastica ed al suo ruolo di conservazione della memoria.

Opportuna anche la nuova tabella bilingue posta sul canale : Ponte delle lavandaie – Pont dal bugadéri, in dialetto, la loro lingua; sostituisce la precedente in ceramica, da tempo vandalizzata.

Il suggello finale sarebbe la collocazione di un pannello tipo murales per illustrare e le dure condizioni di lavoro – oggi inimmaginabili – di queste donne, le vere proletarie di Lugo.

Su di loro non è mai  stato scritto un rigo, ma appartengono alla storia sociale della comunità lughese; sarebbero piaciute allo storico francese Braudel, quello degli Annales.

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Commenti

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  1. Scritto da Secondo Valgimigli

    Per correttezza storica va ricordato che i verdi e il comitato Dernie Regard si batterono affinché lo status dell’area non venisse modificato,anche grazie alla forte mediazione di Rifondazione Comunista il progetto iniziale fu molto ridotto e l’amministrazione comunale incamerò forti compensazioni,la ristrutturazione dello storico ponte,la realizzazione della rotonda in via de Brozzi,il collegamento ciclabile fino a via Canaletto e da ultimo la cessione al patrimonio abitativo comunale di dodici appartamenti e un prezzo calmierato sul restante edificato, pertanto concordo con l’intitolazione del parco,ma la storia và raccontata tutta.