Faenza. Riaperto il caso del macellaio impiccato: spunta l’ipotesi dell’omicidio, due iscritti nel registro degli indagati

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Il 25 luglio 2019 il 64enne Domenico Montanari fu trovato impiccato all’interno di una nota macelleria di Faenza. Montanari era uno dei due titolari del negozio ed era schiacciato dai debiti. Il caso fu classificato come suicidio, poiché su alcuni fogli rinvenuti in casa della vittima fu trovato il nome dell’usuraio che lo teneva in pugno, Gian Carlo Valgimigli, all’epoca vigile urbano dell’Unione della Romagna Faentina. L’ex agente ha già patteggiato per il reato di usura ma, a quasi un anno dalla sentenza, la Procura ha riaperto il caso.

La nuova ipotesi di reato prefigurata dalla Procura è che Domenico Montanari non si sia suicidato ma sia stato assassinato. Sono due i nomi iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario: l’ex vigile urbano Gian Carlo Valgimigli e un extracomunitario 40enne. Nomi saltati fuori in virtù di una verifica sullo smartphone di Valgimigli, sequestrato nel 2019 e confiscato dopo la condanna. Il telefonino potrebbe far rinvenire ulteriori dettagli utili al caso.

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